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Maestri d’eccellenza, ieri mattina la consegna dei riconoscimenti

di Isabella Puca

Ischia – Si è riunita ieri mattina nella sala consiliare del comune d’Ischia la storia della ristorazione e dell’ospitalità ischitana. Emiddio Buono (ristorante “Da Emiddio” sulla Riva Destra), Emiddio Calise (bar Calise), Antonio D’Ambra, Giovanni D’Ambra e Salvatore D’Ambra (i tre fratelli del panificio Boccia) e Andrea Impagliazzo (titolare de “Il Giardino degli aranci” sul corso Vittoria Colonna), hanno infatti ricevuto un riconoscimento dal sindaco Giosi Ferrandino per il loro impegno verso la nostra isola.  Alle 12:00 in punto erano già tutti presenti in sala consiliare; Andrea Impagliazzo ed Emiddio Buono elegantissimi nei loro abiti indossati appositamente per l’occasione. Tutti seduti in prima fila, con amici e parenti alle spalle, erano visibilmente emozionati nel ricevere questo riconoscimento dopo così tanti anni di impegno e dedizione. Nell’attesa che iniziasse la cerimonia parlavano tra loro della vecchia, ma mai superata, rivalità tra locali e dei tempi ormai andati. «Chi é rimasto tra i chitarristi?», chiede Emiddio  Calise ad Andrea Impagliazzo, elencando poi diversi nomi accomunati dalla stessa passione, loro che, oltre alla buona tavola, hanno sempre puntato sulla musica. Uno dei tre fratelli Boccia parla, invece, dei suoi tanti nipoti che, per fortuna hanno imparato il mestiere da lui e lo stanno portando avanti con la stessa devozione. Sono loro i nostri maestri d’ eccellenza e lo sono da sempre, da quando  non c’erano le stelle Michelin ad arrestare la qualità del locale, ma  a farlo era il passaparola e il fatto che i loro locali erano sempre pieni di ischitani e di turisti che tornavano ogni anno perché affezionati. «É una grande soddisfazione che il comune pensi a noi», dice Andrea Impagliazzo che di premi e riconoscimenti ne ha ricevuti tanti eppure sembra il più emozionato tra i quattro. All’arrivo del sindaco e vicesindaco i premiati si alzano in piedi e li salutano calorosamente come a ricambiare l’affetto avuto dall’amministrazione che ha tanto voluto questa cerimonia. «Ci tenevo a lasciare un segno tangibile a chi in questi lunghi anni ho osservato, chi da vicino, chi da lontano, lavorare tanto per l’isola. Ritengo che con la vostra lunghissima attività, presente da oltre 50 anni, avete dato lustro a questo paese e continuate a darlo. Le vostre attività erano un’eccellenza quando sono nate e sono rimaste tali dopo tanti anni. Questo significa che quello che avete iniziato con passione, la stessa che oggi continuate ad avere, non è stato superato neanche dalle giovani leve». Così ha iniziato il suo discorso il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino che ha continuato, a braccio, raccontando la storia di ciascun maestro d’eccellenza. «Calise ha fatto la storia della pasticceria, tutti i pasticcieri presenti a Ischia sono venuti da lì e ha dato lo stimolo a tutti gli altri bar che si sono dovuti adeguare al suo stile e alla sua qualità. Ha dato esempio di come si fa un bar e resta oggi il numero uno. Andrea del Giardino degli aranci, con la sua attività ha fatto e continua a fare turismo. É uno dei pochi, se non l’unico, locale tipico ischitano che tutti vogliono provare su di un’isola turistica trovando folklore, tradizione  e buona cucina. A lui il merito di saper decantare le bellezze dell’isola. E poi la mitica famiglia Boccia che ha fatto la storia di un settore, quello del pane. Abbiamo delle località in Italia che vengono scelte dai turisti per il pane come Altamura. Secondo me, il loro pane, non ha nulla a che vedere con quello di Boccia. Ormai è conosciuto dappertutto; avete fatto tendenza con questa attività, iniziata ai primi decenni del secolo, ora ci sono i nipoti e con la bontà del prodotto continuate a fare pubblicità tanto che il pane di Boccia potrebbe diventare un brand:  il pane di Ischia». A tutti loro il sindaco ha augurato tanti altri anni ancora di lavoro fatto sempre con la stessa passione sottolineando quanto, oggi, l’enogastronomia sia un punto di forza per la nostra isola, non solo grazie all’operato dei famosi chef stellati, ma anche al loro lavoro. «Passeggiando sulla riva destra – ha concluso il sindaco – mi è capitato di vedere tante volte Emiddio e sono rimasto sorpreso nel sapere che è lì dal ’55. È nato in quel locale ed è ancora lì, senza mai aver cambiato gestione o proprietà. Essere un punto fermo della riva destra, uno dei luoghi più suggestivi della nostra isola, ha contribuito a fare la storia di Ischia e quindi è lui un precursore di quella che è diventata la riva».

