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Muro da demolire, di nuovo chiusa la Litoranea: ma la Città Metropolitana si dia una mossa

CASAMICCIOLA TERME. Una giornata surreale, a tratti addirittura folle, conclusasi con una nuova ordinanza sindacale e soprattutto con un Rosario tra le mani. Tutti a pregare che da Napoli i signori della Città Metropolitana vogliano darsi una mossa e rendersi conto che la questione della Litoranea tra Casamicciola e Lacco Ameno non è un argomento che può essere trattato con superficialità o pensando di arrivare alle calende greche muovendosi con la pachidermica lentezza che spesso caratterizza un’istituzione come la ex Provincia. E l’impressione è che questo non sia stato affatto compreso dalla struttura guidata dal sindaco napoletano Luigi De Magistris, al punto tale che ieri mattina nei pressi dell’eliporto, ad alcuni tecnici, il sindaco Giovan Battista Castagna (sostenuto dall’assessore Ignazio Barbieri) ha dovuto rimarcarlo con garbo ma nello stesso tempo con fermezza agli interlocutori che, come si dice in gergo, la “facevano facile”.

LA NOTA DA NAPOLI: «REVOCATE L’ORDINANZA DI RIAPERTURA»

I fuochi d’artificio hanno inizio nella mattinata di ieri quando presso gli uffici della casa municipale all’ex Capricho arriva una nota del dirigente della Città Metropolitana, ing. Giancarlo Sarno. Il testo è decisamente eloquente e perentorio: “Facendo seguito alla diffida protocollo n. 9911 trasmessa in data 25 gennaio 2019, che si allega in copia, si è appreso da organi di stampa nonché da vostra ordinanza che si è provveduto in modo autonomo alla riapertura dell’arteria stradale nonostante l’incombente pericolo di crollo del muro parzialmente collassato nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Viceversa non sono state trasmesse le ordinanze richieste dal sottoscritto con la citata nota, di interdizione delle aree in sommità della frana che sicuramente versano in uno stato di pericolo per crollo imminente. A parere dei tecnici di questa amministrazione non ci sono le condizioni di sicurezza per poter far circolare le vetture così come disposto dalla vostra ordinanza n. 23 del 26 gennaio 2019 e pertanto anche in virtù delle condizioni meteorologiche avverse previste per l’isola d’Ischia dai bollettini meteo si invita alla revoca della stessa”. Insomma, Sarno chiede di richiudere l’importante arteria stradale e poi aggiunge: “Si comunica che la ditta incaricata dalla Città Metropolitana di Napoli, compatibilmente con le avverse condizioni meteorologiche, provvederà già nella giornata di domani 29 gennaio (oggi per chi legge, ndr) all’inizio delle operazioni di demolizione del muro pericolante con la successiva messa in sicurezza superficiale del versante con reti e chiodi al fine di consentire la riapertura in sicurezza dell’arteria stradale”.

LA DURA REPLICA DI GB: «SI ESEGUA SUBITO LA DEMOLIZIONE»

Nulla da eccepire, ma a questo punto una considerazione deve essere consentita, ed è più o meno quella che si sono posti anche in municipio. Perché la Città Metropolitana non si è fatta vedere a Ischia sin dalla mattinata successiva al crollo o pure nelle giornate di sabato e domenica? Troppo facile redigere atti senza mai aver messo piede sullo scoglio, dove una nutrita (forse pure troppo) delegazione della ex Provincia si è portata nei pressi del luogo del “misfatto” per prendere visione di quanto accaduto e del da farsi. E poi intimare la chiusura di una strada senza avere idea di tempi e modalità atti a garantire la riapertura sarebbe una iattura. Ed è anche per questo che arriva la replica, sempre tassativamente per iscritto, del sindaco Castagna e con lui del responsabile dell’area tecnica Mimmo Baldino. La risposta è chiara e netta: “…Tale strada, di fatto, è di vitale importanza per l’intera collettività isolana in quanto funge da raccordo viario di tutta l’isola d’Ischia, ed è l’unica in grado di sopportare il traffico pesante costituito dai mezzi del servizio pubblico e dai camion necessari ai rifornimenti (derrate alimentari, gas, ecc.). Inoltre è quella che consente l’accesso e l’uscita dei mezzi di soccorso  dal e per l’Ospedale  Rizzoli e per il servizio EliAmbulanza (118). La chiusura della strada ha comportato riflessi sull’intera popolazione dell’isola, al punto tale che i Sindaci dei Comuni isolani hanno disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nelle giornate successive del 25 e 26 gennaio, al fine di non aggravare ulteriormente la percorribilità delle strade alternative di Casamicciola e Lacco Ameno, già con carreggiate limitate, ed ulteriormente ristrette per i puntellamenti dei vari edifici, a seguito dell’evento calamitoso del 2017. La chiusura della strada ha, altresì, costretto ad aumentare il traffico veicolare sulle vie interne del Comune di Casamicciola, alcune delle quali, come via Spezieria, hanno il limite di portata, a causa del sistema di puntellamento dei fabbricati prospicienti la stessa, posti in opera dopo gli eventi  sismici del 21.08.2017 che hanno interessato il territorio comunale. Su alcune di dette strade alternative sono, altresì, in attuazione interventi urgenti e/o di somma urgenza a seguito del sisma, che di fatto ne limitano di gran lunga la percorribilità”.

