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Ricostruzione, al Centro Direzionale il primo “step”

ISCHIA. L’incontro c’è stato, e operativo pure. E così la prima pietra (metafora quanto mai azzeccata nel momento in cui ci si accinge a discutere di un tema delicato come quello della ricostruzione post terremoto del 21 agosto 2017)  è stata posta. Lontano dall’isola, lontano dai riflettori, in una cornice come quella del Centro Direzionale di Napoli dove si trova la struttura commissariale per l’emergenza terremoto. E dove ieri pomeriggio, puntuali come orologi svizzeri – un po’ tutti i convenuti avevano ampiamente anticipato la partenza dall’isola – si sono presentati i sindaci Giovan Battista Castagna (Casamicciola), Giacomo Pascale (Lacco Ameno) e Francesco Del Deo (Forio) ma anche il capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il commissario per l’Emergenza Giuseppe Grimaldi e l’uomo più atteso, il commissario per la Ricostruzione Carlo Schilardi. Negli uffici partenopei si sono portati anche il consigliere comunale di Casamicciola Stani Senese e con lui l’architetto Agnese Cianciarelli, mentre per Forio era presente anche Nicola Regine. Folta la delegazione di tecnici della Protezione Civile oltre ai funzionari delle strutture commissariali.

Dal summit di ieri, prima di scendere nel dettaglio delle risultanze (che, lo diciamo lontano da ogni forma di falsa diplomazia, hanno fatto registrare molte luci ma anche qualche ombra, anche se qualcosa resta nella forma e nella sostanza ancora rivedibile), è emersa la conferma tanto attesa. Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha confermato la sua presenza a Ischia il prossimo 6 settembre. Le tappe della visita isolana sono ancora da stabilire, di certo il capo del governo incontrerà i sindaci e si recherà personalmente nella zona rossa letteralmente devastata dal sisma, ma non è ad esempio confermato che farà visita anche alla rinnovata sezione distaccata di Tribunale di Ischia. Anzi, questa eventualità allo stato dell’arte sarebbe addirittura “remota”, ma fin quando non ci sarà nulla di ufficiale mai dire mai. Ma adesso tuffiamoci in quella che era la parte sostanziosa della discussione, legata per l’appunto alla ricostruzione. In primis si è discusso del piano di microzonazione presentato dall’INGV che però deve ancora essere “battezzato”. E’ chiaro che ci troviamo dinanzi a un documento di straordinaria importanza, che servirà anche a capire in che misura potersi muovere e che precauzioni eventuali adottare per poter pensare di far rinascere in particolare l’area del Majo, quella che ha subito le conseguenze peggiori dal terremoto.

E poi c’è la questione legata ai condoni, che è stata affrontata con le pinze, vista la delicatezza. Allo stato dell’arte, e questo è stato ribadito più volte, è chiaro che lo Stato non può riconoscere il contributo al proprietario di un’abitazione non in regola, sarebbe un palese controsenso. Ecco perché, d’accordo con il commissario Schilardi, Comune e Sovrintendenza si metteranno al lavoro per accelerare il processo di rilascio delle concessioni in sanatoria, in grado di sanare gli immobili oggetto di possibile ricostruzione. Attenzione, non è certamente una cosa semplice, perché dalla Sovrintendenza stessa potrebbero arrivare anche alcuni veti, e poi bisogna fare i conti con le abitazioni che rientrano nel cosiddetto terzo condono, che in Campania è stato riconosciuto non valido. Una matassa da sbrogliare non facile, ma un iter che se portato a compimento davvero potrebbe consentire di rimettere su le case ed anche ai proprietari di sanarle in via definitiva. Siamo sinceri, in molti casi il sisma potrebbe aver accelerato delle dinamiche ferme al palo addirittura da decenni. Ma per chi non dovesse rientrare in questa “casistica”? Beh, è chiaro che bisognerà pensare a soluzioni come l’edilizia popolare o qualcosa di simile: non è pensabile, evidentemente, che uno sfollato riceva il contributo di autonoma sistemazione vita natural durante. Ma su questo appare ovvio che siamo appena agli inizi e che il Decreto Ischia, che di rimando è stato altro grosso e significativo oggetto di discussione,  Ovviamente i sindaci hanno anche ribadito le richieste che per giunta erano già state oggetto dei consigli comunali svoltisi lo scorso 21 agosto a Casamicciola e Lacco Ameno e relative  agli sgravi fiscali. Agli enti, in primo luogo, è stato chiesto nell’immediatezza di quantificare il mancato gettito derivante dalla Tari, al governo toccherà l’onere di ristorare i Comuni.

Gaetano Ferrandino

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