E’ scisma nell’avvocatura

Potrebbe avere risvolti clamorosi e impensabili appena fino a qualche giorno fa la diatriba in seno all’Associazione Forense Isola d’Ischia, che nell’assemblea svoltasi venerdì scorso all’interno della sezione distaccata di Tribunale di Ischia ha portato all’adozione ed approvazione del nuovo statuto e all’indizione delle elezioni per nominare il nuovo presidente e il consiglio direttivo. Una decisione questa che ha immediatamente causato uno scossone con il segretario dell’Assoforense Francesco Cellammare che – come rivelato sulle colonne del nostro giornale – ha indirizzato una pec al presidente Gianpaolo Buono ed a tutti i soci rassegnando le proprie dimissioni dalla carica. Un documento forte, fortissimo, nel quale lo stesso Cellammare non aveva nascosto il suo disappunto e pure una stoccata allo stesso Buono scrivendo testualmente: “… E’ venuto completamente meno il rapporto fiduciario con il Presidente, atteso che quest’ultimo al termine dell’Assemblea ha preteso che gli consegnassi il verbale e le deleghe allegate, cosa mai accaduta in passato, manifestando chiaramente una mancanza di fiducia nei miei confronti, e con i due Consiglieri che hanno raccolto le iscrizioni e che, nonostante io lo abbia richiesto più volte, non mi hanno comunicato i nominativi degli iscritti se non la sera prima dell’Assemblea alle ore 21,10”.

Insomma, il clima che si respira è quello da rottura totale ed attenzione a Cellammare che avrebbe intenzione – stando ad alcune fonti attendibilissime – di provare ad attuare una clamorosa scissione all’interno dell’avvocatura isolana fondando una seconda associazione, in ossequio a quel principio che ci vede sempre specialisti nel dividerci piuttosto che nel fare squadre. Secondo quanto si apprende l’ormai ex segretario ha già aperto le consultazioni cercando proseliti tra i professionisti del foro isolano. Non solo, Cellammare avrebbe già battezzato la potenziale nuova creatura che dovrebbe chiamarsi “Nuova Assoforense Democratica” laddove il “Democratica” vuole essere un chiaro riferimento a quello che si ritiene essere stato un vero e proprio colpo di mano messo in atto nel momento in cui si è proceduto alla verifica dello Statuto. L’avvocato dissidente ha iniziato a cercare proseliti tra i suoi colleghi e potrebbe convocare una riunione inizialmente aperta a pochi intimi già nel corso di questa settimana. Il claim che Cellammare sta lanciando per proporre e sponsorizzare la sua nuova creare è abbastanza chiaro e se vogliamo anche scontato: si ritiene un fautore dell’unità, ma se questa non viene garantita, allora ben venga lo “scisma”.

Interloquendo con alcuni colleghi che lo avrebbero anche invitato a rivedere la sua decisione e ritirare le dimissioni, Francesco Cellammare sarebbe rimasto fermo e intransigente sulla sua posizione, rispondendo che non ha più intenzione di operare di concerto con coloro che avrebbero di fatto aggirato l’assemblea per perseguire le proprie finalità personali. E allora, se proprio vale la pena di continuare a impegnarsi per la causa, meglio farlo con un nuovo soggetto? Ma chi potrebbe seguire l’ex segretario in questa sua nuova avventura? Partendo dal presupposto che l’operazione non è affatto semplice (in fondo non va dimenticato che nell’Assoforense ci sono appena 125 iscritti su 400 potenziali aventi diritto, a dimostrazione che l’organismo non eserciti chissà quale appeal) i bookmakers quotano come i professionisti potenzialmente interessati al nuovo corso Francesco Pero e Paolo Rizzotto, ma è chiaro che l’eventuale malessere potrebbe anche causare un ampio travaso dall’altra parte della barricata. Intanto, però, c’è una gestazione da portare a compimento. E l’operazione, ovviamente, si preannuncia tutt’altro che agevole.