Sfogliando la margherita, il fronte anti Enzo medita ancora

Avevamo parlato di ultima chiamata. Nessun problema ad ammettere che ci eravamo sbagliati. Certo, di tempo ne rimane poco e dunque la decisione dovrà essere abbastanza repentina: sabato 14 maggio entro le ore 12 dovranno essere consegnate le liste che concorreranno alle elezioni amministrative in programma nel Comune di Ischia il prossimo 12 giugno e dunque capirete che sfogliare la margherita non sarà un esercizio nel quale dilettarsi ancora a lungo. Ma, volendo fare il verso a un conclave, il nuovo incontro del cosiddetto fronte anti Enzo Ferrandino – svoltosi lunedì sera presso l’ormai abituale ritrovo del circolo di via delle Ginestre dell’avvocato ed antiquario Luigi Boccanfuso – si è concluso con un’altra fumata nera. Non è stato ancora deciso se sarà stilata o meno una lista che parteciperà alle elezioni, ma rispetto al summit del mercoledì precedente dei punti fermi ci sono stati. In primis, parliamo dei convenuti che erano gli stessi della volta precedenti, su tutti il padrone di casa Boccanfuso poi Ottorino Mattera, Luca Spignese, Antimo Puca, Giovanni Tufano e un Gino Di Meglio che stavolta aveva anche una discreta “corte” al seguito, tra questi anche Salvatore Sirabella. Partiamo dalle certezze: Ottorino Mattera, che veniva indicato come il più accreditato candidato a sindaco di questo gruppo di politici, ha voluto ufficialmente chiarire (e tutto lascia pensare, per i toni con i quali si è espresso, che la sua sia una decisione definitiva e non più revocabile) che non si candiderà a sindaco d’Ischia. Non se la sente e la sua è una decisione che al netto delle motivazioni che l’hanno indotta non può non essere rispettata. Il geometra è pronto ad essere presente nella lista, ma solo come aspirante consigliere comunale.

Ottorino Mattera rinuncia alla candidatura a sindaco, adesso la strada più percorribile è quella che porta a Gino Di Meglio. Ma cresce la tentazione di lasciar correre il sindaco uscente e la sua coalizione senza avversari

Chi invece ha dato la sua disponibilità di massima a correre da primo cittadino è Gino Di Meglio, e di questo la “squadra” ha preso atto. Attenzione, però, perché ragionando in maniera obiettiva – e nel chiuso di una stanza – i protagonisti dell’incontro si sono fatti un po’ di conti ed hanno convenuto che probabilmente potrebbero raccogliere un numero di consensi non sufficiente a fare scattare neppure il secondo consigliere comunale. E allora, vale davvero vestire i panni di agnello sacrificale senza nemmeno avere la certezza (o quantomeno la speranza di strappare due o tre scranni all’interno del civico consesso)? E così ecco che continua a balenare la pazza idea, che poi a ben pensarci potrebbe anche non essere tale: rimanere fuori dalla partita, fare da spettatori e lasciare che Enzo Ferrandino e le sue sette liste facciano bottino pieno giocandosi la partita in solitudine. L’obiettivo sarebbe quello di fare in modo che poi la nuova maggioranza, trovandosi senza avversari, giochi al suo interno una lotta di potere che la porti magari a deflagrare o quantomeno a logorarsi nel tempo. Noi aggiungiamo un altro dato statistico: nel caso la coalizione del sindaco uscente non avesse avversari, per un semplice calcolo matematico almeno due delle sette liste porteranno tre consiglieri ciascuna in consiglio. Tra queste deve esserci necessariamente anche quella di Enzo Ferrandino, altrimenti un asse a sei potrebbe essere una spada di Damocle in una consiliatura che senza dubbio si rivelerebbe sui generis. Ad ogni buon conto i nostri eroi hanno deciso di rivedersi sia nella prima serata di ieri che in quella di oggi, evidentemente già con la certezza che una sola altra “seduta” non sarebbe stata sufficiente per dipanare la matassa. E così si continua a sfogliare la margherita, nella consapevolezza però che ormai il fischio finale è davvero dietro l’angolo.