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Sgombero ingiustificato a Serrara, dopo 25 anni arriva il risarcimento

La surreale storia che ha visto Massimo Calignano e Maria Mazzacane adire le vie giudiziarie dopo che gli è stato impedito il godimento di un bene di loro proprietà a seguito di un provvedimento datato 23 giugno 1998. Adesso sia il Comune montano che la Regione Campania dovranno mettere mano alla tasca

Sgombero ingiustificato, Comune e Regione condannati a risarcire i cittadini La vicenda riguarda una cittadina del comune di Serrara Fontana. 

Una vecchia vicenda, datata 2015, che oggi riemerge dopo le sentenze a favore degli “sgomberati” e la necessità degli enti di difendersi in tutte le sedi competenti avverso la sentenza resa dal tribunale civile di Napoli nelal causa al registro 15036 del 2015. L’atto di citazione al Comune di Serrara Fontana e alla Regione Campania da Massimo Calignano e da Maria Mazzacane al fine diaccertare la responsabilità dell’Ente per il mancato godimento di un bene di loro proprietà a seguito di un provvedimento di sgombero – il provvedimento è il  n. 71 del 23.06.1998 – con contestuale richiesta di risarcimento del danno. 25 anni di buona burocrazia Italia! Un assurdo davvero difficile da descrivere.

La somma da pagare ammonta a 66.867,57 euro cui vanno aggiunti altri 10.000 euro per il danno esistenziale. Per evitare la mazzata economica l’ente può ancora ricorrere in appello, strada che sarà verosimilmente perseguita

Alla fine il tribunale ha dato ragione agli attori cittadini condannando gli enti a risarcire Calignano e Mazzacane per quasi 70 mila euro. Ora c’è la necessità di ricorrere in appello ed evitare contestualmente anche il danno erariale per gli estensori del provvedimento di fine anni ’90. In tal senso, almeno per il comune di Serrara Fontana, vi è la necessità di costituirsi nel pendente procedimento al fine di far valere le ragioni di fatto e diritto “già espresse in occasione del giudizio già instaurato cx art. 700 dai medesimi ricorrenti el’assenza di responsabilità diretta e indiretta in capo all’Ente, tale da giustificare la richiesta dei danni paventatinella quantificazione espressa, e di conseguenza chiedere il rigetto della domanda ex adverso proposta”. L’ente locale, nel 2015, aveva affidato l’incarico del legale patrocinio dell’Ente nella vertenza in parola all’Avv.to Nicola Lauro per un importo massimo di €. 1.500,00. Ma evidentemente nel corso del contenzioso giudiziario non si è riusciti a far rilevare ai giudici la bontà dello sgombero del 1998. Infatti, con sentenza resa nella causa è stata dichiarata la responsabilità del Comune diSerrara Fontana e della Regione Campania in ordine ai danni patiti da parte attrice per gli stessi convenuti sonostati condannati in solido al pagamento della somma di € 66.867,57 da de valutare e rivalutare anno per annocome espresso dalla sentenza oltre al pagamento della somma di € 10.000,00 (su cui maturano interessi) quale risarcimento del danno esistenziale oltre alle spese di lite. Lo stesso legale, costituito per il Comune, ha trasmesso al sentenza e motivato la opportunità di un appello alla luce di una serie  di considerazioni che appaiono a questo Ente fondate e condivisibili. Per questo è stato proposto  appello avverso la sentenza di primo grado resa dal tribunale civile di Napoli ed autorizzato il Sindaco pro tempore, in qualità di legale rappresentante del Comune di Serrara Fontana,all’esito delle valutazioni, delle ponderazione e della disamina effettuata sulla azionata fattispecie, a spiegareappello avverso la sentenza di primo grado resa dal tribunale civile di Napoli. Ora spetta Al Responsabile del servizio amministrativo/contenzioso perl’elaborazione di tutti gli atti alla stessa connessi e conseguenti compresa l’adozione di apposito atto di conferimento di incarico. 

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