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Casamicciola, arriva il rimborso Tari

Ecco il decreto del Commissario Schilardi: oltre due milioni di euro a titolo di compensazione del mancato gettito della tassa sui rifiuti a causa del sisma

Il decreto è arrivato ieri all’ufficio del protocollo presso gli uffici del Capricho, sottoscritto dal commissario delegato alla ricostruzione, Carlo Schilardi. L’ex prefetto ha infatti stabilito di liquidare ed emettere ordine di pagamento a favore del Comune di Casamicciola per un importo pari a oltre due milioni di euro, per la precisione € 2.053.032,58. Si tratta della ventilata anticipazione per i mancati introiti sofferti dal Comune a titolo di Tari (la tassa sui rifiuti) per gli anni 2018 e 2019. Rimborsi che consentono alle casse dell’ente di poter contare su un’adeguata compensazione per il gettito decurtato a causa delle conseguenze del sisma del 2017. Nel dettaglio, per l’annualità 2018 è stato concesso un anticipo di euro 703.819,33, mentre per l’annualità 2019 l’importo concedibile è stato ricalcolato in Euro 1.349.213,25. Il risultato ottenuto è conseguenza di una lunga interlocuzione istituzionale tra il sindaco Giovan Battista Castagna e il commissario. In precedenza erano state erogate 586mila euro per la prima annualità, e 646mila euro per la seconda.

Il Commissario ha accolto il via libera del Ministero delle finanze consentendo la compensazione anche con riguardo agli immobili agibili non colpiti direttamente dal sisma

La decisione del commissario si basa anche sulla positiva risposta che il Comune di Casamicciola aveva già ottenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), che prendeva atto della nota inviata dal Comune in cui si spiegava che si attendeva ancora la gran parte di tali anticipazioni, per gli anni 2018, 2019 e 2020.

La decurtazione delle entrate è stata prevedibilmente causata dall’inagibilità o dalla distruzione del patrimonio immobiliare esistente sul territorio comunale. Il punto focale sta nel fatto che inizialmente i fondi erano stati elargiti considerando soltanto i fabbricati colpiti dal sisma “purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate entro il 31 dicembre 2017”. L’affanno per le casse comunali derivava quindi dal fatto che la compensazione operata riguardava soltanto gli immobili inagibili, e dal fatto che molti cittadini non hanno effettuato il pagamento, mentre il Comune parallelamente non poteva procedere ad attività esecutive o di riscossione coattiva, impedito in ciò dall’articolo 35 del Decreto ricostruzione 109/2018. La norma infatti sospendeva la riscossione fino al 31 dicembre 2020, lasciando esauste le casse comunali a causa delle ulteriori mancate entrate.

Forte della risposta del Mef il sindaco Castagna aveva fatto presente che tale compensazione avrebbe potuto riguardare anche il mancato gettito Tari delle restanti unità immobiliari, per evitare un “buco” insanabile nel bilancio dell’ente. Quest’ultimo al momento non può attivare alcun procedimento di riscossione coattiva, visto che non è consentito dalla legge. Insomma, da questa situazione scaturiva un altro mancato introito che si somma a quelli per gli immobili totalmente inagibili.

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Ecco quindi il costante dialogo tra struttura commissariale e Comune, con Schilardi che aveva fatto sapere all’ente di aver recepito i chiarimenti forniti dal Dipartimento delle finanze del Mef, e di procedere dunque alle compensazioni provvisorie a titolo di anticipazione per i citati mancati introiti per gli anni 2018-2019, fermo restando, come ribadito anche nel decreto trasmesso ieri al Comune, che tali erogazioni andranno restituite e riposte nella contabilità speciale del Commissariato.

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L’interpretazione “estensiva” caldeggiata dal sindaco Castagna ha così consentito di allargare l’applicazione del rimborso anche agli immobili non totalmente inagibili e quelli agibili non colpiti direttamente dal sisma, cosa di cui potranno beneficiare anche gli altri Comuni facenti parte del cosiddetto “cratere”.

Visto il pericolo secondo cui il Comune rischiava di non riuscire più a garantire il regolare svolgimento del servizio sia di raccolta che smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la struttura commissariale si è richiamata all’articolo 32 comma 3 della legge 130/2018 di ricostruzione il quale recita che “al fine di assicurare ai Comuni di cui all’articolo 17 la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il Commissario per la ricostruzione è autorizzato a concedere, con propri provvedimenti, a valere sulle risorse della contabilità speciale di cui all’articolo 19, un’apposita compensazione fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro con riferimento all’anno 2018, da erogare nel 2019, e fino ad un massimo di 4,5 milioni di euro annui per il biennio 2019-2020, per sopperire ai maggiori costi affrontati o alle minori entrate registrate a titolo di TARI-tributo di cui all’articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, o di TARI-corrispettivo di cui allo stesso articolo 1, commi 667 e 668”, norma fra l’altro già richiamata dal Mef nella risposta fornita al Comune alcuni mesi fa.

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