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Ospedale Procida, Polimeni e Ambrosino non trovano ancora un accordo

di Francesco Castaldi

PROCIDA – Ieri mattina, come promesso dal dottor Polimeni, si è tenuto l’atteso incontro tra il funzionario e il primo cittadino dell’isola di Arturo. Un colloquio caratterizzato da un clima disteso che tuttavia, come era ampiamente prevedibile, non ha condotto a una fattiva risoluzione della problematica riguardante il pronto soccorso del “Gaetanina Scotto di Perrottolo”. Polimeni, ad ogni modo, si è mostrato aperto al dialogo, e ha infatti annunciato al sindaco Dino Ambrosino che nelle prossime settimane giungerà a Procida per avere un quadro più preciso della situazione.

«Ho incontrato a Roma il sindaco Raimondo Ambrosino, che aveva chiesto di essere ascoltato per illustrarmi la problematica relativa all’ospedale di Procida. Al termine dell’audizione, abbiamo deciso di darci appuntamento al prossimo 9 giugno. In quella data, alla presenza dei tecnici di fiducia del comune di Procida, ci riuniremo attorno a un tavolo per effettuare una prima valutazione di natura squisitamente tecnica». Queste le dichiarazioni che furono rilasciate dal commissario regionale alla Sanità Joseph Polimeni in occasione della sua visita a Ischia, dove il funzionario governativo fu intercettato da numerosi membri del comitato di cittadinanza attiva, che pochi minuti prima erano giunti dal porto dinanzi ai cancelli del palazzo reale marciando lungo via Iasolino e mettendo in bella mostra due striscioni, su uno dei quali era scritto: “Abbiamo il diritto di giocare e farci male, non toglieteci l’ospedale”.

«Analizzeremo, in particolar modo – disse Polimeni – le attività svolte all’interno della struttura negli ultimi tre anni e computeremo il numero di ricoveri fatti nel medesimo arco temporale. Inoltre, avremo modo di valutare insieme le tipologie di prestazioni sanitarie erogate ai pazienti e quali sono i professionisti che in guardia attiva h24. Insomma, cercheremo di riempire il presidio di Procida con dei contenuti tangibili». Il commissario alla  Sanità, che durante la sua visita a Ischia fu accerchiato da un gruppo di cittadini alla ricerca di una risposta chiara e univoca, non si sottrasse al confronto.

«Il nostro obiettivo è quello di dare sostanza senza togliere nulla, e pertanto ritengo sia inutile trincerarsi dietro le etichette e i cartelli, perché sono dell’avviso che la cosa più importante sia dare ai cittadini tutte le garanzie possibili. Vogliamo fornire delle risposte alle persone, e lo faremo puntando sulla concretezza. Per quanto riguarda il tanto temuto piano ospedaliero regionale – assicurò Polimeni – esso andrà a regime soltanto fra tre anni, per l’esattezza il 31 dicembre 2018. C’è quindi tutto il tempo per mettersi intorno a un tavolo e ragionare su quali sono le priorità e, inoltre, in che modo sarà possibile tutelare tutti gli abitanti di Procida. Vi esorto, pertanto, ad avere un approccio più ragionevole in merito a questa problematica, che negli anni ha coinvolto molte altre realtà del nostro paese».

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Intanto, non si fermano le attività del comitato di cittadinanza attiva nato nella vicina Procida in seguito alla notizia del ridimensionamento del pronto soccorso del “Gaetanina Scotto di Perrottolo”, circostanza è stata ufficializzata anche mediante la pubblicazione, sul Bollettino Ufficiale della regione Campania, dei dettagli del nuovo piano ospedaliero regionale. Numerose sono state, infatti, le dirette televisive dedicate alla spinosa questione, non ultimo il collegamento di qualche giorno fa con la trasmissione dell’emittente La7 “Piazzapulita”, condotta dal giornalista Corrado Formigli.

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Il destino del pronto soccorso del presidio ospedaliero procidano, così come quello dell’Utic di Lacco Ameno, dipenderà inevitabilmente dal responso del Governo centrale, che tramite il decreto del ministero della Salute è intenzionato ad effettuare una serie di tagli alla sanità pubblica, che negli ultimi anni è stata al centro di una serie di scandali causati principalmente dalle assurde morti di alcuni degenti e dalle allucinanti condizioni igienico-sanitarie in cui, purtroppo, versano sovente numerose strutture ospedaliere italiane.

Cancellare il pronto soccorso dell’unico nosocomio di un’isola o un’unità di terapia intensiva coronarica, pertanto, non ci sembra il modo migliore di arginare gli sprechi. Piuttosto ci appare come un atto di grave irresponsabilità da parte dell’Esecutivo e del ministero, che prima di varare un decreto dovrebbero contare fino a dieci e pensare che con ogni probabilità questa scellerata corsa non solo non condurrà a un effettivo risparmio per le casse statali, ma potrebbe verosimilmente privare le comunità di Ischia e Procida del sacrosanto diritto alla salute. Un diritto – lo ricordiamo alle menti più labili – sancito anche dalla nostra Carta costituzionale, e che per tale ragione andrebbe maggiormente tutelato dalla squadra del premier Matteo Renzi.

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