LE OPINIONI

IL COMMENTO Le discoteche? Sono una risorsa, il declino dipende da altro

In questi giorni è accaduto qualcosa di straordinario. Eccezionale nella sua normalità. Qualcosa che, per chi scrive sulle pagine di un quotidiano, rappresenta la linfa vitale per andare avanti, per credere in questo mestiere, per accrescere la propria passione. L’editoriale nel quale ho analizzato quelle che, a mio parere, sono alcune delle cause del decadimento dell’isola, (non irreversibile spero), la mia concezione della vita notturna e del modo in cui vivere discoteche e locali, ha suscitato un vespaio di polemiche. Una serie di commenti, molti dei quali contrari, bilanciati da chi invece si è mostrato in sintonia con quanto scritto. Peccato che qualcuno si sia lasciato andare a commenti offensivi, volgari e sinceramente fuori luogo. Perché il bello della democrazia è il poter esprimere il proprio pensiero, confrontandosi con gli altri, senza che questo sia di stimolo al turpiloquio e all’arroganza. Non accetterò il contraddittorio con chi, sulle pagine social del Golfo, mi ha definito “quel tizio”, “quel signore”, “muflone”, “ignorante” e “poveraccio”, con “problemi patologici”. Non lo farò perché non ho argomenti per scendere a questo livello di discussione, mi limito invece a ringraziare tutti, in ogni caso, per l’attenzione mostrata all’argomento che ho trattato. Sommessamente segnalando, che i pareri contrari si possono esprimere anche con maggiore educazione. 

Detto questo, veniamo alla questione discoteche. Perché molti non hanno capito (e sarà stata sicuramente colpa mia), il senso delle mie esternazioni. Quello delle discoteche è un mondo che non ho mai amato, neanche quando avevo l’età per andarci. Questo non vuol dire che sia un nemico del by night. Ci mancherebbe altro. I locali notturni sono una risorsa, per Ischia, come per tutto il paese. Per quanto mi riguarda possono sorgerne anche mille. Sempre che l’attività che vi si svolge all’interno risponda a determinati canoni di comportamento. Perché divertirsi è un diritto sacro, ma il rispetto per gli altri deve andare di pari passo. Temo, però, che i tempi del Castello e della Pinetella, siano ormai passati. 

Le discoteche però sono soltanto uno degli aspetti che riguardano il declino della nostra isola e neanche il più importante. Ad Ischia, in questi anni, non hanno chiuso solo i locali notturni ma anche sale cinematografiche (già da molti anni), resort, negozi, alberghi, lidi e ristoranti. Segno di un malessere molto più profondo. Ci sono almeno dieci motivi alla base del declino dell’isola, prima della questione discoteche, che subisce evidentemente le conseguenze di una politica del territorio che negli ultimi decenni è stata molto approssimativa. Ribadisco, da napoletano che ama profondamente l’isola, che il male di Ischia è legato alla cattiva gestione anche turistica che c’è stata in questi anni. Chi pensa che si possa risolvere tutto con il ballo e la musica a palla, sbaglia. Le strade invase dalle auto, l’aumento incondizionato dei prezzi, rifiuti ad ogni angolo di marciapiede e poca (ribadisco poca) educazione, sono pugnalate al cuore per il nostro territorio. Di questo dovrebbero preoccuparsi, anche quelli che vivono grazie alle discoteche. Imprenditori, Dj, promoter e altro. Le discoteche hanno chiuso perché evidentemente il contesto in cui operavano era poco ricettivo ed economicamente svantaggioso. Un fallimento sul quale qualche domanda bisognerebbe farsi, ogni tanto, invece di puntare il dito contro chi lo fa notare. E creda mio gentile amico, che mi invita a “farmi da parte” perché ho superato da un po’ di tempo i 50 anni, l’attenzione per un luogo, così come quello per una persona, (lo chiami anche amore se vuole), prescinde dall’età. Io forse sono troppo vecchio per poterlo scrivere, (un boomer si dice oggi), lei suppongo sia troppo giovane per poterlo capire. Temo che anche la questione delle serate in spiaggia non sia stata del tutto compresa. So bene che sono cambiate le regole. Ci fossero poi le spiagge di una volta a Ischia. (A proposito, non vi sembra questo un problema reale di cui occuparsi?). 

Il mio era solo un modo per sottolineare come qualche anno fa ci si accontentava di una semplice serata con la chitarra ed una birra gelata nei pressi del mare (va bene così?), rispetto ad oggi dove la movida sfrenata l’alcol a fiumi, la musica a decibel altissimi sembrano essere per molti giovani l’unica possibilità di divertimento. Quando riescono a distogliere lo sguardo dai propri cellulari… Non ho i numeri e neanche la competenza per poter sapere se la rinascita economica di Ischia o di altri simili luoghi di villeggiatura possa dipendere da un turismo “mordi e fuggi”, fatto da orde di ragazzini che arrivano la sera per poi rimettersi sui traghetti e tornare a Napoli, piuttosto che una politica fatta di promozioni, incentivi e soprattutto di aumento di interesse e appeal nei confronti del turismo straniero, proveniente da tutto il mondo. Forse però è proprio questa seconda strada a poter salvare Ischia dal suo degrado e dal suo inesorabile declino. E per attirare turisti, sia consentito ad un vecchio ultracinquantenne, discoteche e piano bar, da sole, potrebbero non bastare.

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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