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Enzo, Chiara Boccanfuso, la minoranza: è “Ciclone” Antonio Piricelli

Partiamo dall’inizio. Sei stato uno dei (tanti) protagonisti della campagna elettorale del 2017 che ha portato Enzo Ferrandino ad indossare la fascia di sindaco d’Ischia. E’ passato quasi un anno ma come ama dire qualcuno scherzosamente, ma non troppo, il tempo pare essersi fermato. Nel senso che, se non l’avessi inteso, l’amministrazione è ferma al palo. E’ un giudizio che condividi completamente, in parte, o che ti sembra ingeneroso?

«Credo che si possa parlare tranquillamente di un anno di “stasi”, inutile girarci intorno: ad oggi il paese è fermo, è stato fatto ben poco. La cosa fondamentale e ben visibile alla cittadinanza è che invece c’è tanto da fare e che per portare avanti tutte le iniziative annunciate in campagna elettorale certo non basterà un quinquennio, specialmente se si procederà con questi ritmi. Il rischio è che possano servire vent’anni…».

E’ giusto dire, come sostengono in tanti, che l’errore all’origine di tutti i mali sia stato quello della costituzione di una giunta tecnica, che di fatto ha scontentato tutti gli attori e i protagonisti della vita politica ischitana?

«Io non direi, a mio avviso la giunta tecnica sta svolgendo il suo compito senza particolari negligenze e manchevolezze. Piuttosto quello che manca è il rapporto tra il sindaco e le liste che lo hanno sostenuto, perché Enzo Ferrandino fa il suo gioco: è una strategia ispirata al modello del “dividi et impera”, lo conosco bene, in fondo faccio politica da oltre vent’anni».

Con questi scenari, più intelligente il sindaco o più ingenui i consiglieri comunali?

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«Io non mi permetto di giudicare né l’uno né gli altri, si tratta di persone perbene e intelligenti. Dico però che ad oggi il primo cittadino e la sua squadra non stanno facendo la loro parte per il paese. Abbiamo un traffico che va in tilt dalla mattina alla sera e non ci sono soluzioni, i trasporti marittimi che sono completamente “falliti”, nel senso che noi cittadini dell’isola d’Ischia non abbiamo più un servizio in linea con quelle che sono le nostre esigenze. E dico questo perché lo abbiamo notato nei periodi di cattivo tempo: noi ormai non contiamo un tubo in Regione Campania, il sistema delle vie del mare per quanto ci riguarda è saltato. Adesso riprenderà grazie ai turisti che arrivano, ma per noi le cose potranno andare soltanto peggio…».

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A proposito di traffico, non mancano le polemiche relativamente ai varchi ed alle telecamere alle ZTL. Che, peraltro, sono state oggetto anche di interminabili proroghe protrattesi fino allo scorso primo marzo e che sono sembrate una surreale barzelletta. Che idea ti sei fatto?

«Io dico innanzitutto che il comandante della polizia locale, responsabile del settore, deve svolgere il suo compito e soprattutto essere avulso da quelli che sono gli indirizzi della politica. Chi amministra un paese deve limitarsi a suggerimenti generici, del tipo “io sul territorio voglio fare questo”, mentre il tecnico deve mettere in campo quelle che sono le azioni e gli obiettivi richiesti. Il problema di fondo è che noi non possiamo scherzare in termini pratici su quelle che sono le quotidiane dinamiche della cittadinanza, non possiamo permetterci il lusso di fare cose che alla fine incidono negativamente sul paese. Un giorno si parte, il giorno dopo si torna indietro, così è un casino. Mi spiego meglio: le ZTL, ad esempio, o si fanno o non si fanno. Ma se si decide di farle, allora occorre agire con tutti i crismi. Non può succedere che un cittadino arrivi sotto al Comune e deve girare a fatica e tornare indietro perché trova un varco attivo. Guardate, mancano un sacco di segnali sul territorio e soprattutto manca un piano traffico adeguato a quelle che ormai sono le esigenze di una realtà territoriale che vanta, purtroppo, più macchine che cittadini. Allora, io dico che un comandante della polizia locale deve essere presente sul territorio e andare personalmente a individuare quelle che sono le criticità, mettendo di conseguenza in atto tutte le dovute misure oltre che sistemare il personale nei punti nevralgici del paese. Ci sono necessità davanti agli occhi di tutti, come avere una pattuglia fissa all’esterno della farmacia Sant’Anna e all’altezza dei Pilastri: la vera piaga, inutile negarselo, sono le vetture che parcheggiano in modo scorretto. Dobbiamo educare i cittadini, ma farlo con la presenza fisica che faccia da deterrente: se non si corre ai ripari, credimi, tra un anno non soltanto il Comune di Ischia affogherà nel traffico, ma qui non potremo nemmeno più camminare a piedi, perché mancheranno gli spazi per poterlo fare».

