Procida, la Città metropolitana chiede oltre 1 milione
PROCIDA – Bruttissima tegola per il Comune di Procida, per il suo sindaco Dino Ambrosino e per l’intera cittadinanza. La Città metropolitana di Napoli, infatti, ha chiesto all’ente procidano l’esborso di oltre un milione di euro per la Tefa sulla Tari, contributo che nell’arco di sei anni (e precisamente dal 2003 al 2009) non è stato mai versato. Ad ufficializzare questa autentica “mazzata” è stata anche la dottoressa Giovanna Ascione della decima sezione civile del Tribunale di Napoli, che ha ingiunto al Comune di pagare in solido alla ricorrente Città metropolitana la predetta cifra nel termine di quaranta giorni quaranta dalla notifica del decreto. Il giudice ha inoltre avvertito il Comune che, scaduti i termini, «si procederà ad esecuzione forzata». «Per il bilancio del Comune di Procida si apre un’altra voragine», ha annunciato ieri sul proprio profilo Facebook il primo cittadino dell’isola di Arturo. «La Città Metropolitana di Napoli oggi ci chiede il pagamento di 1 milione e 100.000 euro per il contributo Tefa sulla tariffa rifiuti, mai versato dal 2003 al 2009. All’epoca – rammenta Ambrosino – riscuoteva direttamente la Sepa (l’area unica dei pagamenti in euro, ndr), che per legge era tenuta a riversare alla Provincia i contributi pagati regolarmente dai cittadini sulla bolletta». Un’operazione, questa, che la Sepa non ha mai eseguito, causando le problematiche che Ambrosino evidenzia nel suo post. «La Sepa non ha pagato e nel frattempo ha dichiarato fallimento – prosegue Dino Ambrosino – ed oggi la Città metropolitana richiede ai procidani la stessa tassa. Un danno di 1 milione 100 mila euro che si aggiunge ai 3 milioni di euro (per il pagamento delle discariche) che la Sepa non ci restituirà mai, che si aggiungono ai costi di un cantiere della raccolta rifiuti gonfiato irresponsabilmente al di sopra delle nostre esigenze e possibilità. Creatori di tanto disastro, i precedenti amministratori hanno la faccia tosta di chiedere la commissione d’inchiesta sul waterfront! In tutto questo almeno la Magistratura sta indagando per l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta. Ma nel frattempo – conclude il sindaco Dino Ambrosino – abbiamo il dovere di denunciare i danni che ha fatto una stagione politica in cui non c’è stata misura né responsabilità». FRA.CAS.