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“Occhio alla spesa” sul comune di Lacco Ameno

5.000 euro per tre divise invernali per i vigili stagionali, oltre 3.000 per nuove serrature agli immobili comunali: l’amministrazione di Giacomo Pascale finisce sotto i riflettori per due determine quanto meno opinabili. E partono le interrogazioni della minoranza

C’è l’ombra di spese pazze e allegre sul Comune di Lacco Ameno. Parliamo di ombre, perché vogliamo credere che le nostre percezioni non corrispondano pienamente alla realtà, perché altrimenti ci sarebbe davvero da preoccuparsi e soprattutto da interrogarsi. Perché, all’ombra del Fungo, spuntano due determine che di perplessità ne lasciano a bizzeffe. Perché risulta davvero difficile come un uniforme da vigile urbano possa costare quanto un completo griffato (comprensivo di camicia e cravatta) o come una serie di serrature possano essere state acquistate evidentemente in oro se non addirittura in platino. E ovviamente, come prevede la prassi politica in casi del genere, la minoranza si è subito tuffata “a pesce” presentando altrettante interrogazioni al sindaco Giacomo Pascale.

Ma quali sono i due atti sui quali si è accesa la “spia rossa”? La prima è la determinazione del V Settore, firmata dal comandante della polizia municipale Raffaele Monti. Con la stessa si liquida alla ditta Filippo Panzera con sede in Caserta la somma di euro 5.071,54 iva inclusa. La spesa, come si legge nell’oggetto dell’atto, è relativa alla fornitura di uniformi invernali. E qui arriviamo al primo amletico dubbio. Nel testo del documento si specifica che “la ditta affidataria ha effettuato la fornitura dei capi per uniforme invernale nella qualità e quantità richieste”, ma non viene specificato il numero di divise acquistate. Pare che almeno un paio di consiglieri di minoranza si siano recati presso il palazzo municipale di Santa Restituta ed a precisa domanda si sarebbero sentiti rispondere che quelle divise sarebbero servite a tre vigili il cui rapporto di collaborazione con l’ente comunale è stato prorogato dopo essere inizialmente scaduto.

Ma non è vero, non può essere vero, perché con tutto il rispetto una divisa non può costare quasi quanto un abito da sposo, e cioè 1.500 euro. Ma se anche fossero il doppio ci troveremmo dinanzi a una somma oltremodo esosa, pur senza voler togliere nulla al prestigio ed alla qualità dei materiali senza dubbio alcuno utilizzati dalla sartoria che li ha realizzati. E su questo punto i consiglieri di minoranza di Lacco Ameno hanno presentato un’interrogazione consiliare chiedendo per l’appunto quale sia il numero di divise acquistate per i componenti della polizia municipale. Visto che parliamo di prassi consolidate, inutile sottolineare che non è ancora pervenuta risposta alcuna.

La seconda determina è parimenti singolare e meritevole di qualche approfondimento. Nello specifico l’oggetto è il seguente: “Sostituzione serrature presso immobili di proprietà comunale (fornitura e posa in opera)”, Nella premessa dell’atto si legge che “presso alcuni immobili di proprietà comunale sono stati rilevati problemi di malfunzionamento alle serrature delle porte e ai cancelli di ingresso” e che per questo motivo “per garantire la sicurezza e la tutela dell’utenza, si rende necessario ripristinare la funzionalità delle porte e procedere alla sostituzione delle serrature danneggiate, al taglio e alla sostituzione dei lucchetti, dei cilindri e delle maniglie antipanico malfunzionanti”. A riguardo dal palazzo municipale hanno dato incarico a una ditta che, dopo aver dato un’occhiata a porte e serrature dei beni comunali, ha presentato un preventivo pari a 3.622,18 euro iva compresa. Il che, presumibilmente, lascia pensare che di porte che funzionassero male in quel di Lacco Ameno ce ne fossero e pure parecchie. Anche stavolta gli esponenti d’opposizione non sono rimasti a guardare e hanno presentato un’interpellanza scritta al primo cittadino Giacomo Pascale, nella quale ci sono una serie di richieste ben precise ed esplicite.

Gli interroganti infatti chiedono “di conoscere in maniera dettagliata gli interventi effettuati dalla predetta ditta, a titolo esemplificativo e non esaustivo il numero di serrature, maniglie o similari sostituite, presso quali immobili e ecc.; copia dell’eventuale verbale di accertamento dei danni effettuato dall’UTC, con allegata documentazione fotografica e relazione; copia degli eventuali preventivi richiesti ad altre ditte al fine di valutare la congruità del prezzo richiesto dall’affidataria”. Anche in questo caso, a quanto sembra, la risposta non è ancora pervenuta. E così si resta in un silenzio che certo non aiuta a dipanare le ombre di cui abbiamo riferito in apertura di servizio.

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