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Ultimatum del CAS, la rivoluzione ha il suo conto alla rovescia

Arriva l’avviso a Casamicciola: entro il 4 novembre tutti gli aventi diritto dovranno consegnare agli uffici municipali un modulo, saranno diverse infatti le posizioni che andranno riviste

Adesso ci siamo per davvero. L’avviso pubblicato sul sito internet del Comune di Casamicciola Terme non ammette repliche e soprattutto fissa una “dead line” che presumibilmente lascerà decisamente delusi coloro che immaginavano di trovarsi dinanzi ad un falso allarme. La rivoluzione sul contributo di autonoma sistemazione (CAS) da destinare agli sfollati del terremoto del 21 agosto 2017 e l’abolizione dell’ospitalità alberghiera, già annunciati a far data dal 1 gennaio 2020, sono ormai realtà e lo si evince anche da una ulteriore scadenza.

Tutti i cittadini dovranno confermare con un modulo la persistenza della necessità di essere assistiti. Per chi è alloggiato in albergo si passerà all’erogazione del Contributo di Autonoma Sistemazione, che gli inquilini continueranno a ricevere ma solo nella misura del 50 per cento. Chi non presenta la domanda entro il 4 novembre perderà ogni beneficio

Tutti coloro che hanno fin qui usufruito di ogni genere di beneficio dovranno riformulare la loro richiesta che sarà oggetto di una serie di modifiche ed aggiustamenti di cui abbiamo già esposto qualche tempo fa ma che riproporremo a breve per rinfrescare la memoria ai lettori meno attenti. Nello specifico il Comune di Casamicciola Terme ha diffuso un avviso pubblico nel quale – prendendo atto di una nota ad hoc del commissario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, si invitano “Tutti i cittadini beneficiari del Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS) o di sistemazione alberghiera a presentare entro e non oltre il giorno 4 novembre 2019 la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 47 DEL DPR 28 dicembre 2000, n. 445 – esente da bollo ai sensi dell’art. 37 del DPR 28 dicembre 2000 n. 445) per confermare la persistenza/non persistenza dei requisiti per beneficiare del CAS o assistenza alberghiera. La dichiarazione può essere presentata presso gli uffici comunali nei giorni (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00) ed il martedì e giovedi anche dalle ore 15,00 alle ore 18,00”. Nel passaggio successivo si ricorda poi che il modulo è scaricabile anche dal sito internet del Comune e che lo stesso può essere inviato tramite pec ma soprattutto si rammenta che “la mancata presentazione della dichiarazione nel termine indicato comporterà la immediata sospensione del beneficio assistenziale”.

Quello che accadrà a partire dal nuovo anno solare è stato chiaramente esplicato dal commissario Schilardi in una sua nota, ma anche in un’intervista rilasciata al nostro giornale. L’assistenza alberghiera sarà convertita per tutti in CAS, nel senso che la struttura non si farà più carico di pagare la sistemazione di persone e nuclei familiari nelle strutture ricettive, il cui costo è davvero ingente rispetto all’erogazione del contributo di autonoma sistemazione. E così 230 persone, più o meno, dovranno compilare il modulo di cui abbiamo appena accennato per poter ottenere il beneficio. Non è tutto, andrà anche differenziata la posizione tra chi è proprietario di abitazione e ha la casa attualmente inagibile e chi invece è inquilino: per quest’ultima categoria infatti il Cas, fin qui percepito interamente, si troverà ad essere dimezzato. Le permanenze negli alberghi oltre il 31 dicembre non potranno in alcun caso essere rimborsabili né dal Commissario né tantomeno dai Comuni del cratere. Scatta così la caccia all’abitazione da parte di chi fino a questo momento ha soggiornato in albergo e ovviamente non manca chi teme che ci si possa trovare nuovamente davanti a una “bolla speculativa” da parte di coloro che sono possessori di più immobili.

I quali, constatando la necessità di dover locare una casa da parte di propri concittadini, potrebbero biecamente approfittarne per far schizzare verso l’alto i prezzi. Un pericolo che fiutano un po’ tutti e non è un caso che ieri sia intervenuto sui suoi canali social sullo specifico argomento anche il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, che ha scritto: “Faccio appello al buon senso, oltre che al buon cuore dei proprietari di seconde e terze case, affinché, non le lascino chiuse in attesa di turisti in arrivo la prossima estate, ma al contrario le aprano tutto l’anno e a condizioni eque ai più sfortunati, che necessitano di ritrovare i ritmi, il calore e l’intimità della vita familiare in una vera abitazione, dopo oltre due anni di confino in un’asettica camera di albergo a seguito del grande dramma del terremoto. Confido nella collaborazione di tutti, per rendere quanto più serena possibile, questa nuova fase di adattamento della popolazione più duramente colpita dal sisma”. Un appello che ci auguriamo possa essere raccolto, altrimenti ci sarà davvero poco da stare allegri.

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