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SFREGIO ALLA MADONNA, PER I FEDELI C’E’ L’OMBRA DEL SATANISMO

FORIO – Ombre nefaste, inquietanti aleggiano sul bosco di Zaro dove sacro e satanico pare abbiano scelto di scontrarsi in una battaglia che richiama epiche reminiscenze bibliche. Dopo il ritrovamento del crocifisso che sovrasta la piccola edicola votiva che protegge l’effigie della Madonna, sgomento e sconcerto hanno avvolto i fedeli che periodicamente si radunano nel bosco di Zaro per pregare in un luogo ritenuto da migliaia di credenti profondamente sacro.

E dove c’è il sacro, lì dove si concentrano le preghiere elevate al cielo da migliaia di fedeli, si incanalano anche le attenzioni di chi è animato da pensieri malvagi. Così il piccolo bosco di Zaro, tanto caro a Luchino Visconti e ai tanti vip che hanno scelto questo luogo come dimora per rincorrere attimi di relax, torna a essere oggetti di attenzioni anche di chi venera il Male. Ne sono convinti di fedeli che hanno ritrovato l’immagine del crocifisso in mille pezzi. Non hanno dubbi: si è trattato di un atto deliberato di vandalismo, probabilmente macchiato anche da sinistre connotazioni che strizzano l’occhio ai più oscuri atteggiamenti che abbracciano o si avvicinano al satanismo.

Se si accerterà che la statuetta di Gesù è stata distrutta da mano umana e non dal maltempo che pure ha imperversato nel bosco le scorse notti, di certo ci troviamo di fronte a una recrudescenza di un atto inquietante che già in passato ha interessato il bosco che si sviluppa tra Lacco Ameno e Forio, luogo carico di misticismo che non solo richiama devoti alla Vergine Maria, ma anche gli adoratori del maligno.

Per arginare questa temibile deriva, domani 26 novembre, alle ore 15.30, come ogni mese, i fedeli si ritroveranno a Zaro per pregare il Rosario, in attesa della “Mamma Celeste”. Un’altra Santa Messa sarà officiata presso la chiesa della SS. Annunziata (vicino all’ospedale di Lacco Ameno) alle ore 17.30 per agevolare i pellegrini della terraferma che dovranno poi prendere il traghetto. E stavolta le preghiere dovranno essere elevate al cielo con maggiore forza per scacciare dal luogo così carico di spiritualità e devozione quei sinistri presagi che lasciano presagire un ritorno degli atti a sfondo satanico che già in passato hanno interessato il perimetro di Zaro.

A dare manforte all’ipotesi che vuole uno o più incivili e sacrileghi accanirsi contro l’immagine sacra, non solo il ritrovamento dei pezzi del Crocifisso sparsi fin troppo lontano dal l’eventuale caduta  accidentale, ma anche il ritrovamento dei chiodi che ricordano la passione di Cristo sfilati dal legno. La fotografia scattata subito dopo il ritrovamento sembra rinforzare questa ipotesi: nell’immagine si vede il mignolo e anulare tagliati di netto dell’impatto con un corpo contundente o con il suolo. A completare la dolorosa immagine per chiunque abbia un minimo di rispetto per l’immagine di Gesù si vede un chiodo tirato fuori dal palmo della mano del Cristo. Una prova a quanto pare inequivocabile che proverebbe che a distruggere l’immagine sacra sia stata l’azione di uno o più vandali, che non hanno alcuna timore di accanirsi contro le immagini sacre.

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La notizia ha velocemente invaso le bacheche dei fedeli ischitani suscitando sdegno e preoccupazione: “Questa dolorosa immagine arriva da Zaro stamattina.- recita la didascalia con cui è stato annunciato il triste ritrovamento – Il Crocifisso che annuncia il grande amore di Dio per noi, fatto a pezzi da qualcuno. Preghiamo per il rispetto della fede in un periodo in cui questo sembra mancare e rinnoviamo il nostro impegno per l’unità del Corpo di Cristo che è la Chiesa”. La distruzione del crocifisso di Zaro, effigie davanti alla quale si sono inginocchiati decine di migliaia  di fedeli nel corso degli ultimi anni, ha fatto rapidamente il giro dell’isola, raggiungendo non solo i  devoti ischitani, ma anche i numerosi fedeli che dalla terraferma e anche dall’estero sono venuti a Zaro per rendere omaggio al luogo sacro, incastonato tra i boschi che si estendono tra Lacco Ameno e Forio, dove si ripeterebbero, da anni, le apparizioni della madre di Gesù. Se di atto vandalico si tratta c’è chi già teme la recrudescenza dei sinistri episodi di messe nere che  negli anni passati hanno riempito di cattiva reputazione il bosco oggi frequentato da legioni di fedeli.

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Antonello De Rosa

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