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Alfredo Di Meglio: aggredita la mia dignità, perciò ho reagito

di Marco Gaudini

 

BARANO –  Ieri abbiamo raccontato di una brutta pagina che si è consumata a Ischia ed ha visto protagonisti  Michele D’Antonio, aggredito verbalmente e strattonato, secondo la sua versione,  da Alfredo Di Meglio, padre del Consigliere comunale di Barano, Aniello Di Meglio.

Michele D’Antonio, ha appunto raccontato che recatosi in un negozio di fotocopie in via Michele Mazzella, a Ischia,  aveva incontrato all’interno Aniello Di Meglio, Consigliere di opposizione del Comune di Barano ed il padre, Alfredo. Appena ha visto Aniello Di Meglio, si è subito rivolto a lui, dicendogli, che gli avrebbe fatto piacere vederlo più presente, in termini di impegno politico sul territorio di Barano. Inoltre, secondo il racconto reso ieri al nostro giornale, Michele D’Antonio, ha  elencato al Consigliere comunale alcune criticità per le quali ha riscontrato una scarsa attività politica, come la vicenda ad esempio riscontrata a Nitrodi ed altre situazioni. Le sollecitazioni mossa da Michele D’Antonio, stante quanto dichiarato, volevano essere uno sprone, una critica politica, nell’ambito della dialettica, che c’è tra persone che sono attive sul territorio e che cercano  di portare avanti tematiche e battaglie comuni. Così, secondo il racconto, D’Antonio  ha detto al Consigliere  ciò che pensava e pensa,  considerato che quando è arrivato in Consiglio al posto di Maria Di Scala, ha rilasciato un’intervista al Golfo, dove ha dichiarato che avrebbe messo in campo tutto l’impegno e portato avanti delle battaglie, cosa che secondo D’Antonio,  non si sta verificando, e non si sta facendo una buona opposizione in Consiglio comunale. A queste parole, il padre di Aniello, secondo quanto raccontato da D’Antonio, lo ha aggredito all’interno del negozio, prima in maniera verbale, e poi strattonandolo e dicendogli di uscire dall’attività commerciale. In seguito vi è stato l’ intervento  di un avvocato che, entrato nel negozio, ha invitato Alfredo Di Meglio alla calma. Il racconto di Michele D’Antonio, scosso per tutta questa vicenda, terminava riportando la frase di   Aniello Di Meglio, che dopo aver osservato tutta la scena,  ha detto: “un privato cittadino non deve parlare e fare domande!”. Una frase che, ancor di più dell’aggressione, ha sconvolto  Michele D’Antonio, che ha dichiarato: «Noi viviamo in un paese democratico dove fino a prova contraria tutti possono esprimere il loro pensiero, invece, quello che è accaduto mi ha portato ad un triste considerazione, che a Barano, opposizione non ne fanno, invece aggrediscono i cittadini onesti. Sono molto amareggiato e turbato». A questo racconto ha replicato uno dei diretti interessati, Alfredo Di Meglio il quale senza alcuna vena polemica, ha semplicemente voluto dare quella che è la sua versione dei fatti. «E’ stata attaccata la mia dignità, e non permetto a nessuno di poterlo fare! – ha dichiarato Alfredo Di Meglio – un semplice colloquio che ho avuto con questa persona è sfociato in delle offese che mi sono state rivolte da lui, asserendo che io e mio figlio eravamo delle persone colluse con l’attuale amministrazione di Barano. Accuse che non stanno né in cielo e né in terra! Chi mi conosce sa quanto ho pagato e sto pagando, in quanto avversario politico di questa amministrazione che ci governa, in forme diverse da cinquant’anni. Non consento pertanto a nessuno di dire che sono un colluso, e di offendere ed aggredire la mia dignità e quella di mio figlio. Pertanto ho reagito, a mia difesa e a difesa della mia onorabilità. Ho detto a lui che non poteva permettersi di dire quelle cose, e di rivolgersi a me come ha fatto. In questo senso ho detto che non poteva parlare. Ma certamente il senso delle mie parole, non era quello che un cittadino qualunque non può fare domande e parlare, non ho mai pensato una cosa del genere. Però non posso tollerare che vi siano persone che si rivolgono a me con frasi offensive e con allusioni, dopo tutto quello che ho passato nella mia vita. – ha continuato Alfredo Di Meglio – Inoltre durante la discussione, ho cercato di spiegare a questa persona, che diceva a mio figlio che avrebbe dovuto fare l’attività politica in mezzo alla strada, sul marciapiede, che il vero amministratore, si interessa di tutti i problemi del paese, ma nelle sedi opportune, certamente non sulla strada. Ed ho inoltre invitato  questo signore, anche a venire presso lo studio, per vedere le numerose segnalazioni ed interrogazioni fatte da mio figlio sui numerosi problemi del Comune e del nostro territorio. Poi alla fine la discussione è degenerata ed io gli ho chiesto di allontanarsi da me, non di uscire dal negozio, ma gli chiedevo di stare lontano da me, perché non volevo avere alcun rapporto con chi in quel momento mi stava offendendo» – ha concluso Alfredo Di Meglio. Questa in sintesi la replica del padre del Consigliere comunale d’opposizione nel Comune di Barano, che ha però dichiarato di non voler più ritornare su questa brutta vicenda ed alimentare altre polemiche. Insomma pare che tutto finisca qui.

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