CRONACA

Ambulanza in albergo, panico covid: ma dà i numeri con la compagna

Un turista ha dato in escandescenze: interviene la polizia e il 118, ma l’assetto anti-virus degli addetti ha scatenato l’allarme tra gli altri clienti della struttura. Gli imprenditori contestano il protocollo: «Turisti inutilmente spaventati, si vanifica il lavoro sin qui svolto»

Un episodio che la dice lunga sulla psicosi che già da qualche settimana sembra essersi diffusa sull’isola. In un noto hotel di Ischia, un turista che soggiornava nella struttura ha avuto un diverbio con la compagna, poi sfociato in un violento alterco. Un’escalation di violenza verbale che ha indotto qualcuno a chiamare la polizia, accorsa sul posto con alcuni agenti per calmare le acque. Insieme ai poliziotti, in albergo è giunto anche un mezzo del 118: cosa del tutto normale, ove si pensi che il turista in questione (si è saputo poi) soffriva di alcuni disturbi psichici ed era in cura presso una struttura ospedaliera della terraferma.

Tuttavia gli addetti del 118 si sono presentati in assetto da prevenzione anti-covid: una circostanza che, invece di calmare gli animi, ha fortemente inquietato anche il resto degli ospiti dell’hotel, allarmati dall’eventualità di un caso di positività al coronavirus relativo a qualche cliente della struttura. Una reazione comprensibile, vista l’emergenza sanitaria che da mesi mette a durissima prova la convivenza civile del Paese. Giuseppe La Franca, presidente ischitano della Fiba-Confesercenti, è intervenuto adoperandosi per calmare gli ospiti, spiegando che non c’era nessun caso di covid-19 nell’hotel.

Va detto che gli addetti al 118 devono seguire un protocollo di protezione, difendendosi in maniera precauzionale da eventuali contagi che potrebbero indebolire il Pronto Soccorso. Dall’altro lato, chi è intervenuto per calmare l’agitazione montata nell’hotel sostiene che i protocolli contemplano l’assetto anti-covid solo in casi estremi, e quello in questione non lo era. In sostanza, secondo gli imprenditori l’intento preventivo paradossalmente mette a rischio il lavoro sin qui fatto da enti, istituzioni e associazioni di categoria per innescare la ripresa del turismo garantendo la sicurezza agli ospiti, negli stabilimenti balneari come negli alberghi e nei centri termali. Un lavoro duro, a più livelli, che tuttavia potrebbe venire immediatamente vanificato da episodi come quello raccontato.

Si fronteggiano quindi le esigenze contrapposte, tra esigenze di sicurezza sanitaria e voglia di ritorno alla normalità per imprese e clienti. Del resto, come documentato nei giorni scorsi anche su queste pagine, da alcuni giorni sembra aver ritrovato vigore una certa psicosi che provoca periodicamente la “caccia” al caso positivo in una serie di alberghi dell’isola, con l’annesso rischio di chiusura della struttura in questione. Una psicosi che, come documentato da fonti attendibili, non ha fondamento, anche se le voci infondate purtroppo corrono veloci sulle varie applicazioni di messaggistica che dominano quest’epoca “social”. L’importante è sapere che i controlli continuano a vari livelli anche sull’isola, e che finora fortunatamente non si sono registrati casi. Alla vigilia della fase più “calda” della stagione turistica, non è un risultato da poco.

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