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Pensieri in libertà

di GAETANO FERRANDINO

Le elezioni amministrative ad Ischia, basta guardare il calendario, sono ancora decisamente lontane ma l’impressione è che non ci annoieremo. Perché è chiaro che gli scenari che si configureranno, per quanto ancora imprevedibili, sono tali da lasciare aperte diverse strade, altrettanti soluzioni e consequenziali epiloghi. Un pò come nel film Sliding Doors, quando dopo i fatti iniziali la storia si svolge seguendo due direzioni parallele e altrettanti finali ben distinti tra loro. Il sindaco Giosi Ferrandino, che non potrà ricandidarsi in virtù dell’esaurimento del doppio mandato (e che nell’edizione di oggi del nostro giornale abbiamo intervistato, raccogliendo qualche “timido” indizio disseminato qua e là) continua ad essere l’uomo attorno al quale ruotano i destini della maggioranza. Tra chi si è “squagliato”, chi si è tirato fuori e chi è rimasto dentro, l’impressione è che sarà ancora una volta il primo cittadino a decidere il destino del suo “gregge”. E che, inevitabilmente, le sue mosse fungeranno anche da effetto domino per il contesto circostante. E, sotto questo aspetto, certamente Giosi non poteva sognare un’uscita di scena migliore: per quanto ridimensionato, per quanto ancora alle prese con i guai giudiziari che certamente ne hanno offuscato la stella almeno quanto lo “smacco” patito alle elezioni europee, il sindaco lascerà togliendosi lo sfizio di aver determinato e scelto il sentiero che l’attuale maggioranza dovrà percorrere.

In fondo, è tutto lineare, addirittura molto più di quanto sembri, un pò come nel romanzo di Sir Arthur Conan Doyle e di quel particolare passaggio nel quale si diceva che “in un’indagine quando hai eliminato l’impossibile, quello che resta – per quanto improbabile – deve essere la verità”. Filosofia spicciola, si dirà, ma comunque un modo come l’altro per lasciare intendere come il meccanismo ed i suoi ingranaggi si metteranno in moto soltanto dopo che il primo cittadino avrà acceso i motori. Se dovesse affidarsi ad un’anima interna al Pd per la sua successione, verrebbe meno il caularone e la conseguente discesa in campo di Domenico De Siano sulla quale il sottoscritto alla data odierna – per quello che può fregare a chi legge – non scommetterebbe un solo euro nemmeno se quotato dieci volte la posta. E a quel punto, tanto per fare un esempio, si scompaginerebbero le carte in tavola perché il senatore potrebbe presentarsi con una lista di “rappresentanza”, ma anche cercare sinergie con Gianluca Trani e/o il gruppo di Salvatore Mazzella, tanto per fare due nomi. Non solo, la stessa attuale maggioranza sarebbe costretta a guardarsi intorno per cercare rinforzi nel tentativo – che allo stato dell’arte appare difficile per chiunque, non soltanto per loro – di portare a casa il risultato al primo turno. E non è finita, va anche aggiunto che molti aspiranti candidati “minori” potrebbero rivedere scelte e strategie in virtù del primo passo. E’ presto per parlarne, ma non troppo. Giosi, intanto, si divertirà ad uscire di scena e se possibile a non perdere la partita, l’unica certezza in una tale confusione è che comunque vada ci sarà da divertirsi. Oddio, questo dipende dai punti di vista. Chi vuol capire capisca…

gaetanoferrandino@gmail.com

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