CRONACAPRIMO PIANO

Pio Monte, condominio ancora alla carica

Gli abitanti del “Villa Claudio” continuano a non volerne sapere di vedere l’area adibita a cantiere cittadino e chiedono di fermare le attività di AMCA e SMA. Non si ferma la crociata guidata dall’avvocato Armando Gelardi

Il condominio “Villa Claudio” non ci sta e dopo il botta e risposta sul Cantiere “Pio Monte”, l’amministratore Avv.Armando Gelardi rinnova gli strali e chiede di fermare le attività nel complesso che fu bene di pregio ed ora è stato trasformato, ancora di più se possibile, in discarica. Dopo la partecipata regionale SMA, tirata in ballo anche l’omologa comunale AMCa. Gelardi invia e rinnova gli atti di diffida e di denuncia (3 in 2 mesi) in replica e alle considerazioni dell’Ente Morale che con il Soprintendente Fabrizia Paternò aveva parlato di struttura “ in uso all’emergenza di Legnini” e soprattutto in replica al commissario Giovanni Legnini che principalmente aveva addossato ogni responsabilità all’ente attuatore, la partecipata regionale SMA che si occupa di molti interventi post emergenza alluvione con un serafico: “E’ colpa di Sma”.

L’Amministratore del noto complesso dove dimorano oltre 100 persone torna a sollevare l’inopportunità degli abusi e la scellerata gestione afferenti il prezioso immobile: ”Non si vuol comprendere che abbiamo perso la vivibilità, abitare le nostre case è impossibile, scelleratezze amministrative assolute”. Cosi l’Avvocato Armando Gelardi rinova con una ulteriore diffida di precedenti atti di diffida e gli esposti avverso  Prefetto, Commissario ed Ente Morale proprietario del Complesso trasformato in discarica del paese. Alle richieste di Gelardi hanno riscontrato il Soprintendente Fabrizia Paternò e l’onorevole Giovanni Legnini  e a questi torna a replicare Gelardi: “Le circostanze risultano di tale e tanta intollerabilità da non meritare alcun particolare ardimento di interpretazione in merito, rasentando la “pura, autentica follia- spiega- In ogni caso, anche l’emergenza iniziale in sé non risulta affatto giustificativa delle gravi compromissioni dei diritti reali e personali, costituzionalmente protetti, quali quelli alla salute ed al libero esercizio della proprietà che si riverberano su illegittime limitazioni dei relativi beni e diritti assoluti e protetti ed alla permanenza delle persone nelle loro abitazioni che hanno dovuto sinora patire i numerosi condomini del complesso immobiliare”. 

In merito a tale ultima circostanza il legale di “Villa Claudio” precisa:“Le finalità benefiche che animano il Pio Monte della Misericordia, non sono affatto poste in discussione tant’è che l’atto è diretto esclusivamente ai soggetti ritenuti responsabili.Vi è piena legittimazione passiva, sebbene non esclusiva, del Commissario Delegato Sisma ed Emergenza Ischia.La notifica dell’atto all’Ente Pio Monte della Misericordia è mera premura allo scopo di denunciare lo scempio al proprietario, come del resto avvenuto nei confronti di tutte le Autorità – locali e non – aventi funzioni di Polizia Giudiziaria.L’apprezzamento verso i fini di tale Ente non impedisce tuttavia ed in tutta obiettività di ritenere e considerare che l’intenzione di compiereopere benefiche, provochi sovente la mancanza della dovuta attenzione verso il beneficiario delle stesse ed i motivi di richiesta dell’atto donativo”.Gelardi con l’ausilio dell’Avv.Mariateresa Buono rileva la scoperta di nuovi ed ingenti danni ai fabbricati. “Pochi giorni fa  l’impresa esecutrice delle lavorazioni ha spostato ed allontanato dal confine del fabbricato residenziale taluni materiali più ingombranti che erano stati collocati in aderenza e si è potuto così appurare, a seguito dello spostamento di alcune pesanti travi in cemento armato poggiate al suolo nella porzione di spiazzo confinante con il muro pericolante di contenimento del fondo insistente nell’ex Hotel Elma che risultava danneggiato e sprofondato il terrapieno in cemento armato di accesso alla rampa carrabile di risalita sulla fascia sopraelevata dello spiazzo, con fuoriuscita per diversi metri dei ferri di armatura del cemento che difatti restano ora “penzoloni-spiega-tale cedimento ha altresì travolto parte della camera d’aria di traspirazione, finalizzata ad evitare l’umidità in piano terra, in proprietà privata, di guisa  l’acqua piovana penetra ora all’interno della stessa e provoca ulteriore umidità e danni, mentre l’accesso alla rampa, – praticato, curiosamente, da diversi mezzi del Comune di Casamicciola che la percorrono per attingere materiali edili e per raggiungere il fronteopposto e depositare rifiuti nei cassoni dell’AMCA, non si capisce su autorizzazione di chi e per quale improvvido motivo, ivi inopinatamente collocati, – diviene oltremodo pericoloso sia per l’eventuale ulteriore suo cedimento che per la sua immediata contiguità al muro, pericolante, delimitante l’indicato terrapieno che potrebbe dunque crollare sulle persone ivi transitanti; urge provvedere alla urgente ed improcrastinabile messa in sicurezza della struttura- conclude Gelardi SalvisJuribus- il sito resta un “inammissibile” deposito di mezzi, materiali, stoccati in ben dodici cassoni, parte dell’AMCA e parte dell’impresa esecutrice, brecciame e terreno che ha formato sul suolo una vera e propria collina di polveri che si sollevano continuamente, con un conseguente, indicibile supplizio patito dai residenti,perchè le loro abitazioni prospettano su un sito privato, sebbene di notevole interesse culturale, che non solo non viene valorizzato e protetto, anche in ragione dei numerosi moniti in merito provenienti dalla Soprintendenza e sempre disattesi.

L’Enteproprietario  è bene assuma fattive iniziative in merito.In tale spiazzo risultano peraltro collocati due autobus danneggiati, tubazioni in ethernit avvolte in un sacco, altri rifiuti pericolosi e persino una grossa imbarcazione, come nella peggiore delle zone franche, ove l’anarchia può imperare sovrana ed ove possono consumarsi tutti i possibili danneggiamenti ad un patrimonio storico da tutelare e qualunque reato in danno delle persone, finanche ambientale. Unica nota positiva del “girone infernale” provocato, nel, resta l’emissione dell’ordinanza di sospensione dei lavori emessa dal neo Sindaco del Comune, atto di sensibilità sociale verso le popolazioni dimoranti nel compendio immobiliare, che mai avrebbero dovuto assistere allo scempio consumato nei confronti di tale antico sito e subire tanti danni e sofferenze a causa di una “scellerata” attività amministrativa che nessuna emergenza potrebbe mai giustificare, ad onta dell’ordinamento giuridico e delle richiamate norme civili e penali, sistematicamente violate proprio dai soggetti deputati a difendere i diritti delle comunità.Per questo ribadisco il contenuto dell’atto di diffida notificato il 28 luglio 2023, atteso che da allora poco è mutato, i lavorisono stati soltanto sospesi, mentre il sito non è stato sgomberato e le condizioni dannose e di pericolo si sono addirittura aggravate”.

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