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 Salina ha perdonato l’ingratitudine degli ischitani ai fratelli Sanfilippo nel 1856

di PASQUALE BALDINO

Sono approdati ieri mattina sulla banchina olimpica del Porto d’Ischia provenienti dall’isola di Salina (divisa in tre comuni: Malfa, Santa Marina e Leni), una delle Eolie o Lipari, guidati dal cordiale Sindaco di Leni dr. RICCARDO GULLO (nelle foto dello scrivente). A riceverli già presso l’accogliente bar-ristorante “Chalet Olimpico” l’ottimo Comandante dei VV. UU Giovan Giuseppe Pugliese e il dinamico Assessore al Comune d’Ischia (capoluogo dei sei comuni dell’isola d’Ischia con Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forìo, Serrara Fontana e Barano) PAOLO FERRANDINO, che quattro anni fa, essendo frequentatore con la sua barca delle meravigliose isole Lìpari, sostenne immediatamente la bella ed esemplare idea lanciata da PIETRO DI NOTO MORGERA, ex Vigile Urbano del Comune d’Ischia, che espresse il desiderio di ricordare – chiedendo pubblicamente perdono – i tre benemeriti fratelli Gaetano, Giuseppe ed Antonio Sanfilippo originari appunto dell’isola di Salina: il famoso storico Giuseppe D’Ascia nella sua celebre “Storia d’Ischia” del 1864 così racconta la vicenda dei floridi vigneti, colpiti dalla crittogama dal 1852, a pag. 291/292/293 del suo volume: “ La solforazione principiò ad apprestarsi alle viti nella primavera del 1856…I fratelli Gaetano, Giuseppe ed Antonio Sanfilippo di Lipari furono i tre Salvatori che ravvivavano un fetido ed appassito Lazzaro quatriduano; sollevavano l’isola d’Ischia dalla più squallida delle miserie e l’arricchivano del Serto pampinoso de’ suoi biondi grappoli da cui stillavano un’altra volta…d’Ischia il nobil greco del Redi, il rinomato latino del Jasolino, il ricercato vino d’Ischia delle piazze d’Italia. I Sanfilippo furono i benemeriti del paese. E pure gl’ischioti furono ingrati con costoro! E pure gl’ischioti furono ingrati con costoro! Alcuni negarono loro anche la pattuita somma delle spese. Si spesero – continua D’Ascia – centinaia per feste religiose, spari, processioni, luminarie, ed ai tre fratelli Sanfilippo che o istrumenti accessori, o principali, come se avessero voluti ritenere dal volgo de’ vignaiuoli, e dai proprietari, avevano adoperato il miracolo ? Nulla ! Essi partirono dall’isola d’Ischia più poveri di quello che erano venuti, e per soprappiù carichi di debiti contratti per lo acquisto del solfo. Ciò che fu più tremendo! Ne erano venuti tre, e ne partirono due! Il fratello Giuseppe – conclude lo storico – moriva di crepacuore nel Comune d’Ischia, perché tutto si sopporta su questa terra fuorché l’ingratitudine. L’isola d’Ischia si macchiò di questa colpa, e la storia nascondere non l’ha potuto; ma alleggerirla bensì, col non dettagliare i fatti e sopprimere più vergognose scene “. L’ex Vigile Urbano Pietro Di Noto Morgera, spirito nobile di sensibilità e impegno, desiderò che questa triste vicenda non fosse dimenticata e anzi fosse superata di un abbraccio civile, culturale e soprattutto cristiano: egli trovò la piena e fattiva collaborazione dell’Assessore Paolo Ferrandino e dell’Amministrazione comunale. In Via Nuova dei Conti una significativa e restaurata Edicola votiva con lapide sormontata dall’artistica maiolica della Madonna del Terzito (del Maestro Rosario Scotto e litografia donata al Come d’Ischia), Patrona veneratissima di Leni a Salina, ricorda i tre benemeriti fratelli Sanfilippo (foto dello scrivente). Un gemellaggio che si rinnova sempre nel Segno della Madonna, al termine dell’Anno giubilare della Misericordia e in prossimità del Natale. Ed ieri alle ore 12 conferenza stampa nella sede municipale per sancire ancora l’amicizia gemellata tra le due isole, mentre oggi pomeriggio alle ore 15 c’è la rappresentazione della Compagnia teatrale di Salina presso l’apposita sala del Polifunzionale in Via delle Ginestre a Porto d’Ischia: si tratta di uno scambio culturale su quella vicenda che Ischia, a sua volta, rappresentò nell’agosto scorso a Salina con la regia di Salvatore Ronca “Di mare, di terra e di zolfo”, con anteprima al Piazzale delle Alghe di Ischia Ponte e Forio. Una evocativa ed esemplare “due giorni” con un grazie sentito all’Assessore Paolo Ferrandino, a Pietro Di Noto Morgera, al Comune d’Ischia e di Leni a Salina, con l’intera Delegazione.

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