CRONACAPRIMO PIANO

Manna: «Salvare Ischia puntando sul “Ripristino della natura”»

La proposta del’Ingegnere ambientalista al Commissario Legnini ed al Comando dei Carabinieri Forestali mirata a chiedere attenzione per il territorio e alla norma europea varata lo scorso mese di luglio

Benedetto Manna chiede attenzione per il territorio e attenzione alla norma europea sul ripristino della natura del 12 luglio scorso. L’ingegnere ecologista ed ambientalista ha inoltrato un dettagliato documento all’indirizzo del Commissario Giovanni Legnini e al Comando dei Carabinieri Forestali a seguito  del lavoro svolto dagli stessi su Ischia per il post frana 2022. Manna ha inteso porre all’attenzione delle cariche istituzionali partecipanti e dei rappresentanti degli Enti proponenti il suddetto incontro, intervenendo anche nel corso della seduta, alcune riflessioni e interventi per la cura del territorio e la sicurezza dell’isola di Ischia. Per il tecnico è fondamentale la norma approvata dall’Europarlamento il 12 luglio contenente la proposta della Commissione sul  Ripristino della natura, Nature RestorationLaw – Legge sul Ripristino della Natura,  che è uno dei pilastri del Green Deal europeo.

“Si tratta di una vera e propria legge per la natura, la prima con obiettivi vincolanti per recuperare, in difesa della biodiversità, almeno l’80% degli habitat europei degradati, terrestri e marini: il 20% entro il 2030 e la totalità nel 2050. Una legge ambiziosa che rappresenta un punto di svolta per la natura, il clima, l’economia e la sicurezza dei cittadini europei. Una novità assoluta in tema di ambiente perché, finora, tutte le direttive e le leggi erano mirate alla difesa, alla protezione e alla conservazione degli ecosistemi. Adesso entra in gioco la rigenerazione ambientale: politiche proattive, quindi, di rinaturalizzazione, creazione di corridoi ecologici. I paesi Ue dovranno quantificare le superfici da ripristinare e la gestione sarà di  competenza nazionale Senza questo regolamento che mette la Ue in linea con la convenzione sulla biodiversità  dell’Onu, approvata a Montreal nel dicembre 2022, sarà «quasi impossibile» per  l’Unione rispettare l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di Co2 entro il 2030. Trecentodieci milioni di tonnellate di Co2 dovrebbero venire assorbite dalla natura  ripristinata (negli ultimi 40 anni la Ue si è riscaldata a un ritmo doppio di quello  globale). La distruzione della biodiversità nel mondo ha ormai raggiunto dimensioni catastrofiche e questo è ben evidente anche nel nostro Paese dove la diversità ecologica raggiunge valori elevatissimi: l’Italia conta metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali presenti in Europa”, spiega Manna.

Per l’ingegnere ischitano “C’è un degrado della biodiversità, c’è necessità di un restauro degli ecosistemi che nel medio-lungo periodo andrà anche a vantaggio degli agricoltori e dei pescatori, alcontrario di una scelta miope di privilegiare i profitti nell’immediato.I danni attesi nei prossimi anni, infatti, secondo le stime del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, possono arrivare a 30 miliardi di euro entro il 2050, per effetto della riduzione delle rese.È indubbio che lavorare sul ripristino degli ecosistemi avrebbe effetti molto positivi”. Secondo l’ISPRA il 94% dei comuni italiani è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera e oltre 8 milioni di italiani abitano in aree ad alta pericolosità. Tutto ciò a causa di politiche scellerate di consumo del territorio che continua a crescere di 19 ettari al giorno (2 metri quadrati al secondo) con oltre 5.400 km quadrati (una dimensione pari alla Liguria) occupata da soli edifici.

Per Ischia, dati di Legambiente da “Cantiere Ischia 2030”, il valore dell’alto consumo di suolo, pari ad un terzo della superfice isolana (32,9%), con punte del 47,6% a Lacco Ameno e del 45,4% a Ischia, con il 15,4% di consumo di suolo, è avvenuto in aree a rischio idrogeologico, con punte del 26,70% a Serrara Fontana e 24,56 % a Barano. “Rinaturalizzare e ripristinare i giusti spazi per rendere territori maggiormente resilienti nei confronti dell’erosione marina, fare piantagione di alberi, più verde nelle zone urbane e misure drastiche contro l’inquinamento significa garantire la resilienza degli ecosistemi, e l’attenuazione degli effetti del cambiamento climatico,migliorare la salute. Sono tutti interventi concreti che per la Nature Restoration Law andrebbero attuati con indubbi benefici, non solo per l’ambiente, ma anche per le casse dello Stato e per le attività economiche. E tutto questo con la possibilità di accedere a cospicui fondi europei che aiuterebbero gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi di ripristino anche attraverso il recepimento di fondi privati.

