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Un’isola intera “orfana” della Festa di Sant’Anna

L’annullamento era nell’aria da tempo, ma l’annuncio ufficiale ha ugualmente provocato amarezza: il forzato anno sabbatico nelle parole di alcuni addetti ai lavori

La decisione era nell’aria da tempo, ma l’ufficialità ha comunque avuto un certo impatto, sull’isola ma anche fuori. E non poteva essere altrimenti,visto che parliamo di un evento che si svolgeva pressoché ininterrottamente da quasi 90 anni. L’annullamento della Festa a mare agli scogli di Sant’Anna è la conseguenza obbligata dell’emergenza sanitaria che a ogni livello sta cambiando consuetudini di vita e tradizioni radicate. Dopo l’annullamento dei festeggiamenti di piazza per Santa Restituta a maggio e per San Vito a giugno, anche la festa più famosa dell’isola è costretta a un anno sabbatico.

Luigi Di Vaia: «C’è l’amarezza ma anche
la serenità di aver dovuto prendere
questa decisione facendo prevalere
il senso di responsabilità»

«Indubbiamente c’è grande amarezza per l’annullamento della festa – dichiara il vicesindaco di Ischia Luigi Di Vaia – anche se era chiaro sin da quando la pandemia è iniziata che i tradizionali festeggiamenti non si sarebbero potuto svolgere, in quanto avrebbero portato necessariamente a grandi flussi di persone che si sarebbero concentrati nella baia di Cartaromana. D’accordo con la regione Campania e la Polizia di Stato avevamo valutato l’ipotesi di organizzare almeno un simbolico saluto alla Santa, ma alla fine ha prevalso il senso di responsabilità che ci ha indotto ad annullare qualsiasi tipo di iniziativa, perché non c’erano le garanzie che sarebbe andato tutto liscio. Il rammarico è innegabile ove si pensi che solo durante la guerra mondiale e in un’altra successiva occasione, nel ’54, la Festa era stata annullata. Tuttavia nessuno poteva immaginare che ci saremmo trovati di fronte a una situazione del genere, che sta condizionando tutto il nostro modo di vivere. C’è amarezza, come detto, ma anche la serenità di aver fatto la scelta giusta, e voglio comunque ringraziare calorosamente tutti gli amici del Comitato organizzatore che ogni anno profondono enorme impegno in collaborazione con l’amministrazione per dare vita alla festa».

Gaetano Maschio: «La pausa forzata sia
da sprone per consentire a tutti di prepararsi
al meglio per l’edizione 2021»

Gaetano Maschio, direttore artistico ed ideatore dell’imbarcazione allegorica che lo scorso anno si è aggiudicata la 97esima edizione della manifestazione, ha spiegato: «Tale decisione la vedo innanzitutto come la conferma del difficile momento che si sta vivendo nel mondo; quindi non possiamo che uniformarci con deferenza alle misure di prevenzione concepite nell’interesse della salute collettiva. La Festa di Sant’Anna, in qualsiasi forma fosse stata celebrata, avrebbe certamente richiamato tantissime persone, quindi in quel finale del comunicato ufficiale ho voluto leggere uno sprone per iniziare a pensare presto alla festa del prossimo anno , e far sì che possa essere una delle più belle, in quanto ciascuno avrà modo di prepararsi e dare il meglio di sé nell’edizione 2021. Naturalmente chi, come noi, in questi giorni rivive il film della festa degli scorsi anni, lo fa con nostalgia ripensando al fervore dei preparativi che un anno fa erano in pieno svolgimento. Dunque, rispetto per le decisioni a tutela della salute, ma allo stesso tempo nostalgia che è sinonimo di desiderio di dare il meglio di sé nonostante la sosta forzata. Noi l’anno scorso scegliemmo come titolo “L’arca dei ricordi”, e simbolicamente in questo momento i ricordi ci devono aiutare a vivere nella maniera giusta queste giornate senza la festa».

Carlo Sorrentino: «Giusta decisione, anche se
dolorosa per chi come me ha la Festa nel sangue.
Con la mia famiglia comunque festeggerò
ugualmente Sant’Anna nella baia»

Carlo Sorrentino, una leggenda nella lunga storia della Festa, non ha dubbi: «L’amministrazione ha fatto bene ad annullare le celebrazioni. Meglio così che fare una cosa arrangiata, visto che non ci sono le condizioni adatte. Con le norme sul distanziamento fisico per evitare gli assembramenti, penso che la strada sia stata obbligata. Tutti vogliono vedere la Festa: sarebbe stato assurdo permettere solo ad alcuni di assistervi, e a molti altri no. Dunque meglio non farla. Certo, siamo tutti amareggiati, io per primo: la nostra famiglia vive da sempre in simbiosi con la Festa di Sant’Anna, a partire da mio padre, si tratta di un evento che abbiamo nel sangue. Comunque, il giorno di Sant’Anna con la nostra famiglia andremo ugualmente nella baia, a mangiare e a divertirci, sulla nostra barca addobbata coi palloncini veneziani, visto che a mare non c’è pericolo di assembramento. Una iniziativa del genere io l’ho fatta già nel lontano 1954 quando la Festa non si svolse per i concomitanti festeggiamenti del centesimo anniversario dell’apertura del porto d’Ischia, e insieme a mio padre andammo ugualmente a mangiare nei pressi del Castello: un simbolico gesto di continuità, confidando nella ripresa per il prossimo anno». Dunque, l’emergenza sanitaria ha lasciato intatta la voglia di rivedere al più presto la meravigliosa Festa, celebrata in tutto il mondo, che costituisce il cuore dell’estate ischitana. Appuntamento quindi al 2021.

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