CRONACAPRIMO PIANO

Nascondevano fumogeni e spranga, denunciati sette tifosi del Pompei

Il materiale è stato rinvenuto addosso ai supporters che domenica avevano raggiunto l’isola per sostenere la propria squadra del cuore in occasione del match contro l’Ischia: contestata la violazione dell’art. 6 ter della legge 401/89

Erano in pochi e sulla carta erano sbarcati sull’isola per incitare la propria squadra del cuore in quella che prometteva di essere l’ultima spiaggia per provare a vincere il campionato di Eccellenza. Ma il sospetto è che a Ischia fossero giunti anche con intenzioni tutt’altro che pacifiche, sospetto suffragato poi dai provvedimenti che le forze dell’ordine hanno adottato nei loro confronti.

Il vicequestore Ciro Re

Parliamo dei tifosi che domenica scorsa hanno seguito la trasferta del Pompei, in programma alle 15 allo stadio Mazzella contro l’Ischia e conclusasi 1-0 per la formazione gialloblu. In diciannove erano presenti nel settore Distinti abitualmente riservato alla tifoseria ospite e sette di loro questa trasferta se la ricorderanno a lungo. Gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re, hanno infatti denunciato sette aficionados pompeiani all’autorità giudiziaria. Il reato contestato è la violazione dell’art. 6 ter L. 401/89, che di fatto incrimina il possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive prevedendo per tali condotte la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 1.000 a 5.000 euro.

Bloccano anche uno striscione ritenuto non autorizzato. Gli ultras sono poi stati allontanati dal “Mazzella” e condotti al porto per essere imbarcati sul primo traghetto in partenza per la terraferma. I sette sono stati anche proposti per il DASPO al questore di Napoli

Ma che cosa è accaduto di preciso? Domenica a i tifosi del Pompei sono giunti a Fondobosso e come da prassi consolidata venivano accuratamente controllati dai tutori dell’ordine prima di accedere all’interno dell’impianto sportivo. I poliziotti li trovavano in possesso di 18 fumogeni e soprattutto di un’asta di acciaio di circa 50 centimetri. Il materiale in questione non era custodito in un unico luogo ma era stato abilmente occultato sui sette soggetti supportati da altri dodici tifosi che come ricordato li avevano accompagnati in questa trasferta sull’isola. Nonostante l’intervento della ps, gli stessi chiedevano in ogni caso di consentire l’accesso allo stadio ed il porto degli oggetti così come di poter esporre uno striscione ritenuto non autorizzato. Una questione che non si sarebbe esaurita lì perché i tifosi all’inizio entravano regolarmente senza l’illecito materiale ma in ogni caso prima dell’inizio della partita chiedevano una revisione delle decisioni che erano state adottate dal personale del commissariato. Che, ovviamente, rimaneva fermo sulle sue posizioni. A questo punto, evidentemente con l’intento di esercitare ulteriori pressioni, i tifosi del Pompei minacciavano di allontanarsi dallo stadio “Mazzella”. Manco a dirlo, gli agenti guidati dal vicequestore Re “assecondavano” con tempestività questo desiderio: gli stessi venivano caricati a bordo di un bus dell’Eav del quale era stato chiesto l’intervento in loco e da Fondobosso – con tanto di scorta – accompagnati a porto d’Ischia ed imbarcati sul primo traghetto utile per la terraferma. Non prima di essere stati denunciati e attenzione perché non è ancora finita: i sette “rivoltosi”, infatti, sono stati anche proposti al questore di Napoli per l’emissione del DASPO.

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