Ci sono 100 miliardi di finanziamento nel bilancio pluriennale Ue. Ci sono già ora linee di finanziamento quali il Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE), il Fondo europeo per gli affari marittimi e l’acquacoltura (FEAMPA), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo di coesione, il Fondo per una transizione giusta, il Programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa, contribuiscono agli obiettivi di  biodiversità in maniera sostanziosa- secondo Benedetto Manna non c’è altra strada – Lo sforzo deve essere quello di spiegare che rallentare le conseguenze drammatiche della crisi climatica, rallentare il degrado dell’ecosistema vuol dire dare lavoro a medio e lungo termine in maniera più serena.Bisogna trovare delle forme perché il pubblico si prenda carico della transizione con i giusti aiuti, le giuste leggi che passano anche dalla fiscalità ambientale. La transizione deve procedere con un approccio sistemico. Serve un grande piano sociale”.

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LE PROPOSTE DI MANNA PER ISCHIA 

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RIFORESTAZIONE

Le amministrazioni Comunali isolane devono adottare un Piano di Forestazione (così come avvenne dopo il terremoto del 1883, senza però questa volta con la piantumazione di soli pini, dovendo considerare 4 specie arboree e 4 arbustive), da presentare alla Città Metropolitana di Napoli, ai fini di ottenere i finanziamenti del PNRR previsti con il bando in vigore del MASE scadenza 2024:

Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extra urbano –

Investimento 3.1 – Misura 2– Componente 4– Missione 2 M2C4;

74 milioni euro per 2023 e 139 milioni euro per il 2024 per un totale di 6,6 milioni di alberi entro il 2024 (1000 alberi per ettaro) per l’ intervento di forestazione, a livello nazionale.

L’isola è caratterizzata dalla presenza rilevante di castagneti, la gran parte in stato di abbandono, sul problema sta intervenendo il Parlamento con quattro proposte di legge del 2 giugno c.a. per la ripresa dell’economia del castagno in Italia. Settore una volta strategico per l’esportazione italiana, secondo solo alla Cina. In più il castagno rappresenta la pianta che supera tutte le altre per maggior assorbimento della CO2 (da non sottovalutare proprio in questi tempi per la lotta ai cambiamenti climatici e la citata Nature RestorationLaw).

CREARE UN ISTITUTO DI AGRARIA 

Avviare, da parte delle amministrazioni comunali e dei portatori d’interesse locali, per il tramite dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la richiesta alla Regione Campania per la creazione di un ISTITUTO TECNICO D’AGRARIA presso uno degli edifici scolastici o grosse strutture in stato di abbandono che si stanno ristrutturando e recuperando magari spazi al Pio Monte.

L’Agraria è sbocco naturale, l’appiattimento per molto tempo sull’unica risorsa, vista, erroneamente, economicamente vincente, del turismo, oscura la vocazione e tradizione agraria presente sull’isola, che contribuirebbe anche a ripristinare l’ equilibrio territoriale perso, prevedendo le opere di sistemazione dei muretti a secco e terrazzamenti e creando le nuove opportunità professionali per le nuove generazione con cooperative e aziende agricole.

PARCO NATURALE DEL MONTE EPOMEO

Possibilità di configurare il territorio del Monte Epomeo, come Parco Naturale, in quanto è parte del Sito d’Importanza Comunitaria (ZCS/SIC) Corpo Centrale dell’ Isola d’Ischia.

Le fondamenta sulle quali istituire il Parco c/o il MASE si basa sulla peculiarità unica nel Mediterraneo del Golfo di Napoli.Pertanto il sistema realtà del Golfo, che già include l’AMP, la Riserva Naturale dello Stato di Vivara, va esteso con l’Isola di Ischia, in virtù delle sue ZCS/SIC presenti sul territorio e a mare.

