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Orrore a Lacco, due automobilisti schiacciano un gattino ferito

 

LACCO AMENO. Un’allucinante sequenza di pochi secondi, emblema della disumanità che regna sulle strade e nell’animo (se mai ne hanno uno) di tanti, troppi isolani. Una scena orribile a cui chi scrive ha avuto la ventura di assistere personalmente ieri mattina. Erano passate da poco le ore 12.30: nel tratto di strada tra la rotonda del Liceo Scientifico a Lacco Ameno e la discesa verso il Capitello erano in corso le operazioni di rifacimento dell’asfalto. Il cronista proveniva da piazza Girardi e si dirigeva proprio verso l’incrocio dove sorge l’edificio scolastico, quando sulla corsia opposta, nei pressi del muro dove sorgono i campi da tennis “Casale”, si poteva scorgere un gattino di poche settimane di vita contorcersi spasmodicamente sull’asfalto: l’animale con ogni probabilità era stato da poco investito e si dimenava saltellando in preda al dolore. Su quella corsia il traffico era notevolmente rallentato, in parte per i lavori in corso e in parte da una vettura parcheggiata nei pressi del marciapiede, in tal modo ostruendo parzialmente la corsia. Proprio a fianco di quella macchina il gattino si stava dibattendo sull’asfalto: verosimilmente ci sarebbe stato tempo e modo di soccorrerlo. È  stata questione di secondi: una vettura Fiat 600 di colore azzurro con al volante un ragazzo, pur procedendo lentamente a causa del traffico e pur avendo visto l’animale inerme davanti a lui, con fredda e allucinante indifferenza è passato con le ruote sul corpo del felino ferito, uccidendolo crudelmente. Immagini impossibili da dimenticare. Il conducente ha poi deliberatamente ignorato l’invito a fermarsi rivoltogli da chi scrive, mentre l’orrenda sequenza continuava: ancora pochi attimi e la scena si è infatti ripetuta con un altro veicolo, un Suv di colore blu scuro, che ad andatura ridotta è passato sul gattino ormai esanime dilaniandolo orribilmente. Nel giro di pochi secondi, della creatura dal pelo rosso non restava altro che una irriconoscibile poltiglia sanguinolenta. Purtroppo non siamo stati in grado di annotare la targa dei due veicoli che, con millimetrica precisione e pur a passo ridotto, hanno schiacciato il felino. A differenza degli altri animali che quotidianamente vengono investiti sulle nostre strade e che restano per settimane a decomporsi sulla carreggiata nell’indifferenza di cittadini e istituzioni, questo non è rimasto a lungo in strada, ma non certo per chissà quale gesto pietoso: semplicemente, i lavori di posa del nuovo asfalto ne hanno imposto la sollecita rimozione. Ciò che resterà, purtroppo molto più a lungo, è l’orribile bestialità di certa gente, indifferente alla sofferenza di quelli che, ancora oggi, non sono nemmeno considerati animali, cioè esseri senzienti, ma semplicemente oggetti. E se Gandhi disse che il progresso morale di una comunità si può giudicare dal modo in cui tratta gli animali, ciò significa che a Ischia possiamo tuttora definirci incivili, nonostante i quotidiani ed eroici sforzi di una sparuta minoranza di volontari.

FRANCESCO FERRANDINO

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