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Task force tra sindaci e forze dell’ordine contro la Movida selvaggia

di Marco Gaudini

 

ISCHIA – Come abbiamo titolato ieri, la notte tra sabato e domenica, per l’isola è stata una vera notte di follia, “straordinaria” follia. La straordinarietà sta nel fatto che una serie di fenomeni ed episodi sono diventati fatti di cronaca oggetto di attenzione da parte del mondo mediatico, e non poteva essere diversamente specialmente quando su alcune vicende si accendono i riflettori anche per l’intervento delle Forze dell’Ordine, ma parlare di una rissa tra giovinastri e di un ragazzo disteso a pochi metri dalla centralissima Piazza degli Eroi completamente ubriaco (e trovandoci sul posto possiamo testimoniare che era appena scoccata la mezzanotte) è francamente un qualcosa a cui si assiste sempre più frequentemente dalle nostre parti. Ed a cui, purtroppo, è arrivata l’ora di mettere la parola fine, anche ricorrendo alle maniere forti, cosa che i responsabili della Compagnia dei Carabinieri e del Commissariato di Polizia di Ischia, Andrea Centrella ed Alberto Mannelli, di certo faranno. O meglio, continueranno a fare, visto che la “morsa” frutto dei controlli operati negli ultimi tempi i suoi risultati li ha prodotti eccome. Nei prossimi giorni, infatti, Polizia e Carabinieri con ancora più vigore, attueranno una serie di controlli sia in strada, che nei pubblici esercizi, proprio al fine di contrastare questi fenomeni, e con specifico riguardo alla somministrazione di alcolici ai minori. Se questi ragazzi bevono a dismisura, infatti, è perché qualcuno gli vende cocktail e superalcolici, cicchetti di Sambuca, o altro, che si possono acquistare per pochi euro, e che assicurano “lo sballo”, quello al quale tendono purtroppo molti giovani della nostra isola, e che non riescono a raggiungere diversamente, magari divertendosi semplicemente con gli amici, o in un locale. Una situazione che ormai non può essere più sottovalutata, e che non può però neanche essere inquadrata in un’ottica proibizionistica. Sarebbe infatti sciocco e probabilmente non produrrebbe effetti, chiedere ai giovani di non assumere alcolici o di non fare tardi nel fine settimana, o di non frequentare i locali e le poche discoteche aperte nella stagione invernale. Sarebbe sciocco ed andrebbe anche a minare un comparto commerciale, sul quale invece bisognerebbe investire. E’ più corretto, invece, promuovere un consumo consapevole dell’alcool tra i giovani, e trasmettere segnali positivi nel linguaggio dei giovani, scevro da ogni sovrastruttura. Insomma repressione si, ma anche educazione, altrimenti non raggiungeremo mai i risultati sperati. Di ciò ne è convinto anche il primo cittadino di Casamicciola Terme, Giovan Battista Castagna, uno dei Comuni, dove insistono alcuni locali molto frequentati dai ragazzi:«come Sindaco e come docente, non posso che affrontare questa vicenda da un punto di vista educativo. Molte volte, ad esempio, sento a scuola ragazzi che raccontano le loro serate, trascorse a fare a gara tra chi beve di più. Dobbiamo trasmettere a questi giovani altri messaggi – dichiara il Sindaco Castagna – e dobbiamo farlo subito. C’è sicuramente bisogno anche di controlli, ma questi già ci sono, e cito ad esempio l’ottimo lavoro messo in campo dai Carabinieri la notte di Capodanno. Grazie ad un grande e strategico dispiegamento di forze, infatti, durante quella notte molto particolare, non si sono registrati gravi incidenti, e se ci sono stati, nessuno se n’è accorto, visto che le Forze dell’Ordine sono subito intervenute. Anche il Comune può fare la sua parte – aggiunge Castagna – e certamente noi lavoreremo a stretto contatto con i tutori della legge. Le ordinanze restrittive, servono di più nel periodo estivo, quando molti ragazzi vengono dalla terraferma, ma in questo caso non