Vigna del Lume 2018 premiato dalla guida Vinibuoni d’Italia 2020
L’azienda ischitana porta a casa la Corona della prestigiosa guida edita dal Touring Club Italiano. Un successo dopo l’altro che conferma il grande punto di forza delle Cantine Antonio Mazzella, ovvero qualità e tradizione

Rimanere fedeli al passato, la forza della semplicità e della tradizione, il grande rispetto per la terra e la dedizione assoluta al lavoro in vigna e in cantina. L’eccellenza è ormai di casa nella cantina di Campagnano e il Vigna del Lume si conferma come un grande testimonial della viticoltura ischitana. Questa volta è la guida Vinibuoni d’Italia, edita dal Touring Club Italiano a decretare la Biancolella di Nicola Mazzella, uno dei migliori vini del 2020, premiando l’annata 2018 con la sua famosa Corona, segno di eccellenza e qualità.
Una guida unica nel suo genere, volta a valorizzare le radici locali, il territorio e la tipicità. È difatti la sola dedicata ai vini da vitigni autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% da vitigni che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni. Un processo di selezione notevole per impegno e per trasparenza, a cui collaborano oltre 80 degustatori riuniti in 21 commissioni di lavoro che operano nella loro regione di competenza, sotto la supervisione dei curatori della guida Mario Busso e Alessandro Scorsone. Oltre 26000 i campioni provenienti da tutta Italia, degustati rigorosamente alla cieca per scegliere le circa 1600 aziende che saranno poi inserite in guida, individuando all’interno della selezione i vini che meglio rappresentano l’eccellenza enoica della Penisola e i territori dell’Italia del vino.
Quest’anno la finale si è svolta nella bellissima Sardegna, grazie alla collaborazione con la CCIAA NUORO, nell’ambito del progetto di promozione territoriale Let’sTalk#Nu. La finale per l’assegnazione dei massimi riconoscimenti, ovvero la Corona e la Golden Star, come di consuetudine per la guida Vinibuoni d’Italia, viene fatta pubblicamente ed è aperta – caso unico in Italia – alla partecipazione dei media. I Coordinatori regionali, riuniti in 2 commissioni, dal 24 al 27 luglio si sono quindi radunati presso il Ristorante Vigne d’Oro di Orosei, selezionando così i vini che potranno fregiarsi del massimo riconoscimento e segnalati nella prossima edizione 2020. Il Biancolella 2018 delle Cantine Antonio Mazzella è tra questi, prima volta in assoluto per la prestigiosa guida del Touring Club. «È bellissimo quello che stiamo vivendo, un’esperienza unica sotto tutti i punti di vista” sono le impressioni a caldo di Nicola Mazzella – ma ai premi non ci si deve abituare mai. Certo, il lavoro è grandissimo e le soddisfazioni come queste sono da sprono a fare sempre meglio. Tutta la famiglia ringrazia i degustatori della guida Vinibuoni che, alla cieca, hanno capito quanto la Biancolella abbia un potenziale tutto suo. E come sempre, dedichiamo questo prestigioso riconoscimento all’Isola tutta e a tutti coloro che credono in noi».
Vigna del Lume è un vino che sa emozionare e che racconta una storia, quella dell’Isola del vino e della sua viticoltura eroica; un “messaggio in bottiglia” orgoglioso della propria identità e che mira al cuore della tradizione e del territorio, dove la vigna viene prima di tutto. Dal mare ai primi filari in soli 30 metri, tanta è la distanza tra i primi filari e le onde che si infrangono sugli scogli di bianco e friabile lapillo di Punta del Lume, dove si scende e si sale su sentieri accessibili solo a piedi. Il Biancolella in purezza “dal sapore antico”, con i suoi sentori mediterranei di salvia e finocchietto, di ginestra e di frutta matura di albicocca e pesca. A ricordo del territorio e della ricca vegetazione circostante sono le sfumature minerali, lunghe e persistenti, che si abbracciano ai cenni mandorlati tipici del vitigno, a note agrumate e tropicali. Una grande struttura, un sapore pieno e corposo, dal giusto equilibrio in acidità che lascia in bocca gradevolissimi ricordi salmastri. E ancora una volta, dopo il premio Gran Vinitaly e i riconoscimenti ottenuti a Verona, Ischia si inorgoglisce di uno dei suoi figli migliori e, se come dice il detto, non c’è due senza tre, il futuro fa ben sperare.