LE OPINIONI

IL COMMENTO Far decollare il turismo attraverso il confronto

DI LUIGI DELLA MONICA

Chiedo scusa ai lettori per un minimo periodo di assenza, ma sono stato impegnato ad osservare e toccare con mano una serie di fenomeni sulla terraferma che vanno essenzialmente diffusi sull’isola. Vorrei metaforicamente paragonare la mia temporanea assenza dal panorama ischitano, per significare che mi sono perso in un “viaggio di un pastore errante per l’Asia” di leopardiana memoria. Forse alcuno si domanda perché sono tanto preciso ed ossessivo sulle citazioni culturali: credo pervicacemente che un uomo\donna debba essere solo avido di conoscenza e di verifiche empiriche delle sue nozioni. Entro in argomento. Sul finire del mese di settembre ed agli albori del mese di ottobre, tipico mese autunnale ricordato per la vendemmia, l’isola si affaccia consapevolmente su di uno scenario quasi roseo: proiezioni più o meno attendibili di discesa dei contagi COVID19, una fortissima presenza di turisti mai visti prima, un quasi recupero delle risorse sprecate dai vari “lock-down” imposti dallo stato di emergenza, una prospettiva di crescita esponenziale come cassa di risonanza dell’evento “Procida 2022”.

Abbiamo riscontrato che Ischia, dopo Sorrento, è la meta italiana più gettonata sui motori di ricerca. Sono dati veritieri e confortanti, ma cari lettori, non per essere sgarbato o per affermare realtà scomode, non è certo il momento di trastullarsi. È necessario non più nascondersi nelle stanze buie e segrete degli uffici cassa a contare i soldi, ma è quanto mai opportuno confrontarsi fra comitati civici, associazioni culturali, patronati, sindacati, parrocchie, comunità neocatecumenali, focolarini, confessioni religiose acattoliche, amministrazioni locali e mondi imprenditoriali sul miglioramento del territorio e sulla sua riqualificazione strutturale e radicale. Una siccità così prolungata, se si eccettua l’acquazzone dopo il Ferragosto, ha stordito la memoria degli isolani sul dissesto idrogeologico, che verrà trattato in una sessione di studio pubblica, organizzata dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi “Federico II”, nei giorni 30 settembre e 01 ottobre 2021, presso il chiostro di San Marcellino e Festo in Napoli – “Studio dei Fenomeni Idrogeologici in relazione alla Tutela e Salvaguardia del Territorio”.

Allo stato odierno, si finge di ricordare che fra qualche settimana o forse nel prossimo inverno potrebbero verificarsi episodi di acqua alta nel porto d’Ischia e nello Stradone ed in Piazzale delle Alghe in Ischia Ponte, ovvero nella Baia di Citara, nella Baia dei Maronti. Analizzavo con grande compiacimento la iniziativa di creare un concorso di idee progettuali per la ristrutturazione di “Villa Arbusto”, che si sta svolgendo in piena trasparenza comunicativa, mediante la diffusione online dei promo e delle immagini 3d delle varie soluzioni realizzabili. Lo stesso, dapprima del comitato dei dodici che stanno accedendo agli atti del progetto “La Siena”, sono stato meno fortunato con la mia istanza del prot. 0013150/2020 Comune di Ischia del 08.04.2020 per visionare almeno il “rendering” della riqualificazione del Porto d’Ischia e della riva destra. Ma poco importa, se non registrare il dato che, al di là della disattenzione del singolo amministratore pubblico di turno, è la popolazione diretta destinataria del provvedimento incidente sulla loro vita concreta che è inerte, omissiva, accidiosa.

A tal proposito, secondo una legge dantesca del contrappasso, vi segnalo il caso del sig. Luigi Di Leva, ischitano residente in Via dello Stadio, il quale è legale rappresentante di una società del campo edilizio, la DI LEVA COSTRUZIONI S.r.l., sbarcata in terraferma a promuovere e realizzare il bonus 90% riqualificazione facciate urbane. La direzione tecnica ed artistica del Prof. Aldo Aveta, docente ordinario dell’ateneo federiciano, congiuntamente alla competenza di questo giovane ischitano appena quarantenne hanno concretizzato una opportunità storica normativa di pagare il 10% di cassa ed il 90% mediante sconto in fattura. Signori con 10 euro vivi si ottengono 100 euro di lavori edili. Il sig. Di Leva ha ristrutturato stabili in Via F. Caracciolo, in Via A. Falcone ed ora è in corso una macroscopica lavorazione in Via C.Carelli angolo Via Luca Giordano – di cui chi scrive è responsabile –, con facciate irregolari ed incuneate fra complesse barriere architettoniche…