possiamo dare la “colpa” agli altri, ed è per questo che bisogna fare un lavoro anzitutto culturale con i nostri giovani» – ha dichiarato Giovan Battista Castagna. E’ questo certamente un aspetto molto importante di una vicenda complessa ormai grandemente diffusa sulla nostra isola. Inoltre, anche sul piano normativo in molti Comuni c’è bisogno di assumere una posizione chiara. Su questi ed altri punti lavorerà, il Comune di Ischia, evidentemente, per la presenza molti locali, il più “colpito” da questo fenomeno. «Stiamo verificando, attualmente, l’impalcatura delle attuali disposizioni che regolano il fenomeno – ha dichiarato il Vicesindaco di Ischia, Enzo Ferrandino – chiaramente l’amministrazione ha intenzione di limitare questi episodi, ma c’è bisogno di fare un po’ d’ordine anche nelle materia normativa. Sull’orario di apertura e chiusura dei locali, ad esempio, è intervenuta una liberalizzazione, mentre vi sono stati più interventi per disciplinare gli orari dell’intrattenimento musicale. Per questo è necessario fare il punto della situazione e poi di concerto  con le Forze dell’Ordine, adottare dei provvedimenti, anche restrittivi. Nel contempo, però, dobbiamo cercare di regolamentare la movida, per evitare che possano ripetersi in futuro eventi come quelli della scorsa notte, cercando però di non danneggiare il comparto dei pubblici esercizi che operano nel settore. Perché  si è anche detto, che effettuare dei provvedimenti di chiusura anzitempo dei locali, allorché la legge lo consentisse, non combatte il fenomeno dei ragazzi che restano in strada ed a volte creano momenti che potremmo definire “turbolenti”. Ripeto, – e conclude il Vicesindaco – stiamo lavorando di concerto con le Forze dell’Ordine, per aumentare la sicurezza e risolvere questi problemi». Non vi è dubbio che sull’isola vi sono zone maggiormente frequentate dai giovani, e quindi più “esposte”, se così si può dire, a fenomeni di questo genere. Ma, con ampia probabilità questa è ormai una criticità che non può essere affrontata in modo disomogeneo, proprio per dare un segnale forte ed un messaggio chiaro. E’ per questo che il Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, ha proposto di unire tutti i Comuni e mettere in campo una regolamentazione unitaria: «alla luce dei fatti accaduti credo che noi tutti sei Sindaci dobbiamo fare una riunione ed emanare una sola ordinanza, senza distinzione tra i Comuni ed affrontare il fenomeno in modo definitivo – ha dichiarato il Sindaco Pascale – bisogna quindi lavorare in modo congiunto, e soprattutto avere poi la forza di far rispettare l’impianto normativo che intendiamo mettere in atto. Bisogna pertanto promuovere un tavolo con tutti i Sindaci e le Forze dell’Ordine dove analizzare questa problematica e trovare le soluzioni migliori, che però, ripeto, devono essere assunte in maniera congiunta da tutte le sei amministrazioni. Quindi proporrò nei prossimi incontri di adottare un’ordinanza unica, con la quale affrontare questa vicenda. Come è ormai divenuto improrogabile un altro problema, quello delle sale giochi e delle slot machine. Ormai la gente, anziani e ragazzi, giocano anche quello che non hanno, e questo genera grossi problemi. Anche su questo aspetto dobbiamo intervenire, visto che la legge ci dà uno spazio di manovra, c’è bisogno di lavorare in modo congiunto anche su questo grave fenomeno sociale» – ha concluso il Sindaco Giacomo Pascale.

L’intenzione dei primi cittadini, sembra quindi quella di “prendere di petto” questi fenomeni e cercare, anche con azioni forti, di porre fine ad alcuni comportamenti che rischiano a volte di sfociare in tragedia. Ma in tal senso molto possono fare anche i genitori e la comunità educante, affrontare a monte il problema, infatti, potrebbe ridurre di molto le criticità a valle.

 

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