A sentire queste parole, mi pare di capire che certo tu non promuova l’operato di Chiara Boccanfuso, che di fatto ha preso il posto di Giovan Giuseppe Pugliese.

«Io rispetto sia Chiara Boccanfuso che Giovan Giuseppe Pugliese, sono due colleghi e due persone che lavorano tanto e mettono il cuore in quel che fanno. Però consentimi una precisazione…».

Prego.

«Non è che uno nasce sacerdote e muore Papa, questa è una cosa difficile se non addirittura impossibile».

Torniamo alla politica. L’attuale amministrazione è da ritenersi ancora “Giosicentrica”, nel senso che soffre ancora dell’influenza dell’ex sindaco, o è avulsa dalla sua “presenza”?

«Penso che Giosi Ferrandino abbia ancora un peso specifico all’interno dell’amministrazione, perché vanta una componente concreta e cospicua che peraltro adesso andrà ad incrementarsi con l’ingresso in consiglio comunale di Maurizio De Luise. Credo che siamo davanti ad una componente di peso, ma i gruppi non devono mai servire come arma di ricatto – e attenzione, lungi da me il voler dire che il gruppo “Vivere Ischia” lo sia, è bene precisarlo – quanto piuttosto per incidere nell’azione di governo e recare così beneficio al paese. Il fatto è che i cittadini lamentano una serie di inefficienze e hanno bisogno, in questo particolare momento storico, della vicinanza della politica. Che però stenta ad essere presente anche a livello locale. E a tal proposito io dico anche un’altra cosa. Se vogliamo andare avanti, che la maggioranza faccia la maggioranza e l’opposizione rivesta il suo ruolo…».

Perché, questo non succede? C’è mica da rimpiangere la vecchia minoranza?

«Non voglio entrare nel merito di quelle che sono le posizioni degli attuali consiglieri di opposizione, ma sicuramente nella scorsa consiliatura avevamo persone di spessore come Carmine Bernardo, che si faceva valere e dava una serie di impulsi su determinate problematiche, essendo peraltro anche decisamente preparato professionalmente. Oggi, invece, abbiamo una minoranza che a me pare essersi un po’ adagiata».

In buona sostanza, dalla minoranza cosa ti aspetti?

«Mi aspetto che i suoi rappresentanti avanzino proposte concrete principalmente per le fasce più bisognose della nostra comunità. Il popolo di Ischia non è più un popolo ricco, sta soffrendo e non riesce a tirare avanti. Occorrono politiche mirate a favore delle famiglie meno abbienti. Tra l’altro, auspico che Matteo Salvini vada a fare il premier e che in questo momento storico provveda a cancellare il nefasto “Jobs act”. La verità è che abbiamo tanti concittadini ischitani che prima in un modo o nell’altro riuscivano a tirare a campare, grazie anche all’indennità di disoccupazione che invece adesso si è drasticamente ridotta».

Che voto dai fin qui ad Enzo Ferrandino?

«Guarda, se me lo consenti preferisco astenermi dal dare un voto all’operato fin qui svolto da Enzo: è stato il mio candidato a sindaco, giudicarlo significherebbe commettere un clamoroso autogol…».

Va bene, è come se avessi risposto. Pensi che la sua sindacatura durerà o c’è il rischio che si interrompa anzitempo?

«Sono convinto del fatto che Enzo, con cui ho condiviso vent’anni di politica ma che oltretutto è un mio amico dai tempi dell’infanzia, debba iniziare a ragionare in maniera diversa, se ne fotta di tutti quanti e si muova nell’ottica di fare finalmente il bene del paese. Ischia ha bisogno di un sindaco decisionista. Andare a casa? Mah, con questi chiari di luna credo che “rischi” seriamente di farsi tutto il mandato».

Dalla nuova giunta cosa ti aspetti e, se posso chiedertelo, quale sarebbe la tua “squadra” ideale?

«Ritengo che sia opportuno premiare tutti coloro che hanno contribuito a portare il risultato al sindaco per fargli vincere le elezioni. I nuovi assessori, senza dubbio, vanno estrapolati dalle liste che hanno fatto parte della coalizione che ha sostenuto il progetto “La bella Ischia” ».

 GAETANO FERRANDINO

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