CRONACAPRIMO PIANO

«MIA FIGLIA VITTIMA DELLA GANG DI MINORI UBRIACHI»

La testimonianza di un genitore che racconta la disavventura patita lo scorso 28 luglio dalla congiunta, costretta a chiedere aiuto ai familiari dopo essere stata insultata e aggredita da coetanei in palese stato di ebbrezza. Un fenomeno, quello della vendita di alcol a minori, sempre più diffuso come confermano le recenti denunce

Una storia di movida violenta, e non è certo la prima. E magari pure di gioventù bruciata, che pure dalle nostre parti ormai è un fenomeno che definire abbastanza diffuso equivale quasi ad un eufemismo. Ma la testimonianza che un genitore ha voluto indirizzare al nostro giornale è eloquente e rende l’idea di come oggi – presumibilmente – chi vuole divertirsi in modo sano finisca col trovarsi in un contesto in cui quasi debba sentirsi un “diverso”. Ecco cosa ci ha comunicato il padre di una giovane ragazza ischitana, parole che lasciano veramente il segno: “A scrivervi è un genitore arrabbiato e deluso che da giorni vede la figlia in camera a piangere. Volevo gentilmente informarvi che sabato 28 luglio all’interno e all’uscita da una discoteca di Casamicciola diverse ragazzine di età non superiore ai 15-16 anni hanno cominciato senza alcun motivo – essendo in un chiaro stato di ebbrezza – ad inveire con atti di pura violenza nei confronti di mia figlia, che ovviamente impaurita da tutto ciò che stava succedendo ha subito telefonato noi genitori riferendoci che se non l’avessimo subito soccorsa avrebbe rischiato un linciaggio, visto che l’avevano già per molto tempo strattonata arrivando finanche ad aggrapparsi fortemente ai suoi capelli”.

Il genitore chiude poi il suo racconto con una testimonianza ed un appello. Quest’ultimo, però, piuttosto che alla nostra redazione, deve avere altri destinatari. “Penso che all’interno della suddetta discoteca non si debba concedere la vendita e l’assunzione di alcolici ai minori. Chiedo cortesemente di indagare sull’accaduto verificando se le ragazze appartengono a famiglie criminali o altro, altrimenti sarò costretto a sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica in modo da chiedere la registrazione delle telecamere poste all’interno della discoteca”. Da cronista e prima ancora da genitore, francamente non possiamo non sottolineare al nostro interlocutore che – lo ribadiamo – certi tipi di indagini non possono essere affidate ai giornalisti quanto piuttosto alle forze dell’ordine, che tra l’altro in questo specifico settore sono particolarmente attive ed operose. Non è un caso che proprio nell’ultimo fine settimana i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal capitano Tiziano Laganà, hanno denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria i titolari o gestori di due attività della Riva Destra che contravvenendo alle norme avevano somministrato alcol a minori di sedici anni. E per la verità, dall’inizio della stagione turistica, le denunce sono già cinque perché un paio di settimane prima a cadere nella rete dei militari dell’Arma erano stati altri tre esercenti che operano nell’accorsata zona del porto di Forio, vero e proprio tempio della movida gettonatissimo tra giovani e giovanissimi. Anche stavolta alcol servito a minori come fosse acqua fresca, a conferma di un fenomeno purtroppo tristemente ed ampiamente diffuso.  La speranza è che le denunce e le relative sanzioni servano da deterrente, anche se francamente c’è poco da essere fiduciosi.

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