CULTURA & SOCIETA'

Filosofia, Ischia si interroga sul desiderio: cercansi pensatori da tutto il mondo

Lanciata la call for papers per partecipare alla nona edizione del festival internazionale in programma a settembre. Il direttore Mirelli: “Dopo la frana di novembre, chiediamoci anche cosa desideri la natura stessa”

L’associazione culturale InSophia, ente no-profit ideatore del festival, in collaborazione con il Comune d’Ischia, il CRF – Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica, l’Università di Toronto, Mississauga (dipartimento di Visual Studies) e con il Liceo “A. Canova” di Treviso, con il patrocinio della Regione Campania, della FISP (Federazione Internazionale delle Società Filosofiche) e del XXV World Congress of Philosophy, Rome 2024, del Circolo “G. Sadoul”, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, della SFI (Società Filosofica Italiana), del Premio internazionale di Architettura “PIDA”, sono lieti di annunciare la nona edizione del festival internazionale di filosofia “La Filosofia, il Castello e la Torre – Ischia and Naples International Festival of Philosophy 2023” che si terrà a Ischia dal 1 al 24 settembre presso il Castello Aragonese, i Giardini la Mortella, la Biblioteca Antoniana, e la Torre Guevara di Ischia.

CALL FOR PAPERS (English version at the bottom of this page)
Desiderio. Che cosa ci manca realmente?

Il festival internazionale della filosofia di Ischia e Napoli offre quest’anno la possibilità di riflettere su uno dei temi più cari alle “scienze dello spirito”.

Nella storia del pensiero occidentale il desiderio ha spesso giocato un ruolo fondamentale nell’orientamento della condizione umana, perché ha determinato la vita eticamente e moralmente.

Il desiderio esprime la condizione esistenziale nel rapporto di realizzazione tra l’Io e il Mondo.
Nella filosofia antica, i desideri vengono classificati come necessari o naturali e vani.

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Si definiscono necessari quelli che riguardano dei bisogni primari, delle pulsioni dell’essere umano quali la fame, la sete; vani, invece, quelli che riguardano lo stato di realizzazione dell’Io nel mondo, come la smania di ricchezza o quello che viene definito come uno dei desideri cui l’essere umano tende più di tutti, l’immortalità.

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Diversamente, sia nel contesto filosofico che religioso, il desiderio ha stimolato la nascita di strategie esistenziali volte a costruire una sorta di volitiva indipendenza verso ciò che si brama, per cui una vita saggia, rimette il desiderio a margine dell’esistenza stessa: in questa visione sono eloquenti i concetti filosofici nati nell’antichità di atarassia e di vita ascetica, dove il corpo viene mortificato perché veicolo carnale che assoggetta gli esseri umani.

D’altro canto, non mancano quelle forme di atteggiamenti filosofici in cui diviene fine ultimo.
Il desiderio viene definito anche come appetito o affezione.

Gli esseri umani “chiedono” e “sentono” qualcosa per sé stessi e cercano costantemente di raggiungere uno scopo. Desiderare infonde nell’agire umano una motivazione che mira a soddisfare non solo le pulsioni naturali, ma anche quelle elevate affezioni legate alla conoscenza, alle attività che definiamo intellettuali o superiori, dello spirito. Quest’appetito è forza determinante che spinge il soggetto alla realizzazione di sé stesso in un senso trascendentale.

Probabilmente è la scissione espressa nelle filosofie occidentali, come motore unico alla realizzazione della supremazia umana sul mondo, che rende necessaria una pedagogia del desiderio, atta a superare la frattura tra l’immanenza di un Io che proietta il desiderio proprio in primo piano e la trascendenza di un Noi che vorrebbe la realizzazione di un desiderare comune.
Siamo imprigionati in una scissione strutturale, escludente che si esprime nella difficoltà di realizzazione del rapporto tra l’individuo e la società. Ma è proprio la domanda su questa scissione che fa nascere un movimento logico, necessario.

Come declinare il desiderare, in una prospettiva pratica e politica, dall’Io al Noi?
Molti filosofi, dall’antichità a oggi, ci inducono a considerare una sociologia del desiderio in cui ciò che si desidera si staglia su di un orizzonte comune: il desiderio di giustizia, di uguaglianza eleva perciò questa pulsione a una affezione, una trascendenza spirituale, dove il desiderio, esprimendo una costante mancanza, una perpetua insoddisfazione dell’individuo, diviene spinta alla condivisione, al miglioramento della condizione umana.

Dunque, se da un lato il desiderio implica il “raggiungimento” di uno scopo e la prigionia propria attraverso la possessione, attraverso l’esclusione puerile dell’altro nel contendersi un oggetto o una posizione riconosciuta dell’Ego nel mondo, dall’altro implica il “perfetto” opposto, una produttiva scissione nella quale la mancanza ci eleva.

