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L’isola e le mille “pecche” dei siti internet comunali

DI GIOVANNA FERRARA

ISCHIA. Quando parliamo di barriere, pensiamo subito a quelle architettoniche: scale, porte strette, pendenze eccessive, spazi ridotti che creano prevalentemente problemi a chi ha difficoltà motorie. Come quelle che rendono inaccessibile il Comando della Polizia locale del Comune di Ischia.  Ma ne esistono altre, oggi altrettanto importanti per l’uso continuo e quotidiano che si fa della tecnologia, e sono quelle dei siti web o di applicazioni, prodotti o contenuti che, in formati vari, vanno a finire nel mare magnum della rete. Dal 2005, grazie alla legge Stanca, c’è l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di rispettare, nella realizzazione dei siti web, i requisiti tecnici delle Wcag (linee guida internazionali sull’accessibilità). Sull’isola che ha un solo stabilimento balneare per disabili, i siti internet istituzionali dei Comuni sono inaccessibili per ciechi ed ipovedenti.
“Volevo prenotare le mie vacanze sull’isola di Ischia e, come faccio sempre prima di andare in un posto nuovo, volevo fare degli approfondimenti sul luogo dove sarei andato, ma non mi è stato possibile”. La denuncia è di Luigi, ipovedente 45enne, che spiega: “Attraverso la consultazione dei siti internet riesco a conoscere il posto dove andrò. Di solito prima di partire per un luogo di vacanze, passo del tempo sul web cercando delle informazioni sulla mia meta di vacanza”. Si tratta anche di informazioni logistiche legate ai mezzi di trasporto. E ci spiega: “Volendo venire sull’isola di Ischia – ha detto ancora – la prima cosa necessaria era per me informarmi sulle modalità di trasporto dell’automobile. Volevo conoscere i divieti di sbarco, le zone chiuse al traffico veicolare per prenotare, in base a queste informazioni, la struttura dove avrei alloggiato”. In pratica Luigi cercava delle informazioni preventive che potessero rendere più semplice la sua vacanza. “Ma ciò ad Ischia non è possibile”, incalza. E ci spiega: “Questo perché i siti internet istituzionali dei Comuni non sono accessibili ai non vedenti o agli ipovedenti. So che gli amministratori hanno tante emergenze da fronteggiare, ma rendere una meta turistica accogliente anche per i diversamente abili è una questione di rispetto oltre che di civiltà”. Luigi ci fa da Cicerone nella visita dei siti internet istituzionali dei Comuni isolani illustrandoci, in primis, il criterio di accessibilità. “Un sito internet accessibile eroga servizi e fornisce informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”. I siti web delle pubbliche amministrazioni devono rispettare i requisiti tecnici di accessibilità, ma pochi lo sanno. “Ho dato uno sguardo al sito del Comune di Ischia. Il sito è scarno. Pochi sono i link leggibili. Nella sezione dell’albo Pretorio, come purtroppo nella maggior parte dei siti internet delle pubbliche amministrazioni sono pubblicati i file in PDF non accessibili. Determine, delibere ed ordinanze sono pubblicate come file di immagini. In pratica non sono leggibili dai nostri dispositivi”. E continua Luigi: “Ho cambiato meta per le vacanze, ma ho fatto una valutazione dei siti web. Con il w3c, la community più importante per l’accessibilità dei siti web: i siti ischitani sono accessibili solo in pochi punti. Si tratta di errori ‘tecnici’ invisibili ad occhi di ci vede bene, ma che rendono impossibile la navigazione web a noi che utilizziamo dei programmi vocali in ausilio”. Foto prive di descrizione, filmati senza sonoro, documenti di testo scannerizzati come immagini e non più riconoscibili dai programmi vocali usati dai non vedenti o anche semplicemente siti con alberi di navigazione poco chiari. Sono queste le barriere “virtuali” che hanno impedito la giusta fruibilità a coloro che si trovano in una situazione di ridotta capacità visiva. “Quando incontro queste barriere – ha concluso Luigi – mi chiedo sempre se sono più cieco io o coloro che non vedono i disabili e calpestano i nostri diritti”.

 

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