 

A presenziare alla sentita cerimonia anche gli assessori Migliaccio e  Ferrandino  insieme con il consigliere Giovanni Sorrentino.  La parola è poi passata al vice sindaco Enzo Ferrandino che ha subito sottolineato come, con il loro sacrificio, questi maestri d’eccellenza siano un emblema per le nuove generazioni che devono prendere esempio dal loro operato. «Oltre che valorizzare le vostre attività avete generato riverberi positivi sulle attività, Emiddio è un punto di riferimento, sempre generoso; ha dispensato consigli a chi cercava di intraprendere la stessa attività. La  famiglia D’Ambra ha valorizzato il borgo con la sua attività; ricordo che i miei genitori mi raccontavano che la sera si usciva per fare la “marenna” da Boccia con pane e mortadella da consumare in maniera romantica e semplice sotto al Castello. Conosco la storia di Andrea Impagliazzo sin da quando vendeva il latte e girava per il paese legando dei lacci ai ferri del cassone, per evitare il rumore delle bottiglie che battevano, per non disturbare la quiete pubblica, un’attenzione particolare per la comunità. Nonostante tante difficoltà la sua azienda è in piedi e progredisce; è un grande capitano che può essere oggi orgoglioso per quanto fatto. E infine il Signor Buono; so quanto è stato bravo sia nell’attività, che nell’educare la famiglia e indicare loro il solco da seguire. Da parte nostra, in questa cerimonia semplice, ma vera, dotata di un trasporto autentico, la più grande gratitudine». Tra applausi e strette di mano sono state consegnate delle pergamene a ciascuno di loro come “tangibile testimonianza di stima, riconoscenza e gratitudine perché con la professionalità e l’accoglienza hanno contribuito alla crescita sociale della nostra comunità”. «Ricevere questo premio per conto di mio padre – ha commentato la figlia di Salvatore D’Ambra – è per me un onore. Lo apprezzo soprattutto per quanto fatto dalla loro generazione per noi e spero che noi saremo in grado di portare quanto loro hanno costruito ai nostri figli così da dare un senso ai loro sacrifici». Sentito anche il discorso di Emiddio Calise, «i tempi sono cambiati e vogliamo più supporto dalle amministrazioni, io non ho mai fatto politica, ma penso che cittadini, operatori e Amministrazione devono insieme confrontarsi, chiamarsi, per portare avanti un futuro per la nostra isola». A chiudere la consegna dei premi il cavaliere del lavoro Andrea Impagliazzo con un accorato discorso, «ringrazio molto il signor sindaco e tutta l’amministrazione di averci dato l’onore di ricevere questo premio. Abbiamo un’isola meravigliosa e bisogna amarla. È una vita che cerchiamo di dare molto per il turismo; se noi diamo possiamo anche avere, ma ognuno deve fare il proprio dovere».

 

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