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Sisma, tutti a Roma per la ricostruzione

A cinque mesi dalla drammatica sera del 21 agosto, i cittadini più colpiti dal sisma si sono riuniti nell’ampia sala convegni dell’Hotel Regina Isabella a Lacco Ameno. Una riunione per la quale il comitato degli sfollati aveva invitato tutte le amministrazioni dei comuni isolani, ma anche il Commissario Grimaldi e il presidente della Regione De Luca. Anche se alcuni di essi avevano pre-avvertito l’impossibilità a partecipare, non si è visto nessun esponente istituzionale nella sala del Pignatiello, circostanza che ovviamente non è stata affatto presa bene dai circa ottanta cittadini intervenuti. Tra i relatori vi era comunque il consigliere d’opposizione di Casamicciola Arnaldo Ferrandino, in una discussione moderata da Annalisa Iaccarino e Antonio Longobardi.

Proprio Annalisa ha esordito spiegando lo scopo di un incontro diretto a decidere una concreta linea d’intervento a fronte dell’atteggiamento delle varie istituzioni: «Pensano che il problema è già risolto, anche a causa dell’atteggiamento di diversi amministratori che hanno minimizzato sin da subito le conseguenze», ha attaccato l’esponente del Comitato “Risorgeremo nuovamente”, che ha più volte sottolineato un’anomalia tutta isolana, dove il terremoto costituisce il primo caso italiano in cui le fasi dell’emergenza e della ricostruzione non viaggiano a braccetto.  Il prossimo mese di agosto finirà la fase emergenziale e, ha spiegato Annalisa Iaccarino, «c’è il concreto pericolo che non venga nominato il Commissario alla ricostruzione». Nelle parole dei partecipanti all’assemblea, gli ultimi consigli comunali di Casamicciola si sono risolti in un nulla di fatto per quello che resta il punto-chiave secondo quasi tutti i terremotati: la nomina del Commissario che dovrebbe gestire la fase della ricostruzione. «L’amministrazione ci ha messo uno contro l’altro – ha continuato Annalisa – mentre invece dobbiamo restare uniti. Nel caso di via Spezieria io dissi che si doveva abbattere un certo numero di edifici, altri non volevano, ma è compito della amministrazione imporre ciò che è giusto. Quegli scempi rappresentati dai puntellamenti coi tubi “innocenti” hanno definitivamente peggiorato la situazione». L’esponente del comitato ha invitato le persone colpite dal sisma dall’evitare di forzare la situazione rientrando nelle case lesionate per ripararle illegalmente e riprendere possesso dell’abitazione: «Se rientriamo illegalmente nelle case,  lasceranno le cose come stanno, il paese morirà». Fra il pubblico serpeggiavano timori e malumori, soprattutto in relazione al fatto che ad agosto cesseranno le erogazioni del Contributo di autonoma sistemazione (Cas).

Ha poi preso la parola Arnaldo Ferrandino: « Se i due sindaci dimostrano nei fatti di non voler la ricostruzione, come possiamo aspettarci un reale coinvolgimento delle istituzioni sovraordinate?». Anche Arnaldo non ha mancato di ricordare come la maggioranza casamicciolese avesse evitato durante il consiglio di deliberare la richiesta al Consiglio dei Ministri per la nomina del Commissario alla ricostruzione, sottolineando il grave pericolo, presente ma anche futuro, costituito dai casi di coloro che stanno rientrando illegalmente nelle case danneggiate: «Stanno ricostruendo e rientrando abusivamente, e il problema in tal modo si aggrava, perché si ripara e si ricostruisce senza regole certe. Le case rimarranno così per altri decenni, finché la prossima scossa provocherà una tragedia. Questo stato di cose costituisce la premessa per disperdere l’intera comunità». Il punto focale, secondo Annalisa, è il fatto che l’amministrazione non ha alcun programma per la fase di ricostruzione, limitando a voler gestire dichiaratamente la fase emergenziale. Antonio Longobardi, titolare del noto Hotel Grazia e del Covo dei Borboni, ha dichiarato che quest’anno non aprirà tali attività proprio perché vuole procedere a una ristrutturazione eseguita a norma di legge, mentre sul problema generale della ricostruzione è stato categorico: «L’amministrazione non chiede la nomina del Commissario, perché dicono che ci vuole tempo. Ma noi tempo non ne abbiamo! È il momento di agire senza dividerci, dobbiamo prepariamo un documento e andare a Roma per proporlo al Presidente del Consiglio Gentiloni».

