LE OPINIONI

IL COMMENTO Politica e donne

Un compito arduo e difficile, ma allo stesso tempo, affascinante, attende coloro che hanno ricevuto l’onere e l’onore di essere confermati alla guida della nostra comunità, quello di procedere nel prossimo quinquennio, all’attuazione di procedere, in un proficuo tessuto democratico. Nel quale si giunge ad una normale e civile dialettica, tra posizioni diverse, nell’ambito dello spirito di condivisione nello stare insieme. Ma ciò, non significa, che la nutrita minoranza, non è investita dell’immane fatica che richiede l’organizzazione della Polis. Guai, alla tragica illusione, alla truce speranza, di aspettare il passaggio del cadavere del proprio nemico sotto il Ponte di Vivara. L’etica della responsabilità, perno fondamentale del percorso politico, senza la quale, diventa altra roba, apre il cuore e la mente, a posti in prima fila per contribuire finalmente alla realizzazione della (res)pubblica. Infatti, c’è bisogno di creare una grande mobilitazione di pedagogia di servizio. Da una parte, smontare gli elementi perniciosi, che mettono a rischio, il vivere di una società. Come l’ipocrisia piagnistea del moralismo, la menzogna, lo spergiuro, parti terribili e discutibili della nostra natura umana, la colpa, sulla quale Plinio il vecchio, diceva che è una delle maggiori disgrazie causate dall’uomo su se stesso, il delirio, figlio del cavallo nero di Platone, insito in ciascuno di noi, il razzismo, sul quale Martin Luther King, notava che si trova sul letto di morte, con il dilemma“A quale prezzo farà pagare il suo funerale? ”, l’odio, sentimento che conduce all’estinzione dei valori, la vendetta, che secondo Bacone, che conduce l’uomo, ad abbassarsi al di sotto del livello del proprio nemico.

Da contraltare, il mettere in itinere la tolleranza, che libera dal pregiudizio, la civiltà, che secondo Michel De Montaigne, è la scienza del garbo, che educa ai primi passi della socievolezza e della familiarità, la ragione, che riesce a gestire le paure e le intemperanze, l’intenso orientamento verso la pace, che come ritiene Tito Livio, migliore e più sicura delle speranze di vittoria. Svuotare il pesante fardello che preme sulle nostre spalle, delle due bisacce, quella davanti con i vizi altrui, quella dietro con i propri, che spesso tanti irreparabili danni, spargono nel vivere quotidiano. Ecco, con l’acquisizione di tali requisiti si possono affrontare nel modo migliore possibile le problematiche che attanagliano, dalla sanità alla mobilità, dall’ambiente alla vivibilità, dalla scuola al lavoro. Postilla finale: La notevole presenza femminile nel prossimo consiglio comunale, sta lì ad indicare, che è giunto il tempo di affidare alle donne la guida dell’isola di Procida, per accompagnarla verso un futuro migliore.

* FILOSOFO

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