Il dissenso di una nota figura isolana Gianni Vuoso: «Questo vaccino non dà alcuna certezza»
C’è chi esce fuori dal coro come Gianni Vuoso che non ritiene il vaccino attuale una risorsa da utilizzare: «Da diverso tempo i nostri politici stanno facendo terrorismo psicologico per nascondere tante notizie e dare ai cittadini solo quelle che fanno comodo al potere. Io non nego l’esistenza del Covid e non nego che tante persone siano morte a causa di questo virus. Credo, però, che ci siano dei numeri sballati, tant’è vero che in diversi casi si è venuti a sapere che non tutte le vittime sono morte solo ed esclusivamente per via del Covid». Si è poi soffermato sui vaccini: «Aspetto che per questo vaccino si concluda la sperimentazione perché ad oggi non abbiamo alcuna certezza. Purtroppo ci sono ancora tanti contagiati, morti per Covid e soprattutto tanti effetti collaterali causati da questa vaccinazione. Mi rendo conto di essere una voce dissenziente e rivendico le mie posizioni. Ultimamente chi la pensa in maniera contraria viene messo a tacere o, subdolamente, non viene invitato nei dibattiti pubblici in tv. Ritengo che sia un modo davvero balordo di fare informazione perché bisogna dare a tutti la possibilità di esprimersi e, invece, c’è la caccia a chi tenta di uscire dalla narrazione corrente. In questo senso, devo dire di essere molto deluso dai giornalisti che non stanno dando il buon esempio. Mi duole vedere anche che gli italiani abbiano aderito in massa a questo tipo di vaccinazione,senza porsi neanche dei dubbi, ma anzi facendo delle ovazioni nei confronti dei vari politici di turno e delle case farmaceutiche come Pfizer. In tanti, forse in troppi non riescono a vedere che aldilà dei vaccini ci sono solo giochi di potere e interessi economici». Gianni Vuoso ha concluso parlando delle cure contro il Covid: «Qualcosa di alternativo al vaccino potrebbero essere le famose cinque cure domiciliari contro il Covid che sono state introdotte dalla Commissione Europea. Non capisco perché non si voglia seguire quest’altra strada che c’è, esiste ed è percorribile per contrastare la pandemia».
Sentire un nostalgico comunista che gira con la bandiera rossa, lamentarsi della gestione del potere e della propaganda di “regime”, mi diverte. Meritava di nascere in DDR!