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Il monito di Balestrieri: «Enzo, ora la scossa altrimenti saremo una spina nel fianco»

C’è stata la costituzione di questo nuovo gruppo consiliare. Normalmente quando accadono cose del genere ci sono tre opzioni: si parla di grandi cambiamenti, si parla di cambiare tutto per poi non cambiare nulla e poi c’è la classica verità che sta nel mezzo. Qual è la posizione di Pasquale Balestrieri a riguardo e soprattutto  come si è arrivati alla costituzione di questo gruppo?

«Siamo  arrivati alla sua costituzione perché da un po’ di tempo si sentiva, all’interno della maggioranza, la necessità di dare un nuovo impulso reale a questa amministrazione. Noi abbiamo appoggiato il programma elettorale “La Bella Ischia” e adesso vorremmo che finalmente si concretizzasse».

L’impressione, anche dalla tue parole,  è che questo progetto  sembri  avere sempre la mano sulle marce alte, ma poi  non riesca mai a ingranarle.

«Purtroppo è così, ma non perché manchi la volontà politica. Negli ultimi mesi siamo stati rallentati nell’azione da alcuni eventi, su tutti ovviamente il terremoto dello scorso 21 agosto. A seguito di questi fatti la programmazione politica ha viaggiato, quindi, molto a rilento».

La sensazione data però è che non soltanto il terremoto abbia rallentato il percorso dell’amministrazione di Ischia, ma un’altra serie di fattori. O sbaglio?

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«Ovviamente non è assolutamente mia intenzione utilizzare il terremoto come alibi, ma facendo parte integrante dell’amministrazione comuale posso dirti che davvero a  causa del sisma la politica ischitana si è trovata ad essere parecchio impegnata e dunque frenata.  Ora però non ci dovrebbero essere più rallentamenti ed ecco perché abbiamo costituito il nuovo gruppo proprio in questo particolare momento storico. Vogliamo realizzare un’isola più vivibile prima per i residenti e poi per i turisti».

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Come è nato il  rapporto con Carmen Criscuolo?

«Guarda, in verità devo fare una premessa: mi era stato fatto credere che Carmen fosse una principessa di ghiaccio e che i vari dissidi  politici fossero dovuti anche a lei. Invece, onestamente, abbiamo trovato una buona intesa anche perché spesso il sottoscritto si è alzato dalle riunioni di gruppo della maggioranza e si è allontanato per una serie di disaccordi e questo evidentemente deve aver colpito la Criscuolo».

Mi sembra di capire, da quanto stai dicendo, che è questo nuovo gruppo  nasca quindi  fondamentalmente  per la non eccessiva soddisfazione dell’attuale percorso amministrativo. Non è quindi un controsenso quando  dite che siete comunque schierati apertamente dalla parte di Enzo Ferrandino?

«No, perché il nostro gruppo non è nato in contrapposizione al sindaco, ma siamo nati all’interno della maggioranza per stimolarla a risolvere i problemi del paese. Non è proprio la stessa cosa…».

La rottura tra Carmen  Criscuolo ed Ottorino Mattera a cosa è attribuibile, a tuo avviso?

«Sarò sincero. Carmen si è sempre lamentata della mancanza di collegialità delle scelte maturate e messe in pratica da Ottorino. Da parte di quest’ultimo c’è sempre stato un certo personalismo. Nella parte finale nel nostro documento di costituzione del gruppo c’è, infatti, chiaramente scritto che non vogliamo prime donne o personalismi. Vogliamo solo essere partecipi attivamente di un rinnovamento di Ischia».

Ecco, parlando dell’isola. Come figlio di questa terra, ci credi ancora in Ischia o cominci ad esser preoccupato che la nostra bella isola possa non avere un futuro?

«Guarda, devi sapere quando avevo all’incirca trent’anni mi allontanai dall’isola perché avevo trovato lavoro in terraferma. Ma fu in quel periodo che compresi che davvero mi mancava qualcosa. E quel qualcosa era proprio Ischia. Io credo, quindi, nella nostra isola, perché sono convinto che possa dare ancora tanto ed abbia potenzialità inespresse. Ci sono località in Italia e nel mondo che hanno meno di Ischia, ma funzionano molto meglio e non vedo quindi perché la nostra isola non possa ambire ad alzare l’asticella.  Basta pensare che il prodotto si venda da solo, prendiamo atto che bisogna Io credo però che dobbiamo smettere di pensare che Ischia si venda da sola e capire che bisogna iniziare ad adottare anche iniziative poco popolari e scelte amministrative che magari non strapperanno applausi».

Tornando al nuovo gruppo, in molti pensano (se non sono addirittura convinti) che dietro a questa operazione ci sia lo zampino di Giosi Ferrandino.

«No, non è assolutamente così. Giosi Ferrandino è stata e resta una figura di spicco del Pd che tra l’altro ha voluto Ottorino Mattera come suo rappresentante isolano del partito in seno al comitato provinciale. Non solo, ha anche voluto Lello pilato presidente della sezione ischitana del Partito Democratico. Quindi sicuramente questa operazione non può essere ricondotta alla sua persona. Anzi,  pensaci bene: il giorno 9  si discuteva la causa al Tar del cugino (Maurizio De Luise, ndr), se fosse stata  una manovra architettata da Giosi l’avremmo messa in atto il 10, invece non è stato così. Semplicemente, quello che mi ha unito a Carmen e Massimo Trofa è che siamo tre persone che hanno voglia di lavorare per Ischia e di dirci a muso duro la verità. Giosi Ferrandino, ribadisco, non c’entra niente con la nascita di questo nuovo gruppo consiliare».

Ultima domanda.  Proprio perché volete essere da pungolo a questa amministrazione, è anche giusto dire che se la stessa non si dà una mossa,  voi potreste rappresentare  una spina nel fianco e non più uno stimolo?

«Perché no. Questa tua  osservazione è, in fondo, l’essenza di tutto il discorso che sta alla base delle nascita  del nostro gruppo. Vedo che hai colto bene…».

Gaetano Ferrandino

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