PARCO NAZIONALE A TERRA E A MARE .

Istituzione del Parco Regionale/Nazionale.

Luogo vocato a ciò, cui prestare adeguata attenzione, può essere rappresentato per esempio dal PIO MONTE DELLA MISERICORDIA.

Attualmente, in assenza di una significativa assegnazione, si pensa a un luogo pubblico per generico utilizzo, da definire, con abbinata realizzazione di edilizia popolare per i delocalizzati della zona rossa, ai quali comunque va assicurata una legittima destinazione abitativa, che va studiata anche tramite partecipazione a pubblico concorso di idee, mentre tutt’ altro discorso si potrebbe fare in presenza di un Parco, concepito come manifestazione della rilevanza naturalistica di parte significativa del Golfo di Napoli, con le specifiche emergenze a terra e a mare ( fondali e canyon sottomarini).

Ci vorrà una struttura idonea a rappresentare ciò, che non potrà non essere di tipo scientifico e divulgativo.

:a)struttura operativa in raccordo con Stazione Zoologica Anton Dohrn, con il Museo Darwin-Dohrn, con l’Acquario, con il Centro di Ricerca e Riabilitazione Tartarughe Marine (si tenga presente che conosciamo più Marte che l’Oceano, che rappresenta il 70% del pianeta Terra) .

b)Luogo per incontri internazionali, convegni, per la pianificazione scientifica con la Federico II, con il CNR a Portici.

c)Struttura operativa sul mare con batiscafi per esplorazione fondali e imbarcazioni idonee per censimento cetacei, per esplicitare congrui interessi turistici?

A riguardo si potrebbe approfondire l’esperienza di Valencia dopo l’alluvione del 1957, per avere un’idea più precisa e maggiormente ispiratrice.

Bisogna far prendere coscienza alla popolazione, purtroppo alle prese con problemi gravi (casa, lavoro, servizi, scuola, sanità, trasporti, ecc.) della concreta possibilità di avviare un nuovo ciclo virtuoso di economia basato su un turismo legato alle proprie risorse naturali.

Il passo concreto è istituire subito il Parco Nazionale per il Monte Epomeo, come richiesto con forza da Goletta Verde approdata il 12 luglio.Da qui si può partire per parlare con la cittadinanza sulla fattibilità di un parco come entità di governo di un territorio con tutte le sue peculiarita’ previste per una nuova crescita di valore sociale ed economico.

Inoltre tra le prerogative di gestione del Parco Naturalistico Monte Epomeo, rientrerebbe anche quella, vista la peculiare caratteristica geologica dell’area, di prevedere un Centro Internazionale di Idroclimatologia e Vulcanologia per lo studio dei sismi e delle frane, con recupero dell’ex Osservatorio Geodinamico della Sentinella”.

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Pino

Gentile ingegnere, cari lettori,
Leggendo quest ‘articolo mi assale un dubbio.
Ma lei prima di mettere giù il suo progetto aveva già preso visione del pai per Casamicciola?
Credo che buona parte della sua ricetta sia ormai già superata.
Le consiglio vivamente di attendere anche quello degli altri comuni e poi di riparlarne piuttosto che propinare facili rimedi ad una situazione a mio giudizio estremamente complicata.
Lei come soluzione tra le altre pensa al parco, beato lei, per come la vedo io il problema che ci troviamo di fronte è di tutt’altra natura.
Mi concentrerei di più su come salvare le imprese che insistono su zone rosse, su come ricollocarle e su come fare coesistere la popolazione che insiste su un’isola fragile. Purtroppo l ‘attuale sistema normativo non lo consente,penso alla legge Galasso e a tutte le sovrastrutture che bloccano una possibile ricollocazione dei centri abitati, ed il tutto con scarse risorse.
Però per risolvere tutto questo noi pensiamo a mettere un’altro vincolo. Invece di togliere legacci e di perseguire delle soluzioni di sviluppo sostenibile e non solo in senso ecologico,ma anche sociale ,pensiamo a finanziare altri carrozzoni.
La decrescita felice è un concetto superato.
A meno che non decidiamo di spopolare l’isola e non decidiamo di dire alla gente che dovranno essere deportati altrove, che qui non c’è futuro e che solo pochi eletti potranno restare.

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