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“Parenti serpenti” a Lacco Ameno, è bufera

Tra cugini assassini e fratelli coltelli coltelli“ all’ombra del Fungo va in scena una incredibile e romanzesca faida familiare all’insegna del “Non si scherza con Jesus”. E alla fine arriva anche un’ordinanza di demolizione a rendere tutto più ad alta tensione, ne sono rimasti vittima altri congiunti colpevoli di essersi voluti schierare in una storiaccia dalla quale inizialmente erano riusciti a tenersi fuori. Ecco la trama di un film “surreale”

Se alla famiglia è tradizionalmente associata agli effetti benefici di virtù e valori, non è raro, specie alle nostre latitudini insulari che tra congiunti nascano antipatie, gelosie, invidie, soprattutto nascano guerre intestine magari legate alla “La roba” di verghiana memoria. È proprio in famiglia che si sviluppano a volte lotte furiose, guerre legali e addirittura tragedie per il momento in quel di Lacco Ameno, sono state tutte solo evitate. Tra auto date alle fiamme, esplosioni, litigi, furti, denunce, misteriose cadute, ferimenti e ricoveri in ospedale, l’ultimo episodio che riguarda una famiglia politica bene del paese, è finita con una altrettanto dolorosissima ordinanza di demolizione che ha colpito altri parenti rei di essersi “malamente” schierati. Tirati in ballo in una guerra non loro, sono rimasti feriti sul campo. La formula intera sarebbe in realtà “Parenti serpenti, cugini assassini, fratelli coltelli“, per rimarcare come lo strettorapporto di sangue tra le parti in causa rischia, ora più che mai, di aumentare le ipotesi di danni che vadano oltre il fastidio di un rapporto poco cordiale e con conseguenze più che serie. Una contesa causata da cicatrici profonde con rapporti di sangue non sempre costruttivi che però hanno portato alla costruzione, vera e propria, di un patrimonio immobiliare più che notevole.

La cattiveria dei parenti fa male perché è a loro che, in genere, si tende a mostrare le proprie fragilità, magari affidandogli pratiche, segreti inconfessabili ed eredità! Tali segreti quando si lotta per un principio in preda all’odio possono rivelarsi distruttivi nel vero senso della parola. Nel caso in ispecie si sono rivelati demolitori. Tutto comincia da un segreto abuso spifferato … Tanto da poter avere derive distruttive che travalicano e vanno oltre le generazioni ed i gradi di parentela. Così la lite di un fratello con gli altri due fratelli e la madre va oltre e coinvolge zii e cugini, persino trasferitisi all’estero. Questi nella acerba contesta familiare ischitana dopo essersi affidati, pare, ai parenti isolani per un conforto familiari su eredità e beni detenuti-o meno -sullo scoglio ischitano, persino sulla loro realizzazione immobiliari ex novo, sono finiti in un turbinio di cause e denunce sfociate in questo gennaio nella ordinanza di Demolizione ad Horas dei loro beni. Perché? Per essersi schierati! Quando si dice prendere le parti del parente sbagliato o “non si scherza con Jesus”! Ma andiamo ai fatti. Due fratelli litigano ed in mezzo tirano tutto l’arco generazione della famiglia dall’Everest al Machu Picchu, passando per l’Australia, nessuno è escluso. Da Sydeney gli zii e cugini, evidentemente fomentati ad arte tornano in Italia per quella che inizialmente doveva essere una vacanza. Tra un bagno a mare ed un pranzo, nella querelle ritengono di schierarsi con il fratello che chiameremo Tizio. Il fratello che chiameremo Caio se la prende a male e comincia la sua marcia per affermare le sue ragioni e palesare la sua contrarietà allo schieramento degli zii australiani. In mezzo ci finiscono tutti e tutto e, gli australiani che pensavano di poter dormire sonni tranquilli e di avere messo su una bella proprietà oggi si ritrovano mal ridotti e con una ordinanza di demolizione tra capo e collo su quelli che pensavano i possedimenti d’Italia. Così la vacanza si è trasformata in un soggiorno da incubo culminato nella necessità di trasferirsi in pianta stabile in Italia per evitare la disfatta totale.

Poi sul più bello il colpo di scena, dal comune di Lacco Ameno l’UTC su puntuale “segreto parentale” spifferato arriva la verità: gli immobili realizzati ad Ischia con i sacrifici d’emigrante nella terra dei canguri non del tutto conforme e vanno abbattute, La vigilanza urbanistico-edilizia è di competenza dell’Amministrazione comunale e, particolarmente, degli organi dirigenziali che hanno notificato l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi proprio in queste ore. Il responsabile Alessandro Dellegrottaglie ha agito vista la relazione tecnica dell’Ufficio Tecnico stesso, la n° 715 del 17.01.2024 da cui si rileva che i proprietari del fabbricato sito in Lacco Ameno alla Via Provinciale Lacco – Fango hanno illecitamente completamento senza le necessarie autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche il piano sottostrada. “Le opere sono prive di titolo abilitativo, interventi ” di nuova costruzione “, costituiscono inconfutabilmente nuovi organismi edili, caratterizzati da un proprio impatto ambientale e, dunque, idonei a determinare una trasformazione del territorio, dette opere debbono essere abbattute” spiegano da Palazzo. Le stesse rilevano i tecnici comunali: “Sono state realizzate su area ricadente in zona ” Al ” del P.R.G. e ” R.U.A. ” del vigente ” P.T.P. dell’Isola di Ischia ” ove non sono consentite nuove costruzioni, né alterazioni del suolo. Accertato che le opere abusive sono in contrasto con le norme del vigente P.R.G. e le norme di attuazione del P.T.P. dell’Isola d’Ischia, l’Arch. Alessandro Dellegrottaglie quale Responsabile del IV Settore – ” Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata ” ordina ai proprietari residenti a Sydney di provvedere a loro cura e spesa, nel termine perentorio di giorni 90, alla demolizione delle opere abusive in narrativa descritte ed il ripristino dell’originario stato dei luoghi e salvezza d’adozione di ogni successivo provvedimento in caso di inottemperanza.In caso di inadempienza sarà data esecuzione d’Ufficio con l’addebito al destinatario dei costi. In caso di mancato avvio delle procedure di demolizione entro il termine di centottanta, la competenza è trasferita all’ufficio del prefetto che provvede alla demolizione avvalendosi degli uffici del comune nel cui territorio ricade l’abuso edilizio da demolire, per ogni esigenza tecnico-progettuale. Per la materiale esecuzione dell’intervento, il prefetto può avvalersi del concorso del Genio militare, previa intesa con le competenti autorità militari e ferme restando le prioritarie esigenze istituzionali delle Forze armate. Responsabile del procedimento è l’Ing. Flavia Ramona Cesana Romano per i provvedimenti consequenziali.

La Polizia Municipale, in particolare, e tutti gli agenti della Forza Pubblica sono incaricati di prestare la necessaria assistenza e verificare il preciso adempimento anche per la adozione d’ogni eventuale successivo provvedimento che si rendesse necessario.Avverso il provvedimento è ammesso nei modi e nei termini di legge. Infine, i proprietari dovranno provvedere, a propria cura e spese, a richiedere l’eventuale dissequestro del cantiere all’Autorità competente e comunicare in tempo utile all’ Ufficio Tecnico Comunale la data di inizio dei lavori di demolizione, rimozione e smaltimento dei materiali di risulta provenienti dalla demolizione. Ed è cosi che per uccidere il topo si è affondata una nave.

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