Non sono mancati numerosi interventi del pubblico. L’ingegner Antuono Castagna ha chiesto polemicamente lumi sulla reale utilità della nuova commissione nominata dal Consiglio comunale: « Chiedo ad Arnaldo che cosa è chiamata a fare la commissione per l’utilizzo del territorio, perché di fatto a me sembrano completamente inutili, non valgono nemmeno come guardiani dei gabinetti. Il sindaco attuale è un mero esecutore». Arnaldo, che ha spiegato di voler far parte della commissione come unico componente dell’opposizione proprio per controllare dall’interno senza dover mendicare informazioni dall’esterno, ha prontamente risposto: «La commissione non serve a nulla, se non a raccontare fesserie. La nomina del Commissario alla ricostruzione viene sempre continuamente “dimenticata”: è chiaro che l’amministrazione non la vuole, e non è noto il motivo. Io ho una mia opinione, ma evito di renderla pubblica perché qui non dobbiamo fare politica».

Il pubblico ha continuato a mostrare segni di insofferenza, fino quando un cittadino ha proposto di passare alle maniere “forti”, come l’occupazione del Municipio oppure il blocco dei porti isolani. Una prospettiva che ha subito incontrato il favore di gran parte del pubblico, convinto che bloccare i porti e colpire le attività produttive sia l’unico modo per far capire a tutti gli altri isolani, ora indifferenti, che il sisma è un dramma dell’intero territorio. Non sono mancate le voci contrarie di chi è rimasto scettico su una protesta che potrebbe fallire facilmente, vuoi per il mancato apporto numerico da parte degli ischitani, vuoi per la possibilità da parte delle forze dell’ordine di soffocare tale manifestazione con l’accusa di interruzione di pubblico servizio.

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Progressivamente ha così preso sempre più forza l’opzione, che Mario Romano ha rivendicato di aver avanzato sin dal mese di settembre, costituita dalla sottoscrizione di un documento con la richiesta di nomina del Commissario alla Ricostruzione, insieme alle istanze collegate, da portare tutti insieme a Roma tramite una “spedizione” diretta a consegnarlo personalmente nelle mani del Presidente del Consiglio. Antonio Longobardi ha precisato: «Stendiamo il  documento, e  per pura correttezza lo sottoporremo nuovamente a tutti i sindaci dell’isola, ma indipendentemente dalla risposta andremo a sottoporlo a Gentiloni». Anche la dottoressa Grazia Siano ha lanciato una proposta, quella di indurre l’Osservatorio Vesuviano e l’INGV a venire  Ischia a relazionare periodicamente sui fenomeni sismici e vulcanici, per contribuire alla consapevolezza del fatto che dobbiamo fare i conti con un problema permanente.

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In chiusura dell’assemblea, quasi tutti i presenti hanno sottoscritto il documento redatto dal Comitato: nell’istanza, oltre alla richiesta di nomina del Commissario, vi è anche quella volta a ottenere adeguati impegni finanziari  e le linee guida per la ricostruzione. Proprio queste ultime sono state motivo di discussione tra vari cittadini, in particolare il problema di chi eventualmente ha volontà e risorse economiche per ricostruire in zona verde a proprie spese, ma ancora in assenza di linee guida legislativamente dettate. Una circostanza che potrebbe vanificare, successivamente, tutti gli sforzi compiuti. L’assemblea si è quindi conclusa con la decisione di organizzare nei prossimi giorni la trasferta a Roma, invitando i cittadini a partecipare personalmente per dare maggior peso, anche mediatico, all’iniziativa del comitato: tutti a Roma, dunque, per evitare lo spettro della mancata ricostruzione.

Francesco Ferrandino

Foto di Franco Trani

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