CRONACAPRIMO PIANO

Mezzo secolo di sangue da non dimenticare

Il 20 novembre si celebra la giornata mondiale ONU in memoria delle vittime della strada ed anche Ischia prepara una manifestazione per ricordare chi ha perso la vita a seguito di un incidente stradale. E tra un elenco provvisorio e chi ha contributo ad aggiornarlo il tributo all’asfalto mette davvero i brividi

L’iniziativa, sicuramente meritoria, è di quelle che certo non passano inosservate ma che riportano alla mente (perché troppo spesso dalle nostre parti, è doveroso fare autocritica, abbiamo la memoria corta) quella che è una scia di sangue davvero impressionante, alla quale abbiamo assistito – salvo l’imminenza della tragicità dei fatti – nella più assoluta indifferenza. I fatti sono questi: in occasione della giornata mondiale ONU in memoria delle vittime della strada, che si celebra il 20 novembre 2022, il comitato “La Strada del Buonsenso” ha reso noto di voler organizzare una manifestazione per ricordare le vittime scomparse tragicamente sulle nostre strade. Gli attivisti scrivono tra l’altro: “Abbiamo stilato un elenco, ma sicuramente ne abbiamo tralasciata qualcuna, per cui chiediamo il vostro aiuto al fine di ricordarle tutte, fornendoci nome, età anagrafica e anno dell’incidente. Considerata la nostra intenzione di realizzare anche uno striscione da esporre durante la manifestazione, ove i familiari volessero fornirci una fotografia del proprio caro, possono inoltrarla in privato alla pagina del Comitato”.

Se l’iniziativa merita come detto un plauso, perché mirata senza dubbio a sensibilizzare l’opinione pubblica su una tematica tanto importante, non c’è dubbio che l’elenco che viene pubblicato dal comitato è un vero e proprio bollettino di guerra, un tributo di vite umane lasciate sull’asfalto che a guardarlo e scorrerlo fa davvero accapponare la pelle. E quel che è certo, è pure incompleto. Si parte dagli anni ’70 ai giorni nostri e vengono ricordate le vittime di incidenti stradali. Noi vi riportiamo nomi e cognomi di questo elenco provvisorio (tra parentesi la data del decesso e l’età della vittima) per rendervi l’idea di che cosa sia successo ad Ischia: Ciro Coppola (19 ottobre 1976, 16 anni); Mario Energe e Enzo Scotto di Minico (luglio 1991); Luca Iapino (settembre 1991); Emilio Galano (febbraio 2002); Giovanni Barretta, Giuseppe Ballirano e Aniello Impagliazzo (16 dicembre 2007, rispettivamente di 18, 19 e 22 anni); Antonio Scotti (4 marzo 2008, 56 anni); Giovanni Castaldi (21 aprile 2008, 22 anni); Mario Impagliazzo (14 febbraio 2009, 79 anni); Vincenzo Festa (20 maggio 2009, 36 anni); Enrico Gambardella (22 maggio 2009, 83 anni); Tony Padrone (30 agosto 2010, 67 anni); Francesco Ferrandino (22 dicembre 2010, 60 anni); Giuseppe Precisano (11 febbraio 2011, 18 anni); Francesco Buono (1 settembre 2011, 22 anni); Izabela Sewiolo (16 novembre 2011); Clemente Buono (14 maggio 2012); Emanuele Dotto (21 ottobre 2012); Raffaele Mira (21 ottobre 2012); Alfredo Francescon (10 marzo 2013, 23 anni); Giovanni Oro (13 luglio 2013), Antonio Iadonisi jr (28 agosto 2013, 22 anni); Aniello Garofalo (19 maggio 2014), Vincenzo Mazzella (6 giugno 2014, 24 anni); Marianna Di Meglio (9 maggio 2015, 14 anni); Adriana Serpico (5 luglio 2015, 17 anni), Giuseppe Mazzilli (13 agosto 2016, 26 anni); Marinel Costea (28 agosto 2016); Micaela Burlaka (13 marzo 2018, 22 anni); Francesco Taliercio (9 maggio 2019, 17 anni); Xhemal Vesmaili (3 agosto 2019, 16 anni); Angelo Scaccino (2 febbraio 2019, 64 anni); Vincent Castagna (7 dicembre 2020, 21 anni); Manuel Calise (2 dicembre 2021, 17 anni); Cassandra Mele (26 giugno 2022, 37 anni).

L’elenco appena riportato rappresenta una vera e propria mattanza, perché di fatto comprende ben 38 persone che hanno lasciato la loro vita sull’asfalto dell’isola a causa di un incidente stradale. Basterebbe già questo per farsi venire la pelle d’oca, il problema è che nel momento in cui questo resoconto provvisorio è stato reso pubblico anche sul web non sono mancati i nostri concittadini che hanno provveduto ad aggiornarlo vista l’assenza di altre persone purtroppo tragicamente decedute. C’è allora chi ricorda che ad esempio manca all’appello Francesco Cataneo, che venne a mancare il 9 novembre 2001 dopo essere stato vittima di un incidente il 2 ottobre, e andando ancora più a ritroso nel tempo la memoria riporta anche al compianto professore Francesco Amalfitano, che morì il 20 gennaio 1980. Poi ancora Leonardo Iacono, altra vittima all’inizio degli anni ’80 della Superstrada della morte, Angelo Baglioni, Carmine Cacciapuoti, Alida Renzi, Lino Cannava, Renato Mastrogiovanni, Antonio Tedeschi, Igino Satta, Maurizio Tesorone, Mario Gronchi Mazzella, Angela Galano, Mario Regine, Francesco Luongo. Insomma, un elenco nell’elenco e c’è anche chi sottolinea di avere vuoti di memoria, di essere certo che ci sono altri casi ma di avere bisogno di fare un ulteriore sforzo di memoria. Così come qualcuno spiega di ricordare altri nomi di uomini e donne vittime della strada ma di non volerli rendere pubblici per non turbare eventualmente i familiari o di non volerlo fare sena la loro preventiva autorizzazione, quasi a non voler riaprire ferite di un passato più e meno recente. Ecco, crediamo che questo sia davvero l’aspetto più eloquente di questa storia e che è stato portato alla luce dall’iniziativa del comitato: gli incidenti mortali nel corso degli anni e dei decenni hanno rappresentato talmente una costante che ormai facciamo finanche fatica a ricordarli tutti. C’è chi addirittura – forse andando un po’ decisamente oltre – di 100 morti in mezzo secolo. Numeri di fronte ai quali bisognerebbe fermarsi seriamente a riflettere. Anzi, probabilmente avremmo dovuto farlo tanto tempo fa.

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