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Sull’isola d’Ischia? Quanti cantieri sono stati avviati o inaugurati con questa formula o quella del 110% per l’efficentamento energetico, oppure per il sisma bonus? Non saprei dirlo, ma credo nessuno almeno per le facciate al 90%. Io sono sgomento, perché in un periodo unico in cui lo Stato, mediante il “Recovery Fund”, figlio del Grande nostro attuale Premier Mario Draghi, regala soldi a chi soldi li ha, si tentenna e si tergiversa. Io ho capito perché Sorrento ha una leggerissima marcia in più, rispetto ad Ischia, che non dovrebbe mai fermarsi neppure in inverno, perché le sorgenti termali danno opportunità di SPA e Beauty Farm anche con il freddo! Sfido i nostri concittadini isolani a trovare uno stabile fatiscente, una chiesa, un museo, un sito pubblico e\o privato malgestito in pieno centro di Sorrento; a trovare un barista, un cameriere, un concierge, una guida turistica, un operatore, un vigile urbano ingrugnato o scortese. Nessuno prenda queste mie parole come lesive dell’amore e del culto della ospitalità ischitana, ma non credo sia un reato tendere alla perfezione, creando un agonismo sano di concorrenza con le altre perle del Golfo.

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È impensabile che non venga sfruttata questa opportunità realizzata da un isolano ed esportata sulla complessa platea della città metropolitana. Sarebbe auspicabile che i comuni isolani avviassero una mappatura, una individuazione specifica di quei fabbricati in decadenza strutturale, ma incuneati nel contesto storico e paesaggistico, al fine di negoziare con le proprietà private una soluzione di efficientamento del decoro urbano. Si potrebbero addirittura creare dei borghi a tema cromatico, suddivisi in microzone, in modo da armonizzare con il paesaggio il quadro artistico ed architettonico: allora sì che il comitato UNESCO avrebbe terreno fertile. Sto sicuramente gettando idee, visioni forse audaci, ma dicevano i latini “la fortuna premia gli audaci”. Voglio stimolare le coscienze e le fantasie dei giovani che si affacciano al futuro ed al cambiamento, ma che sempre meno sono interessati all’armonia ed alle bellezze del creato isolano, ma solo alla loro icona narcisistica, oppure non hanno la forza di esprimersi in un mondo adulto che li stritola e li fa appassire. Si deve viaggiare non migliaia di kilometri da Ischia per studiare forme di turismo diverse; talvolta proprio i nostri vicini, nel qual caso i sorrentini, ci insegnano più cose che una trasferta nella Cuba ex castrista, oppure nella terra del Tao.

Non serve errare come pastori in Asia, per migliorare se stessi ed il proprio ambiente, ma basta guardarsi accanto, ad un palmo di naso dal proprio vicino e sulla strada di casa propria, oppure sull’orizzonte verso Punta Campanella, per migliorare il proprio sistema di vita e di valori. Ischia deve progredire e competere con le mete turistiche internazionali, ma per far questo deve stravolgere il suo arcaico modo di pensare: basta lavoro stagionale a sei mesi, sussidio INPS, turismo concentrato su 4 mesi centrali estivi. Bisogna tendere alla riqualificazione delle strutture portuali, delle darsene, alla protezione della flora marina c.d. “Posidonia”, al finanziamento pubblico della pesca coltura, alla ristrutturazione delle facciate dei borghi storici ed urbani, alla creazione di campi boa nelle baie di ricovero dei natanti da diporto, all’adeguamento dei collettori fognari, ad organizzazione di eventi culturali ed enogastronomici su scala temporale di 12 mesi. Posso affermare con energica convinzione che in cinque anni di attuazione di queste ricette l’isola diventerebbe più famosa e più visitata di Parigi. Spero che le mie esortazioni non vengono equivocate, perché ho a cuore soltanto il miglioramento esponenziale di Ischia e nulla più.

* AVVOCATO

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corry54

Ottimo articolo, pieno di verità assolute, ma non è concepito dagli isolani e, in specialmodo dagli amministratori, per non si può attingere a nulla, ovvero è tutto tracciato, meglio rifare piazza degli eroi, 450.000 mila EURO e rovinarla e non rifare le facciate delle case, e ripeto tutto tracciabile.Ricordo che un’amico voleva mettere sul tetto i pannelli fotovoltaici, ebbene, ebbe il rifiuto dalla sovrintendenza belle arti. Faccio notare che i pannelli non inficiano una mazza al panorama, e producono energia pulita. L’isola deve ancora crescere e di molto, nel cervello naturalmente, non è pronta ancora

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