CRONACA

Trasporti marittimi! Questi sconosciuti…COSA Vogliono?

Mercoledì sera si è tenuta presso il comune di Procida la commissione consiliare sul tema dei trasporti marittimi. Presente l’assessore ai trasporti Lucia Mameli, la rappresentanza della minoranza e molti pendolari e soggetti interessati. Quasi tutto l’incontro è stato focalizzato sui disservizi e le implementazioni dei collegamenti tra Procida e Ischia, pure frequentato da molti pendolari lavoratori e studenti. Non pochi vuoti di orario sono stati segnalati sulla tratta e non sono mancate le proposte per rendere gli orari e le partenze meglio asservite alle esigenze dei pendolari procidani. Non riusciamo ancora a capire con quali concreti risultati.

Poco spazio nella riunione e’ stato riservato alle altre esigenze di lavoratori, studenti ed operatori dei servizi con la necessità di porre fine alla nefasta vicenda della mancanza di collegamenti tra Procida e Pozzuoli a cominciare dalla corsa al mattino delle 05.50, che manca da due anni. Zero accenno sui collegamenti tra Procida e Napoli e viceversa a cominciare dalla mancanza di un collegamento traghetto tra le 06.50 e le 13.30; la peccaminosa soppressione della corsa aliscafo caremar a servizio di numerosi pendolari delle 17.45 da Napoli e la proposta seria di impiego, con un posticipo della partenza di una mezz’ora, della nave delle 19.25 da Napoli per favorire le utenze isolane. Nessun accenno alle ripetute soppressioni di corse da parte di Gestour e Medmar con Pozzuoli in giorni feriali e festivi.

Ancora una volta vengono affrontati gli argomenti che più piacciono e vengono esclusi quelli che danno fastidio a chi non sa trovare soluzioni in favore dell’utenza delle vie del mare.

Fare le commissioni consiliari in questo modo serve a ben poco e preclude ogni possibilità di dare un contributo fattivo e pragmatico. I sacrosanti diritti dei cittadini isolani vanno tutelati e garantiti da chi di competenza. Improntare ogni discussione ed ogni riunione su criteri di condivisione dei disagi e di serenità e tranquillità nello svolgimento del confronto fanno parte della buona politica.

Dobbiamo, purtroppo, imparare a camminare sull’acqua per riuscire a svolgere i nostri compiti di lavoro, di studio, di assolvimento di servizi importanti, di forniture per il territorio.

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