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Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Cellammare ci crede

Stamane  sono iniziate le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli per il quadriennio 2019/2022. La consultazione si svolgerà su più giorni, a partire da oggi fino al 2 febbraio, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 di ciascuno dei sei giorni presso il nuovo Palazzo di Giustizia partenopeo. Il numero complessivo degli eligendi componenti del Consiglio è pari a venticinque. Ciascun elettore potrà esprimere un numero di voti o preferenze non superiore a sedici, di cui massimo dieci per singolo genere e minimo sei di altro genere nel caso siano state espresse tutte le preferenze consentite. Tra i candidati c’è anche l’avvocato Francesco Cellammare, presidente dell’Associazione forense dell’isola d’Ischia, che venerdì scorso ha festeggiato la chiusura della propria campagna elettorale accogliendo i sostenitori a Napoli presso la Sala degli Affreschi Marinella a Riviera di Chiaia. Una doppia festa, dal momento che era anche il compleanno del professionista isolano. Tanti gli amici e sostenitori tra i partecipanti alla serata, culminata nell’apertura di una grande torta su cui era disegnato il simbolo della lista “Evoluzione forense” con capolista Armando Rossi e che annovera tra i candidati proprio il presidente dell’Assoforese isolana.

«Rinnovo il mio appello a tutti i colleghi avvocati dell’isola d’Ischia ad andare a votare – ha dichiarato Cellammare- perché abbiamo l’occasione storica di eleggere un nostro rappresentante in seno al Consiglio dell’Ordine di Napoli. Spero che nessuno si lasci fuorviare dai facili slogan e da interessi clientelari. Auspico un voto libero che sia davvero artefice del cambiamento. Oggi il nostro schieramento rappresenta davvero l’unica scelta in grado di realizzare tale cambiamento: tutte persone “nuove” che hanno la volontà di rivoluzionare il Consiglio». Il presidente dell’Assoforense ha anche spiegato le sue linee programmatiche: «Oltre alla realizzazione del nostro programma, che intende ridare dignità all’avvocatura, sotto il profilo dei compensi e dell’abbattimento della pressione fiscale e contributiva, io mi di creare propongo per tutte le isole, non soltanto Ischia, uno sportello del Consiglio dell’Ordine dove poter ottenere ogni documento necessario e sbrigare tutte le pratiche amministrative per gli iscritti. Il voto digitale dalle isole sarebbe già possibile, ma finora le nostre istanze per renderlo effettivo sono sempre state rigettate». I disagi permanenti vissuti dai professionisti isolani sono al centro dell’attenzione: «La formazione continua è un diritto che spetta anche alle isole, con corsi organizzati dall’Ordine e non dalle singole associazioni, senza che sia considerata un’elemosina. Tutti gli strumenti informatici che ci sono stati imposti in questi anni, la fatturazione elettronica, firma digitale, processo telematico, Pec, devono esserci forniti in modo gratuito, perché compresi nella quota di iscrizione all’albo, cosa che già avviene agli iscritti nelle zone del nord Italia.  Va annullata la nostra distanza da Napoli, e lo faremo quando avremo tutti i servizi che ora siamo costretti a espletare al Centro Direzionale». Poi ovviamente la battaglia fondamentale per rendere definitivamente stabile la sede ischitana del Tribunale, e non solo: «La difesa a oltranza dei nostri presidi giudiziari sono una garanzia di giustizia e di democrazia sulle nostre isole, oltre che di presenza e appartenenza allo Stato. Ovviamente questi presidi non devono rimanere meri simulacri di giustizia ma devono funzionare, completi di personale e di magistrati, cosa che oggi purtroppo non c’è. Per questo mi batterò per far approvare la proposta di legge che riconosca le isole come sedi disagiate, con incentivi economici per magistrati e personale. La priorità è la stabilizzazione della sezione distaccata; con l’interpello nazionale si riesce a reclutare chi accetta la sede disagiata». Progetti ci sono anche per migliorare la fruibilità della sede storica ischitana: «La sala avvocati – continua Cellammare – oggi è stata riempita con un archivio. Essa si può recuperare con la digitalizzazione dell’archivio, e il contemporaneo invio dell’archivio cartaceo laddove è sistemato quello del Tribunale di Napoli. In questo modo gli avvocati isolani potranno avere un proprio spazio all’interno del palazzo di Giustizia dove potersi riunire, svolgere le assemblee, i corsi formativi. Finora come presidente dell’Assoforense mandamentale non sono ancora riuscito a raggiungere tutto ciò perché non ho ancora sufficiente forza politica: se invece riusciremo a essere eletti in consiglio potremo finalmente realizzare anche questo obiettivo». Un ultimo punto sta a cuore al presidente dell’associazione forense isolana: «L’archivio storico del Tribunale di Ischia, con gli atti dal 1900 fino al 2012, giace nei sotterranei del palazzo di Giustizia di Barra, e in parte a Ponticelli. Sono tuttora ammassati e non ancora ordinati. Dobbiamo assolutamente recuperare quel pezzo di Storia isolana e sistemarlo in uno dei nostri Comuni, mettendolo a disposizione degli studenti e dei giovani avvocati. L’appello è ai sindaci, affinché si possa individuare un locale dove poter custodire tale patrimonio».

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