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Nei passaggi successivi viene spiegato come – mentre quelli della Città Metropolitana se ne stavano tranquillamente in terraferma, ed è opportuno precisarlo un altro milione di volte – si è lavorato per liberare la carreggiata da terreno, detriti e pietre e successivamente, si legge nella nota, “per assicurare la riapertura in sicurezza della stessa provvedendo all’occupazione della piazzola limitrofa alla sede viaria… inoltre si è provveduto di realizzare un sistema di protezione fisica al piede dello smottamento, con l’apposizione di una serie di new jersey e la realizzazione di un divisorio di contenimento, costituito da pilastri in ferro e rete metallica, sistema necessario a bloccare eventuali ulteriori smottamenti del fronte  interessato”. Soltanto dopo questi accorgimenti, si replica alla Città Metropolitana, è stata decisa la riapertura della strada ad eccezione del traffico pedonale.

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Ma è nel passaggio conclusivo che il sindaco di Casamicciola mette decisamente i puntini sulle “i”: “In data 28.01.2019, il Dirigente della Direzione Gestione Tecnica Strade e Viabilità della Città Metropolitana di Napoli (Ente proprietario della strada), con propria determinazione n. 554 in pari data ha disposto la chiusura al traffico veicolare e pedonale della ex SS270 (con eccezione dei mezzi di soccorso) ‘per consentire le operazioni di demolizione del muro pericolante con la successiva messa in sicurezza superficiale del versante con reti e chiodi’. Ribadendo, alla luce di quanto sopra illustrato, l’estrema necessità di tener chiusa per il minor tempo possibile l’ex SS 270 Anello dell’Isola Verde, si chiede al Dirigente della Direzione Gestione Tecnica Strade e Viabilità della Città Metropolitana di Napoli di attivarsi, con l’urgenza del caso, affinché i previsti lavori di demolizione della restante parte del muro crollato inizino immediatamente, e terminino quanto prima possibile, facendo ricorso a ditta specializzata, attrezzata con idonei mezzi ed adeguata (sia in termini qualitativi che quantitavi) manodopera, e ricorrendo, se del caso, anche al lavoro notturno. Si chiede altresì, allo stesso Dirigente, di voler comunicare anche i tempi previsti per le operazioni in programma, di modo tale da consentire a questa Amministrazione, e alle altre dell’isola, di poter adottare, con il dovuto anticipo e con la certezza temporale, i provvedimenti di propria competenza (viabilità, scuole, ecc.)”. Insomma Castagna è lapidario: cca nisciun è fess, non si pensi che si chiuda una strada e che la situazione resti ingessata per giorni se non addirittura per intere settimane.

IL TIMORE DI LAVORI “SINE DIE” E L’ORDINANZA DI 24 ORE

Nel pomeriggio il termometro diventa bollente. All’ex Capricho arriva anche il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che come Comune confinante (e dunque direttamente interessato all’evolversi degli eventi) segue minuto per minuto tutto quello che succede. Il primo cittadino riprende i contatti telefonici con la Città Metropolitana e con la stessa Prefettura ed annuncia che non intende affatto emettere ordinanze “sine die”. Detto fatto, nonostante le rassicurazioni del caso, arriverà il provvedimento con cui la Litoranea viene nuovamente interdetta al traffico veicolare, ma per sole quarantott’ore. La chiusura infatti è dalle 22 di ieri sera e per l’intera giornata odierna e come si legge chiaramente nel documento “riveste carattere provvisorio fino all’emissione di una prossima ordinanza”. Ma attenzione, c’è un altro punto decisamente eloquente. L’ordinanza recita testualmente: “Sentita la Prefettura di Napoli sulla necessità di eseguire in tempi brevissimi le operazioni di demolizione del muro, al fine di limitare al minimo il disagio della cittadinanza derivanti dalla chiusura della SS270”. Già, perché proprio dal viceprefetto, sentito telefonicamente, Giovan Battista Castagna riceve rassicurazioni sul fatto che le operazioni di demolizione del muro andranno avanti ad oltranza e non subiranno sospensioni. Proprio per questo motivo l’ordinanza è stata firmata per un solo giorno ed eventualmente con le stesse tempistiche sarà prorogata. Proprio per tenere costantemente col fiato sul collo chi pensa di sbarcare ad Ischia e prendersela comoda sulla pelle della comunità isolana. Più tardi arriverà anche un’ordinanza integrativa con cui si autorizza il passaggio nella strada oggetto di interdizione ai mezzi che effettuano il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio.

SCUOLE CHIUSE A CASAMICCIOLA, LACCO E FORIO. A ISCHIA STOP ALLE SUPERIORI

Ovviamente, contestualmente all’interdizione della strada, il sindaco di Casamicciola ha emesso anche una seconda ordinanza con la quale dispone la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado ubicati sul territorio della cittadina termale. Analoga ordinanza è stata adottata dai colleghi di Lacco Ameno e Forio, Giacomo Pascale e Francesco Del Deo. Ad Ischia, invece, Enzo Ferrandino ha disposto la sospensione delle attività didattiche soltanto presso le scuole superiori: Elementari, Medie e Infanzia apriranno regolarmente i battenti. Questa mattina, intanto, capiremo le intenzioni dello staff di De Magistris, che ieri mattina nemmeno sapevano se il macchinario per demolire il muro sarebbe stato disponibile. Una cosa è certa, ad attenderli troveranno persone e professionisti desiderosi che tutto avvenga in fretta e non certo il “tappeto rosso” con la scritta di benvenuto.

GaetanoFerrandino

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