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“La strada cantiere? Sono i miei arresti domiciliari…”

di Sara Mattera

ISCHIA. Via Leonardo Mazzella, ancora una volta, al centro delle proteste cittadine. La strada del Comune di Ischia dove lo scorso Maggio sono cominciati i lavori di implementazione della rete fognaria, non smette di far parlare di sé.  Lavori tutt’ora in corso e che da mesi sono all’attenzione dei cittadini per lo stato pietoso in cui hanno ridotto le strade, specie quella di via Leonardo Mazzella. Qui, infatti, tra buche, avvallamenti e manto stradale rovinato, la zona é quasi impraticabile e, ogni giorno che passa, assomiglia sempre più ad un campo minato. E, ancora oggi, a poco più di una settimana dalla vacanze pasquali, via Leonardo Mazzella si presenta in uno stato di degrado che non fa di certo ben sperare in una calda accoglienza per i turisti che eventualmente arriveranno sull’ isola in questo periodo. Turismo a parte, però, a protestare nuovamente, in queste ore, per i cantieri di lavoro, anche un residente del posto, Gianfranco Marelli, ex docente di storia e filosofia del Liceo Classico di Ischia nonché persona molto impegnata in campo culturale e letterario, che proprio non ne può più della situazione in cui è costretto a vivere da mesi. Il professore Marelli, ha dovuto sopportare tantissimi disagi non solo per i cantieri in corso, ma anche per le sue difficoltà motorie che non gli hanno reso facile la circolazione in una strada tanto martoriata e dissestata come quella in questione. «Da Maggio dello scorso anno- ha detto il professore- la mia vita è stata presa in ostaggio da responsabili dell’incuria e del pressapochismo di chi ha dato in appalto i lavori stradali e di chi li sta attuando, non consentendomi di uscire con tranquillità e serenità dal cancello della mia abitazione per fare una passeggiata, neppure con la carrozzina, dal momento che il manto stradale è una groviera».  Sentendosi quasi in uno stato di arresti domiciliari forzati, Marelli, nei mesi scorsi, quindi, pur cercando di portare pazienza, si è reso artefice di numerose iniziative che, però, non hanno sortito alcun effetto. Anzi, il professore, come lui stesso ci ha raccontato, è stato perfino minacciato di denuncia all’indomani di una protesta  di cui era stato protagonista nello scorso Maggio,insieme a Carmelo Buono, proprietario di un’attività sita in via Leonardo Mazzella . Quest’ultimo, ricordiamo, nei mesi scorsi, infatti, si é fatto artefice di uno sciopero della fame  in segno di protesta contro i cantieri di lavori che creavano disagi alla sua attività di parrucchiere. Inoltre, sempre Buono era stato protagonista del tanto discusso gesto nei confronti dell’ allora vicesindaco di Ischia, Carmine Barile, al quale aveva gettato in faccia un bicchiere di urina. «Un giorno dello scorso Maggio – ci racconta Marelli – Carmelo ha posto una sedia fuori il suo negozio, occupando la strada. Io sono andato a trovarlo con la mia carrozzina. Qualcuno, però, ha fatto intervenire la polizia che ci ha minacciato di denuncia. A loro dire avrei ostruito con la mia carrozzina i lavori del cantiere. Va da sé che con questa accusa, tutte le mie proteste non hanno avuto alcun esito se non l’intervento di alcuni agenti di polizia che hanno cercato di intimidirmi.  Da allora, non solo la situazione non è cambiata, ma anzi è peggiorata, poiché con l’avanzare dei lavori, tutto il manto stradale è in dissesto, sono aumentate le buche e gli avvallamenti». Il problema più grave però è che, con in cantieri in corso, oltre ad essere peggiorato lo stato della strada, anche la segnaletica che assicurava il posto auto per disabili dinanzi l’abitazione del professore  è scomparsa.  Posto per disabili che, tra l’altro, Marelli era riuscito ad ottenere solo dopo numerose protese.«Con questa storia, non ho avuto più l’opportunità neppure di uscire di casa con l’automobile dato che non potevo più parcheggiarla fuori la mia abitazione, a meno che non mi avventurassi per decine e decine di metri a piedi fino a raggiungere il posto in cui mia moglie aveva trovato parcheggio. Di questo stato di disagio, ho fatto più volte, presente al comando dei vigili urbani di Ischia che, però, non si sono mai preoccupati né sono usciti per verificare la stato della situazione da me più volte denunciata». Ora, però,  dopo ben 9 mesi di attesa, Marelli è stanco di dover sopportare ancora così tanti disagi a causa dei cantieri di lavoro che non gli permettono più di avere una vita tranquilla. Il professore ha, quindi, lanciato un nuovo appello all’amministrazione di Ischia. «Invito il sindaco Giosi Ferrandino a farsi una passeggiata di persona, sulla mia carrozzina, per le vie centrali del Comune di Ischia, a partire da dove abito. Deve constatare cosa significhi per un disabile con gravi problemi di mobilità uscire dalla propria abitazione, in questa situazione,  per godersi qualche ora di libertà. Non posso più sopportare questa umiliazione. Chi dovrebbe preoccuparsi della salute dei propri cittadini non se ne rende conto o fa finta di non rendersene conto.  Cosa devo fare per uscire da questi immeritati arresti domiciliari?» Insomma, ancora una volta, i lavori svolti in questi mesi sulle strade di Ischia sono motivo di proteste e di assurdi disagi per i poveri cittadini. Disagi che, però, per il professore Marelli, potrebbero terminare a breve. Il vicesindaco del Comune di Ischia, Enzo Ferrandino ha, infatti,  fatto sapere che, tra pochi giorni, Via Leonardo Mazzella sarà asfaltata. Un’operazione questa, che era comunque prevista anche nel capitolato dell’appalto della ditta incaricata per i lavori. Peccato, però, che come al solito si  sia dovuti arrivare in una situazione estrema come quella in esame, prima di procedere per una adeguata soluzione. Sempre sperando, ovviamente, che quanto promesso dal vicesindaco sia effettivamente messo in atto. E se le strade sono dissestate, certamente, comunque, le conseguenze dei cantieri di lavoro, si riscontrano anche in quei luoghi di pubblica fruizione come i parcheggi e perfino le pinete. In queste ore, infatti, il parcheggio di via Leonardo Mazzella si presentava come una discarica a cielo aperto tra immondizia e materiale edile abbandonato.  In uno dei sentieri della Pineta degli atleti, quello che conduce al Camping, poi, addirittura gli addetti ai lavori per le fogne hanno posto tubi, reti e perfino cartelli stradali in bella vista.  Un luogo verde, già di per sé trascurato, trasformato in una discarica. Non che questo fosse una novità dal momento che i tubi erano presenti già nei mesi scorsi, ma nelle ultime settimane la situazione é drasticamente peggiorata.  Insomma, sarà pur vero che i lavori sulla rete fognaria erano importanti, ma certamente era compito dell’ amministrazione di Ischia evitare che si creassero così tanti disagi non solo alle persone, ma anche per lo stesso ambiente in cui viviamo.

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