Nella parola stessa “de-siderio” risiede la mancanza: l’assenza delle stelle nel firmamento.
Guardiamo al cielo perché possa essere foriero di realizzazioni proprie, che si esprimono nella caduta di un elemento materiale. Vogliamo un segno che ci ristori dal dolore della nostra esistenza, dalla recondita nostalgia che ci alimenta. Se cade una stella, allora il nostro desiderio verrà esaudito. Il cielo, a cui spesso volgiamo lo sguardo per avere dei segnali, ci fa però dimenticare della terra sulla quale viviamo e che stiamo lentamente deteriorando, annullando, sotto i colpi efferati di un desiderare solo umano, frutto di un regime economico totalizzante, uniformante e ripetitivo.

Eppure, siamo determinati da questa stessa mancanza, ancor di più dalla perdita che genera la nostalgia di qualcosa che sappiamo di aver posseduto e che ci ha poi abbandonati. Sappiamo che ci manca qualcosa, sappiamo di essere stati i signori o le signore di un regno ormai caduto. Osserviamo un trono vuoto che non ci spetta più, non per diritto.

Bisogna allora saper restare nella mancanza? Bisogna educarsi alla stasi desiderale, ossia a restare in equilibrio, nel mezzo di un abisso che non ha misure?

Permanere in ciò che circonda la frattura creata dal desiderio, è uno degli atti rivoluzionari cui possiamo tendere. La crepa esistenziale generata dal desiderio, potrebbe divenire la nuova dimora di un Ego sì spodestato, ma capace di eludere la maniacale relazione con ciò che non possediamo, con ciò che gli altri posseggono.

Da queste considerazioni nascono domande di cruciale importanza per la nostra contemporaneità:
perché ci manca sempre ciò che non possiamo avere e non riusciamo a godere di ciò che ci costituisce? Siamo vittime di una maniacale, bipolare relazione esistenziale con noi stessi e con gli altri? Come il nostro desiderare condiziona e limita l’esistenza dell’altro in un sistema di viventi strutturalmente connessi? Quello che io desidero, sottrae qualcosa all’altro? Al mondo? Alla natura, generando catastrofi?

Allora dobbiamo tener presente che, se da un lato esiste una mancanza, dall’altro persiste un’abbondanza. Le domande di sintesi che ne conseguono, mettono in evidenza la propulsione desiderale, e la consegnano definitivamente a una dimensione etica:
come ci educhiamo al desiderio? Che cosa ci manca realmente?

Sezioni e aree d’intervento:
Il festival apre la riflessione a tutti i saperi: dalla filosofia alla psicologia, dalla storia dell’arte alla biologia, alla fisica, tutti gli interventi con un contributo riflessivo critico e coerente con la call for papers verranno presi in considerazione per le sessioni conferenza (che si terranno a Ischia dal 21 al 24 settembre 2023). La capacità di comunicare a tutti il sapere acquisito negli anni di ricerca è fondamentale per essere selezionati.
Qui di seguito, le aree di riferimento cui indirizzare la proposta di partecipazione:

Filosofia antica, moderna e contemporanea. Che cos’è il desiderio? La storia filosofica del desiderio nella tradizione occidentale e orientale, fino ai giorni nostri. Occidente versus Oriente: principi filosofici a confronto.

NEW!I classici del pensiero. Sessione tematica e divulgativa, dedicata ai grandi pensatori della storia filosofica, letteraria e ai loro classici. In questa sessione verranno inseriti tutti gli interventi che mirano alla divulgazione delle opere “esemplari” sul concetto di desiderio, volontà.

Filosofia e storia delle religioni. Indagare le differenze storico-culturali nei canoni che definirono e definiscono il desiderio. Il desiderio mortificato dalle filosofie e dalle religioni. Il desiderio come impedimento al raggiungimento della virtù morale. Scissione tra ideale e reale.

Scienza e filosofia della scienza. Scienza e filosofia in dialogo. Il desiderio come atto di conservazione della specie. Il desiderio animale e quello umano, antitesi o sintesi di un sistema vivente? Gli animali e i vegetali: differenze tra bisogno e desiderio, una questione biologica, d’intelligenza? Che cosa desidera la natura?

Storia, filosofia della storia e storia della scienza. Sviluppi storici degli accadimenti umani condizionati dai desideri individuali e collettivi. Il desiderio di evoluzione. Il “Sistema Gaia” come scenario di uno spirito desiderante assoluto. La nostalgia dei tempi migliori: catastrofi ideologiche commesse dagli esseri umani.

Letteratura e arte. Escatologie e visioni dell’essere umano nella narrazione prospettica del sé e dell’alterità attraverso il desiderante. Il desiderio dell’altro: il corpo che interrompe l’anima. Dicotomia materia-spirito. Utopie, visioni e narrazioni. Poesia: il desiderio motore immobile. Donne senza desideri: desiderio maschile e desiderio femminile, una storia da scrivere al femminile? Il desiderio e il mito.

Psicologia. L’Io: come cambia il desiderio in base all’evoluzione dell’individuo, come cambia l’evoluzione dell’individuo in base al desiderio? La contesa per l’oggetto desiderato: rivalità, gelosia, invidia. Sesso e desiderio: i mille volti del desiderio sessuale nell’intimità individuale e relazionale. Desiderare l’altro: il desiderio nella coppia. Desiderare altro: il tradimento. “Sono ciò che sono”: il conflitto tra come vorrei essere e come l’altro mi vorrebbe. Il concetto di “libido”. Desiderio, ossessione e consenso: lo stalking, la gelosia patologica, la violenza.

