CRONACA

Chiesa dell’Addolorata, al via la rimozione del campanile

Ieri al via le operazioni nella zona del Purgatorio, in zona rossa: dovrebbero concludersi in pochi giorni. La straordinaria importanza storica delle campane e le parole del sindaco Castagna

Un momento particolarmente significativo, una sorta di spartiacque. Ieri mattina nell’area del Purgatorio, a Casamicciola – in piena zona rossa, per intenderci, in località Maio – hanno avuto inizio le operazioni di rimozione del campanile della Chiesa dell’Addolorata, profondamente segnata dal terremoto del 21 agosto 2017 e proprio laddove perse la vita la povera Lina Balestrieri. Un’operazione, quella iniziata dalla ditta incaricata, che se da una parte riapre una ferita mai cicatrizzata come quella del sisma che alle 20.57 sconvolse la cittadina termale, dall’altra vuole rappresentare anche un segnale di speranza. Quelle campane, ovviamente, saranno preziosamente e gelosamente custodite perché rappresentano un patrimonio della comunità. E in fondo, anche un modo per non dimenticare perché ricordo e memoria è giusto che restino bene impressi, al netto della sacrosanta voglia di voltare pagina.

Ieri mattina, ad assistere all’inizio delle opere – che dovrebbero concludersi nel giro di alcuni giorni, secondo quanto ci è stato riferito da tecnici ed operai – c’era anche il sindaco della cittadina termale, Giovan Battista Castagna che col cronista così si è espresso: “Queste campane hanno un significato storico incredibile, che è stato ricostruito ed è davvero notevole: ecco perché era doveroso preservarle. Il campanile rappresenta qualcosa di bello e di brutto, mi auguro rappresenti un nuovo inizio per questa zona. Seguiranno altre opere di messa in sicurezza per via D’Aloisio e questo consentirà di restringere la zona rossa e a molti cittadini di rientrare nella propria abitazione. E chissà che questo non serva per trasmettere ai casamcciolesi quella fiducia per avviare tutte le pratiche di ricostruzione. Capisco che è passato tanto tempo, ma è giusto rimettersi in moto mettendo così alla prova sia il Comune che la gestione commissariale”.

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