CULTURA & SOCIETA'

68 ANNI FA ALL’ETA’ DI… 68 ANNI CI LASCIAVA GIOVANNI LUBRANO, STORICA FIGURA DI “TURISTA PER CASO” CHE SI LASCIO’ ATTRARRE DALL’AMORE E DAL FASCINO DI UNA LOCALITA’ BACIATA DA MADRE NATURA

ABBANDONO’ CON MOGLIE ISCHITANA E DUE FIGLIE PORT SAID PER TRASFERIRSI A ISCHIA DOVE COMPLETO’ LA SUA FAMIGLIA

68 anni fa (19 agosto 1955)  all’età di 68 anni, nostro padre Giovanni Lubrano pilota marittimo a Suez in Egitto lasciava questo mondo nell’ isola d’Ischia che nel lontano 1933 aveva scelto per amore come sua ultima terra di residenza, dopo aver visitato Procida isola natia dei suoi avi. Oggi sabato 19 agosto 2023 ricorre un anniversario di famiglia dal doppio significato di riferimento: il numero degli anni della  scomparsa  di nostro padre Giovanni e la sua ’età anagrafica in  cui smise il sorriso  e chiuse gli occhi per sempre. L’ occasione è buona per ricordare ancora una volta Giovanni Lubrano riproponendone l’omaggio scritto di Mizar, la dinamica con cui nacque l’ idea di descrivere la figura di nostro padre scaturita da un desiderio espressoci dallo stesso amico Mizar e per doverosa riconoscenza il rinnovo dei nostri ringraziamenti all’indimenticabile e compianto amico e collega scomparso.

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Qualche tempo fa prima della sua improvvisa dipartita, in piena primavera, l’amico e collega giornalista della nostra famiglia de Il Golfo,Giovan Giuseppe Mazzella, da tutti conosciuto  col nome di battaglia, della sue battaglie sociali, Mizar, mi telefona, perchè aveva da rivelarmi  un desiderio che conservava da vari anni  prima,  e che mi riguardava, o meglio riguardava la mia famiglia, in particolare mio padre Giovanni. Mosso dalla curiosità gli chiesi di vederci all’ìndomani per un caffè o qualcos’altro da Calise, alle 11.00  in punto. Mizar era preciso, io non tanto: arrivai con dieci minuti di ritardo. Il mio amico sembrava un po’ eccitato.”Mi vedi così,cominciò a parlare Giovan Giuseppe, per me Giusè, perché il mio passato di mare, quando lo ricordo e ne parlo mi mette su di giri, mi emoziona, specie se poi, continua Mizar davanti ad un fumante ed aromatico  caffe che solo al Bar Calise lo trovavi,  balzano alla mente incontri avuti con persone che non dimentichi per la gentilezza e disponibilità dimostratemi in quegli anni in cui facevo le mie  prime esperienze su navi di lungo corso che attraversavano il Canale di Suez”. “Una di quelle persone, aggiunge  Mizar, era un pilota  marittimo polacco con cui mi imbattei. Fra le tante cose che  ci dicemmo, mi  parlò di un suo collega che si era trasferito in Italia nell’isola di Ischia, la mia isola lontana.

Tutto divenne più chiaro quando gli dissi  che io venivo proprio da quell’isola, Ischia, a 18 miglia dal porto di Napoli. Il pilota polacco che a suo dire, conosceva abbastanza bene il  collega pilota Lubrano  del quale mi elencò tutti i pregi, specie sul lavoro, chiese se ne avevo notizie, visto che aveva appreso  da me  che provenivo da queste parti”. Mizar  dopo avermi raccontato l’episodio  mi manifestò  il desiderio  di scrivere un articolo per ricordare la figura di mio padre che nei primi  anni ’30  è stato con sua sorella Cliceria uno dei primi turisti a scoprire l’isola d’Ischia  e le sue bellezze naturali.  All’amico Mizar diedi le notizie che gli occorrevano  assemblandole con altre in suo possesso che aveva raccolto negli anni in cui meditava di metterle  insieme e ricavarvi l’articolo-ricordo per omaggiare una persona, mio padre Giovanni, che era entrato nel suo cuore. Mizar e’ stato uomo di mare e le navi di lungo corso sulle quali e’ stato imbarcato da comandante nel primo periodo della sua vita lavorativa, sono state il suo mondo che lo affascinava. Mizar per Il Golfo scrisse un bellissimo articolo in ricordo di mio padre trattando  in fondo un argomento che gli era congeniale. Oggi che l’amico  Mizar, al secolo  Giovan Giuseppe Mazzella, non c’è  più. lasciando improvvisamente sgomenti per la sua incredibile scomparsa noi, la sua famiglia, gli amici ed i tanti suoi estimatori che lo seguivano e apprezzavano, mi piace ricordarlo riproponendo il suo scritto con il rinnovo dei ringraziamenti miei postumi e dei miei fratelli Michele e Giovan Giuseppe e di mia sorella Maria sua compagna di scuola alle Medie. Col resto della mia famiglia, mia madre, l’altra mia sorella Felicia e lo stesso mio padre, avrà modo di incontrarsi in Paradiso e ricevere i doverosi ringraziamenti  anche da loro. Mizar con mio padre parlerà di navi,di Port Said, di Suez  e del suo collega pilota polacco e di quanto lo stimasse.

Fotoricerca d’Archivio di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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                                                                               antoniolubrano1941@gmail.com

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