Filosofia politica, sociologia e antropologia. Desideri collettivi: giustizia e uguaglianza, utopie inattuali dell’essere umano. Politiche della mancanza: lo stato irrealizzabile. Poter e non poter desiderare: la globalizzazione come omologazione del desiderante? Il desiderio come logica manifestazione dell’attività, del prodotto umano. Le forme del desiderio nel tempo. Il desiderio senza desiderante. Monogamia e poligamia. Monandria e poliandria.

Pedagogie. Che cosa possiamo desiderare? Educazione al desiderio. Il compito istituzionale nella formazione delle nuove generazioni e l’ampliamento dei curricula alle nuove esigenze dettate dalla società contemporanea: saperi umanistici, etica, ecologie, formazione civica e politica. Umanesimo del desiderio: come si educa al desiderio?

Ecologia, economia e etica. Chi ha il diritto di desiderare? La politica del desiderio e le leggi del mercato: un desiderio veicolato. Che cosa desidera il pianeta? Umano-centrismo e Antropocene: la sfida del desiderio alla sopravvivenza. Ricchi contro poveri: il desiderio legittimo, il desiderio abusivo. Etica ed economia: desiderare l’uguaglianza sociale. Ecologia versus economia: la Destra e la Sinistra desiderano la stessa cosa?

Architettura e design. Architetture del desiderio: spazi e corpi nell’era della somato-politica. Design ed economia libidinale: erotizzazione della merce e sex appeal dell’inorganico. Design emozionale e “persuasive technology”. Il desiderio come metodo e come progetto: il ruolo dell’utopia in architettura e design.

Cinema e arti visive. Il concetto di desiderio nelle opere cinematografiche e artistiche. Il rapporto tra cinema, arte e filosofia. La capacità etica del desiderante nelle visioni soggettive dei registi e sceneggiatori acclamati dalla critica mondiale. Desiderio seriale: le serie Tv come veicolo di monopolizzazione del tempo che desidera tempo.

Tecnologia, saperi digitali e social media. Desiderio di consenso. Alienazione e assenza di desiderio: i social come proiezione di una realtà indesiderata. Crono-fagia: non c’è tempo per desiderare. Desideriamo ciò che ci fanno desiderare? Il mercato del desiderio: pornografia, realtà aumentata e assenza del corpo. Le macchine desideranti. Desiderio e algoritmi o proiezioni di un desiderio scontato?

Non conventional-Philosophy. Sezione di taglio divulgativo rivolta a studiosi, poeti, letterati, scienziati, disposti a coinvolgere il pubblico in una discussione aperta e no filter in luoghi convenzionali e non.

Street-Philosophy. Sei un filosofo abituato a discorrere della madre delle scienze come faceva Socrate, in piazza o per strada? Invia una proposta!
PROCEDURE PER L’INVIO DELLE PROPOSTE
Lingua: Italiano, Inglese
 

Le proposte di relazione (della lunghezza minima di 2.000 e massima di 2.500 caratteri spazi inclusi, font Times New Roman, grandezza carattere 12, interlinea singola) correlate da una bibliografia, insieme a una breve nota autobiografica (si prega di specificare l’attuale provenienza istituzionale o, se non si è impegnati in una posizione accademica, la sede dove si è concluso l’ultimo percorso di ricerca/studio), dovranno essere inviate entro il 16 Aprile 2023 entro le ore 23:59 ainfo@lafilosofiailcastellolatorre.it

direzione@lafilosofiailcastellolatorre.it

mirelliraffaele@gmail.com 

Si prega di inviare la breve biografia in un file a parte (max 1000 caratteri spazi inclusi). Si prega di inviare il file in formato *.doc o *.odt, non in formato *.pdf (font Times New Roman, grandezza carattere 12, interlinea singola). 

Si prega di rispettare le indicazioni formali sopraindicate per l’invio delle proposte. 

Ciascuna relazione avrà a disposizione 20 minuti, più 10 minuti per la discussione. Sono ammesse relazioni in italiano e inglese. Sono gradite anche le proposte di panel. 

Ogni panel dovrà consistere di 3 o 4 relazioni su un tema comune. Il responsabile del panel, che può anche essere uno dei relatori, ha il compito di introdurre e guidare la discussione. La proposta di panel deve includere gli abstract di ciascuna relazione e una introduzione di una lunghezza massima di 1000 caratteri.

Si prevede il pagamento di una tassa di registrazione per i relatori. Verranno, inoltre, proposte soluzioni per il pernottamento sull’isola nella settimana dei lavori. 

È prevista la pubblicazione degli interventi più significativi selezionati per le sessioni. 

Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa del festival o il direttore scientifico, scrivendo ai seguenti indirizzi:
– info@lafilosofiailcastellolatorre.it
– direzione@lafilosofiailcastellolatorre.it
– mirelliraffaele@gmail.com
 

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