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Preso il ladro di bici da “Grande Fratello”

ISCHIA – E’ rimasto anonimo per davvero poco, pochissimo tempo. Inevitabile, visto che il suo caso aveva scatenato la logica catena social dopo che la foto che lo ritraeva mentre era in azione era stata improvvidamente postata dal derubato. Alla fine, in ogni caso, a risolvere la caccia all’uomo sono stati i carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Andrea Centrella. I militari dell’Arma hanno infatti denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria un napoletano residente nella zona dei Quartieri di Napoli con l’accusa di furto. E’ lui l’uomo che in pieno giorno si è introdotto all’interno dell’abitazione di Carlo Banfi dalla quale aveva portato via una bicicletta elettrica del valore di circa duemila euro. Il ladro, però, aveva fatto i conti senza l’oste: i proprietari dell’immobile, infatti, dispongono di un circuito di sorveglianza interno ed esterno alla casa, che di fatto aveva ripreso tutta l’impresa (si fa per dire) messa a segno dal delinquente, senza perdersi di fatto nemmeno un fotogramma.

La vicenda, peraltro, era assurta agli onori della cronaca per il gesto di rabbia della vittima del furto della due ruote, il predetto Carlo Banfi, il quale dopo aver visionato le immagini aveva immediatamente “sparato” su Facebook uno snap che ritraeva il responsabile del furto sul suo terrazzo, accanto a quella bicicletta che di lì a poco sarebbe stata portata via. E lo aveva fatto con un commento che di fatto aveva aperto una vera e propria caccia all’uomo ed un messaggio tanto telegrafico quanto esplicativo: “Qualcuno riconosce questa faccia di culo che è entrata a casa mia per rubarsi la bicicletta? Condividete. Grazie”. Tam tam assicurato e tutti a cercare di svelare l’identità ignota, esercizio che però non ha portato alcuni frutti. A differenza della denuncia sporta nella caserma di via Casciaro. Gli uomini guidati dal cap. Andrea Centrella hanno immediatamente identificato il volto sconosciuto che però nel frattempo aveva già fatto ritorno a Napoli. Quando lo hanno inchiodato dinanzi alle proprie responsabilità, manco a dirlo, la bicicletta non c’era più e quanto accaduto fa pensare anche che il napoletano avesse “pedalato” (scusate il gioco di parole) in fretta e furia verso il primo aliscafo o traghetto utile per raggiungere la terraferma. Insomma, l’arcano è stato svelato, ma per il povero Carlo resta il danno del furto patito. E non è certo roba da poco.

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