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L’ira di Pascale: «lo stop ai vaccini: una pugnalata alle isole»

Il sindaco di Lacco Ameno interviene in maniera pesante dopo l’ordinanza del commissario Figliuolo che di fatto sentenzia lo stop (si spera temporaneo) alla campagna vaccinale di massa a Ischia. E si spera ancora in una deroga…

Se lo aspettava e, soprattutto, cosa significa questa improvvisa sospensione della vaccinazione di massa?

«Significa innanzitutto una mazzata più che virtuale per l’isola, perché così non ci sarà mai ripresa. Non me l’aspettavo perché sulla scorta delle dichiarazioni della del Ministro del turismo, soprattutto rimarcando il fatto che la Grecia aveva adottato la stessa procedura. C’era questa attenzione per le isole minori, quindi questo “stop” mi lascia basito perché comunque si è dato ampio risalto a questa vaccinazione affinché le isole minori, giustamente per le criticità di cui soffrono sul piano sanitario (posti letto, ospedali, assistenza sanitaria) e per la crisi economica e sociale che viaggia di pari passo col covid, sono in ginocchio e guarda caso proprio il settore del turismo in questa pandemia è quello che ha pagato il prezzo più alto senza ottenere la giusta considerazione del Governo in termini di leggi e di risorse».

«Questo stop è una mazzata per le isole, perché ostacola la ripresa economica del settore turistico che è quello maggiormente penalizzato dalla pandemia»

Si scrive la parola fine?

« No, io resto ottimista, anche perché tutto ciò non mi sorprende: non ho mai amato governi dove stanno “tutti dentro” e poi ognuno prova a smarcarsi e a cercare di dimostrarsi più bravo dell’ alleato per poter avere consenso. Non mi sorprende perché la politica è l’arte del possibile e quindi praticamente immagino che ci sarà anche un forte e autorevole intervento da parte del presidente della giunta regionale che aveva voluto questa accelerazione per le isole del Golfo, Costiera Amalfitana e penisola sorrentina, cioè per tutto il comparto turistico che in Campania rappresenta il 60% del prodotto interno lordo dell’intera Regione».

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La questione del governo “tutti dentro” è un po’ figlia anche di questo paradosso? Da una parte il ministro che rassicura e da quasi l’imprimatur per una campagna di vaccinazione per le isole covid-free, e 24 ore dopo un generale firma un’ordinanza che va in direzione completamente opposta.

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«Infatti è questo che lascia perplessi: il ministro bene ha fatto, perché come ministro del turismo deve tollerare l’economia italiana e tenuto conto che in Europa altre realtà hanno fatto questa scelta, come Grecia, Spagna Portogallo appare evidente che la scelta del ministro è quella giusta. Dopodiché il commissario Figliuolo, e quindi il governo, adotta questa circolare che di fatto è un’ordinanza dove procedendo giustamente per la vaccinazione sull’intero territorio nazionale per fasce di età, è chiaro che preclude la possibilità di una vaccinazione di massa delle isole minori, che presentano relativamente pochi abitanti, quindi non è che “rubano” vaccini, quindi tale atteggiamento è incomprensibile. Spero che nelle prossime ore possiamo avere le idee più chiare, e auspico che vi possa essere una “deroga” per le isole minori, anche per far sì che pure le altre località turistiche possano raggiungere quel marchio covid-free, ormai divenuto parola d’ordine in corrispondenza dell’inizio delle prenotazioni. Noi auspicavamo di raggiungere tale risultato entro il 2 giugno. Spero che nelle prossime ore si possa dipanare la matassa e possiamo avere di nuovo quell’attenzione anche alla luce del fatto che queste nuove varianti al covid-19 provocano un aumento dei contagi ed appare evidente che le prime a scoppiare sarebbero le isole perché non possono garantire una copertura adeguata».

«Incredibile che un ministro della Repubblica venga sconfessato da un commissario di governo, e che anzi essi si muovano in due direzioni diametralmente opposte»

Siamo sinceri, se tutto questo non succede ci aspetta un’altra strada di lacrime e sangue.

De Luca

Sicuramente, e sarà un anno decisivo in cui molte aziende salteranno, coi lavoratori ormai alla fame. Tutto questo anche perché i ristori di cui tanto si è parlato, poco o nulla hanno fatto per quanto riguarda il settore turismo, che è stato particolarmente martoriato: penso a Venezia, a Caserta, e a tutte le località turistiche d’Italia, che possiede un patrimonio di bellezze paesaggistiche, culturali e turistiche notevoli. Il turismo è una parte notevole, e sulle isole minore è il pane quotidiano, quindi non si comprenderebbe perché non includere tali isole, ben 27 con 35 comuni e 240mila abitanti: un numero quindi abbastanza limitato nel panorama nazionale per gettare via questa occasione, che ci consentirebbe di competere con altre località. Quindi immagino un anno di turismo “di prossimità”, quindi con la stagione che inizierà tardi, gli addetti del settore lavoreranno ancora una volta per poche settimane, sembrerà di rivedere il brutto film dell’anno scorso, ma sicuramente così non possiamo immaginare una ripresa, perché la mazzata sarebbe tremenda».

«Mi auguro che la politica nazionale sappia ricomporre il problema al suo interno, voglio crederci perché sono un uomo delle istituzioni»

Il tuo collega Enzo Ferrandino ha detto: «Alla fine hanno vinto i criticoni di professione e i rosiconi di mezza Italia». In effetti c’è stata quasi una crociata con queste isole covid free.

«Certo, più che una crociata è stata una cosa vergognosa. È paradossale, a voler essere eufemistici, perché questa polemica l’hanno sollevata gli stessi esponenti delle istituzioni: purtroppo se non si vive su un’isola minore non si comprendono i disagi affrontati dagli abitanti. Non ci si rende conto: tutti dicono che la salute è importante, ma noi anche solo con cento positivi al covid saremmo “scoppiati”. Non avremmo potuto trasferirli a Napoli dove gli ospedali sono strapieni, e sicuramente avremmo posto un marchio negativo sull’intera isola e sul comparto turistico. Le isole minori vivono difficoltà che solo gli isolani possono comprendere appieno. Questa polemica io la rispedisco al mittente, la trovo strumentale e fuori luogo, anche perché come ho detto non avremmo “rubato” vaccini ad altre località, ma piuttosto avrebbero potuto mettere in sicurezza i propri abitanti e soprattutto per ripartire l’economia. Assurdo impedire la ripartenza delle località turistiche campane, si tratta di una polemica che viene da persone incompetenti e impreparate».

«Un’altra stagione corta come quella dello scorso anno significherebbe la fine di molte imprese, mentre diversi lavoratori sono già alla fame»

Secondo Lei è giusto dire che queste persone incompetenti, mi consenta la battuta, abbiano voluto ragionare quasi in maniera stolta, quasi all’insegna del “muoia Sansone con tutti i filistei”?

«Se avessero davvero pensato una cosa del genere, sarebbero persone non degne di rappresentare le istituzioni. Quello che non comprendo è quello che Lei mi faceva notare prima: non è pensabile, in un Paese normale (ma l’Italia evidentemente è un Paese speciale), che un ministro della Repubblica vada in una direzione mentre un commissario di governo subito dopo prenda una direzione diametralmente opposta, e per questa mia convinzione, perché mi voglio ancora illudere da uomo delle istituzioni che crede nelle istituzioni nonostante tutto, voglio auspicare che la politica risolva il problema suo interno».

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