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Siluro su Enzo Ferrandino, il sindaco “sfiduciato” da quattro consiglieri

ISCHIA. Forse è presto per dire con certezza inoppugnabile che, ad appena un anno dalla nomina a sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino potrebbe già essere ai titoli di coda. Perché la piega che ha preso il braccio di ferro con il gruppo consiliare Vivere Ischia non promette proprio nulla di buono. Ed anzi sta trascinando verosimilmente il primo cittadino nel baratro, dal momento che gli eventi che si stanno succedendo sembrano lasciare intendere che non ci sono più margini per ricomporre una frattura che ai più pare assolutamente insanabile. Nel pomeriggio di ieri, i quattro consiglieri del gruppo che è da sempre vicino all’ex sindaco Giosi Ferrandino, ha scritto e firmato un lungo documento dal quale si evince tutta l’insoddisfazione per l’attuale momento amministrativo. E lo hanno fatto in maniera chiara, netta e marcata, senza usare mezzi termini o diplomazia. E creando una rottura pesante, pesantissima col sindaco, che potrebbe anche rappresentare un punto di non ritorno. E’ chiaro che la situazione sembra da resa dei conti, come riportato peraltro più volte in questi giorni dal nostro giornale, pensare che tutto possa tornare a posto come se niente fosse successo appare francamente impensabile.

L’ATTACCO FRONTALE: CHIESTO INVANO INVERSIONE DI ROTTA

La nota inizia così: “I sottoscritti consiglieri comunali Dott. Pasquale Balestrieri, Avv. Carmen Criscuolo, Geom. Massimo Trofa e Sig. Maurizio De Luise, appartenenti al gruppo Vivere Ischia, ritengono opportuno fare chiarezza sulla scelta di non aver aderito all’esecutivo varato il  23 maggio, alla scopo di  arginare inevitabili strumentalizzazioni. Tale scelta è la naturale e ovvia conseguenza di quanto già rappresentato da diversi mesi, con continuità, al Sindaco d’Ischia dott. Vincenzo Ferrandino il quale, già nella giornata di martedì 22 maggio, era stato edotto del fatto che le sue determinazioni non erano condivise dal nostro gruppo, in quanto non risolutive delle problematiche del nostro comune. In particolare abbiamo da tempo rappresentato il nostro disappunto per i risultati ottenuti dall’esecutivo in questo primo anno di amministrazione, percependo tra l’altro, in modo palese, il disagio di gran parte dei cittadini ischitani e le sofferenze del mondo delle imprese dovute anche al particolare momento di crisi turistica che sta investendo l’isola”.

NEL MIRINO LE PARTECIPATE: SONO ALLO SFASCIO

Un attacco diretto e frontale al sindaco che peraltro prosegue anche nel passaggio successivo, manifestando una serie di criticità che la dicono lunga su quanto i quattro abbiano preso le distanze dall’attuale amministrazione e soprattutto dal modo in cui viene gestita la cosa pubblica: “Abbiamo chiesto pertanto  un’inversione di rotta – scrivono Criscuolo, Trofa, Balestrieri e De Luise – che prevedesse un maggiore coinvolgimento di tutti i consiglieri eletti e di quelli non eletti ma pronti a collaborare per spirito di servizio a una buona amministrazione, nonché la  riorganizzazione delle società partecipate, soprattutto in considerazione: dei mancati introiti tributari dovuti al mal funzionamento della Genesis che vede l’Amministrazione Comunale esposta per circa 30.000.000 di euro; di una raccolta differenziata che è ai minimi storici con una gestione che prevede un disavanzo enorme rispetto al capitolato di appalto senza il benchè minimo controllo da parte dell’Ente; della situazione disastrosa in cui versano gli approdi gestiti da Ischia Risorsa Mare, nonostante l’anno di tempo concordato per provvedere alla loro sistemazione”. Il riferimento alle società partecipate, in fondo, era inevitabile, visto che il loro mancato riassetto contestualmente alla nomina degli assessori ed all’attribuzione delle deleghe agli stessi è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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TRAFFICO E CANTIERI, UNA VALANGA DI ACCUSE AL SINDACO

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Ma Carmen Criscuolo, Pasquale Balestrieri, Massimo Trofa e Maurizio De Luise hanno il fucile caricato a pallettoni e insistono nel loro atto d’accusa a Enzo Ferrandino: “Inoltre, la situazione del traffico meritava e merita di essere affrontata con un piglio diverso. La maggior parte dei cantieri da aprire, già previsti dalla precedente amministrazione, sono inspiegabilmente fermi. E non è un elenco esaustivo. Dal primo momento abbiamo chiesto di essere messi in condizione di poter dare il nostro contributo per far decollare l’amministrazione cominciando ad affrontare i problemi elencati, in particolare quelli relativi a: verde urbano pubblico e privato – redazione di un piano di regolamentazione del verde urbano pubblico e privato con rilancio delle nostre pinete e manutenzione dei parchi giochi; conclusione dell’iter amministrativo per l’esecuzione dei progetti già finanziati con mutuo della Cassa Depositi e Prestiti; rilancio e coordinamento delle società partecipate”.

E I QUATTRO STRIZZANO L’OCCHIO ALLA MINORANZA

Attenzione alla conclusione, che contiene una sottolineatura che non era assolutamente scontata, tutt’altro: “Detto ciò, si prende  atto delle ultime determinazioni del sindaco che       purtroppo,  come di abitudine, vengono condivise solo con  pochi intimi in spregio allo spirito di condivisione e d’intesa che dovrebbe ispirare una compagine politica. Gli scriventi sono giunti, quindi, alla determinazione di non partecipare con propri rappresentanti all’esecutivo finchè il Sindaco non dimostrerà finalmente, con il giusto piglio, di voler  invertire una tendenza amministrativa e dare quelle  risposte che i cittadini attendono e meritano,visto il grande suffragio ricevuto alle ultime elezioni, coinvolgendo con appropriati e mirati carichi di lavoro tutte le forze a disposizione e se necessario, visto il momento particolare di crisi e nel rispetto dei ruoli, anche le minoranze consiliari. Crediamo non sia questo il tempo delle lotte politiche”. E così si strizza l’occhiolino anche ai consiglieri di opposizione. E se le parti in causa cominceranno a scambiarsi “sguardi languidi”, magari si conteranno pure rendendosi conto che sono in dieci. Un numero più che sufficiente per togliersi qualsiasi sfizio, nessuno escluso. Intelligenti pauca.

Gaetano Ferrandino

 

 

 

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