DICEMBRE IL MESE DELLA GRANDE STORIA CHE ESALTA L’ISOLA E GLI ISCHITANI
Dicembre rimane il mese più importante dell’inverno, prima perchè dà il via alla stagione del freddo ove bisogna coprirsi bene per non subire malanni, e poi perché è il mese ove si aspetta e si celebra il Natale religioso e laico , la festa più attesa ed affascinate dell’anno per la venuta al mondo del suo Salvatore e per il consumismo più sfrenato, ed in fine, per ciò che riguarda la storia diretta della nostra isola, è il mese dello sfarzoso matrimonio di Vittoria Colonna, personaggio gigantesco che ha vissuto sul Castello di Ischia e nel Borgo di Celsa rappresentando un prestigioso punto di riferimento della storia di Ischia tra il ‘ 400 ed il ‘500. E’ su questo straordinario avvenimento ultimo della storia dell’isola che ci soffermeremo in questo nostro “Speciale”, dal momento che siamo prossimi al quel 27 dicembre, emblematico giorno delle nozze fra Vittoria Colonna e Ferrante d’Aval, che la storia scritta stabilisce che sia avvenuto nell’anno del Signore 1509. Dal 500° anniversario dello storico matrimonio di Vittoria Colonna del 27 dicembre del 2009 ad oggi, non si contano le rievocazioni, ad orizzonti allargati, per ricordare ai contemporanei il grande evento di oltre 5 secoli fa, tenutosi sul Castello d’Ischia con tanto clamore per il prestigio e l’importanza dei personaggi in questione. Le ultime della serie sono gli incontri dello scorso anno col prof. Michele Camaioni presso la Biblioteca Antoniana Comunale di Ischia dove si parlò di “Vittoria Colonna una donna della Riforma ?”, centrando il discorso sulla spiritualità controversa di una grande protagonista del cinquecento italiano. Nello stesso giorno presso la sagrestia del Convento dei Frati Minori alla Mandra dove ebbe luogo un secondo incontro con la dott.ssa Serenaorsola Pilato,ove si trattò il tema della religiosità di Vittoria Colonna e si commentò il polittico che raffigura insieme l’Immacolata Concezione, Vittoria Colonna e Costanza D’Avalos. Infine, sempre lo scorso anno, Giovanni d’Amico dell’Associazione Culturale T.I.F E.O. con il Liceo Statale di Ischia presentò il corteo nuziale di Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos, facendolo sfilare per le vie del Borgo di Celsa con figuranti in costume dell’epoca. Gli storici, alcuni in modo approssimativo, parlano sempre del matrimonio sfarzoso dei due giovani e di alcuni invitati famosi che vi presero parte nella qualità di illustri invitati, tralasciando episodi curiosi che caratterizzarono la fase di preparazione di quel matrimonio del secolo. Avvenne tutto nel mese di dicembre nel bel mezzo del Natale di quel tempo. In ogni modo ci proviamo noi dopo aver fatto le opportune indagini e riflettuto su quanto scoperto. Raccontiamo cosi la fase preliminare delle nozze nel momento in cui si incominciò a fare sul serio e dare il via alle “grandi manovre” per la celebrazione di un matrimonio costruito e favorito fin dalla tenera età dei due sposi protagonisti nello scenario del Castello d’Ischia e della Marina del Borgo di Celsa fra la Torre e il suo Ninfario e la piana della Mandra. Partiti gli inviti ai personaggi di rango sparsi per l’Italia, le nobildonne riunite nella Torre per definire il programma della festa nuziale e dare gli ultimi ritocchi ai loro sofisticati abiti ordinati alla sarta del Borgo di Celsa Maddalena Cigliano, spulciano la lunga lista degli invitati per l’impegnativa accoglienza. Il vestito della sposa, come è ovvio che sia, riceve la maggiore attenzione da parte della sua creatrice Maddalena su inevitabile pressione di donna Laura Sanseverino e donna Agnese di Montefeltro madre della sposa. Ormai si è prossimi alla data delle nozze fissata per il 27 dicembre 1509. Nella Torre come sul Castello, fra gli abitanti del Borgo di Celsa e dell’isola tutta, sale la febbre del Grande Evento, l’evento dell’anno. I giovani Vittoria Colonna e Ferrante D’Avalos vivono l’immediata vigilia delle loro nozze in un clima di manifesta felicità, ma anche di tensione per qualche ostacolo che si frappone fra il proprio desiderio che tutto possa filar lisco e l’atteggiamento troppo permissivo degli organizzatori che vorrebbero che alla festa di nozze sul Castello vi partecipasse anche tutto il popolo del Borgo di Celsa con l’accesso al Castello. A tale idea si opponeva la Governatrice zia dello sposo Costanza d’Avalos. La quale, di accordo con le due famiglie degli sposi, col Vescovo Mons. Donato Strineo ed il capitolo cattedrale sul Castello, acconsentì che solo una rappresentanza di trenta persona del popolo del Borgo di Celsa, fra donne, uomini ed alcuni fanciulli non inferiori ai 10 anni, venisse ammessa alla cerimonia nuziale in Cattedrale ed alla festa. La selezione, affidata a Maddalena Cigliano fu molto scrupolosa. Furono scelte le seguenti persone del popolo: i coniugi Emanuele Gargiulo pescatore e Anna Trippodi casalinga, Leonardo De Ruggiero agricoltore e Maria Mormile lavorante tessile, Pancrazio Mellusi panettiere e Filomena Martire casalinga, Nicolella Gennaro falegname e Costanza D’Attore lavandaia, Coppa Stanislao pescatore e Raffaelina Luongo Filatrice, Gaetano Mattera costruttore di zoccoli e Lucia Farese sarta, Salvatore Spera contadino venditore di frutta e vino e Antonietta Costa catechista, Benedetto Candia lumista e Lucia Castaldi filatrice, Gaetano Iacono pescatore e Luisa Grimaldi maglista, Isidoro Calosirto scrivano e Santina Mazzella casalinga, Corrado Sansone pescatore e Maria Iovine ricamatrice, Antonio Gloria falegname, 6 ragazzi di scuola del convento dei francescani di S. Antonio alla Mandra tra gli 8 e i 10 anni figli di famiglie del Borgo.
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