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Ivano Veccia tra i maestri pizzaioli più bravi d’Italia per la Città della Pizza

di Isabella Puca

FORIO – C’è anche l’ischitano Ivano Veccia tra i maestri pizzaioli più bravi d’Italia che prenderanno parte all’evento “la città della Pizza” che si terrà da venerdì 6 a domenica 8 aprile a Roma. Franco Pepe, Gino Sorbillo, Gabriele Bonci, Teresa Iorio sono solo alcuni dei grandi nomi legati all’arte della pizza, da qualche mese patrimonio dell’Unesco, che si esibiranno in questa seconda edizione tutta da leccarsi i baffi. Un bel riconoscimento per il giovane ischitano che, già in passato, ha iniziato a farsi conoscere nel panorama nazionale, e non solo, per quella che è una delle pietanze più conosciute al mondo. Per tre giorni, dal 6 all’8 aprile, i più grandi della pizza d’Italia, si riuniranno in un’unica location facendo diventare Roma la Città della Pizza. Il format è stato ideato da Vinòforum e realizzato con la collaborazione di Ferrarelle e andrà in scena al Guido Reni District. La seconda edizione dell’evento si annuncia ancora più ricca della precedente. Il numero dei maestri pizzaioli protagonisti, rappresentanti delle diverse scuole dal Nord al Sud dello Stivale, supererà infatti le 50 unità. Saranno 12 le cosiddette “case”, le postazioni giornaliere suddivise nelle categorie “Napoletana”, “All’italiana”, “A degustazione”, “Al taglio” e “Fritta”. Ogni pizzaiolo proporrà tre diversi tipi di pizza: margherita o marinara, un cavallo di battaglia e una special edition pensata appositamente per la manifestazione, per un totale di circa 100 pizze differenti. A rendere ancora più golosa la tre giorni ci sarà inoltre una postazione giornaliera dedicata ai “Fritti all’italiana”. Il nostro Ivano presenterà una margherita, la lasagna povera – pomodoro San Marzano aromatizzato all’aglio, crema di grana e all’uscita origano e basilico – come suo cavallo di battaglia e un’altra  creata appositamente per l’evento intitolata “vacanze romane”. «L’ho chiamata così perché l’andare a Roma è un po’ come se fosse una vacanza per me – ci ha raccontato –  e poi perché userò prodotti tipicamente romani. Sono davvero emozionato, non posso nasconderlo, speravo di poter partecipare a quest’evento. Sono venuti in incognito a mangiare da me, mi avevano conosciuto tramite il blog di Pignataro, la mia pizza gli è piaciuta e così mi hanno scelto. Può essere un grande punto di partenza, quest’evento è un grandissimo palcoscenico, ci sono già stato come supporto e la visibilità che ti dà è davvero enorme». Già nel 2016 Luciano Pignataro, celebre giornalista enogastronomico, inserì Ivano tra i migliori pizzaioli emergenti italiani decretando la sua pizza una delle migliori d’Italia. L’idea di fare il pizzaiolo, il nostro Ivano, l’aveva sin da piccolo; ad aiutarlo a seminare bene lungo questa strada il crescere in una famiglia dove fare il pane o la pizza è sempre stata una tradizione. Aveva 9 anni che iniziò a fare le prime pizze e 14 quando entrò seriamente in un ristorante; la sera era pizzaiolo e la notte si trasformava in dj. Ma quella di Ivano è stata una vera e proprio “Pizza revolution” nata da un forte spirito di osservazione fuori dall’Italia e dentro la nostra isola, al quale si è aggiunto l’utilizzo d’ingredienti al top e prodotti di stagione. «Per fare la pizza buona – svelò Ivano in una precedente intervista a Il Golfo – devi fare meno sbagli possibili. Parliamo di un prodotto artigianale,  quindi gli sbagli sono dietro l’angolo, dall’impasto alla lievitazione, alla temperatura del forno. Ci sono una miriade di fattori a cui fare attenzione, ma sbagliando di meno si può avere una pizza quasi perfetta. Anche se, secondo me, la perfezione di una pizza è soggettiva, un po’ come l’arte. La più buona è la margherita ma è anche  la più difficile da fare. Può sembrare una pizza banale, ma il difficile sta proprio nel farla apparire speciale». E la sua, di pizza, inutile negarlo è davvero speciale!

 

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