LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»  «Il diritto di vivere nelle favole» 

Esiste una doppia narrazione sull’isola, un duplice racconto che scorre sul binario dell’amorfo e dell’illusorio che tende ad adombrare qualsia cosa. Tutto funziona, evidentemente, e non c’è quasi niente su cui valga la pena aprire una discussione o un dibattito serio. Non ci sono in giro, ad esempio, quantità enormi di sostanze stupefacenti che coinvolgono persone di qualunque età e ceto. Non esiste un problema sociale e neppure sussistono criticità diffuse. Tutto è perfetto, comprese le corse delle compagnie di navigazione che non subiscono la sospensione qualche minuto prima della partenza con mare “calmo”.

Esiste una doppia narrazione sull’isola, un duplice racconto che scorre sul binario dell’amorfo e dell’illusorio che tende ad adombrare qualsia cosa. Tutto funziona, evidentemente, e non c’è quasi niente su cui valga la pena aprire una discussione o un dibattito serio. Non ci sono in giro, ad esempio, quantità enormi di sostanze stupefacenti che coinvolgono persone di qualunque età e ceto. Non esiste un problema sociale e neppure sussistono criticità diffuse

No, non è voler fare filosofia come normalmente potrebbe intenderla qualcuno specie se in questo modo si comporta chi non accetta una critica o un ragionamento che usa invece per sminuire, denigrare qualcosa che non comprende e chi la propone (il ragionamento e non solo, appunto).

Se da un lato c’è la pretesa e si rileva che la gente ha bisogno di un linguaggio semplice, altrimenti potrebbe non capire ciò che è detto o scritto, dall’altro però c’è una possibilità. Ossia passare concetti, idee e riflessioni strutturate che nella maggior parte dei casi però o non sono accolte comunque, se lo fossero, si dovrebbe affrontare l’inconsistenza sia delle Amministrazioni, di chi le Amministra e di se stessi, oppure alle quali si rimane indifferenti. Domenica scorsa, il dr Mimmo Barra – membro di ARETUR Campania, l’Agenzia Regionale per il Turismo – ha terminato, almeno momentaneamente, la sua collaborazione con Il Golfo. Nel suo “ultimo” editoriale Barra, come negli altri precedenti, ha mostrato criticità che durano da anni e soffocano Ischia. Come i colleghi, Luigi Della Monica, Raffaele Mirelli e Franco Borgogna, continuano a fare, anche il dr. Barra ha però elencato ipotesi e modi possibili per risolvere le incertezze strutturali di un’isola che, come dice qualcuno, ha la propria vocazione nel turismo che però mostra in ogni occasione la sua poca voglia di migliorarsi.

Nel suo “ultimo” editoriale Barra, come negli altri precedenti, ha mostrato criticità che durano da anni e soffocano Ischia. Come i colleghi, Luigi Della Monica, Raffaele Mirelli e Franco Borgogna, continuano a fare, anche il dr. Barra ha però elencato ipotesi e modi possibili per risolvere le incertezze strutturali di un’isola che, come dice qualcuno, ha la propria vocazione nel turismo che però mostra in ogni occasione la sua poca voglia di migliorarsi. Dopo un parziale elenco e argomenti trattati insieme alle soluzioni, l’autore che ha promosso il “Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia”, grazie al quale arriverebbero sull’isola dai 100 ai 150 milioni di euro se le sei Amministrazioni si decidessero a progettare insieme opere infrastrutturali (le stesse che Mimmo Barra ha elencato nei suoi interventi), ha però evidenziato un aspetto fondamentale: la mancanza di un dibattito

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Dopo un parziale elenco e argomenti trattati insieme alle soluzioni, l’autore che ha promosso il “Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia”, grazie al quale arriverebbero sull’isola dai 100 ai 150 milioni di euro se le sei Amministrazioni si decidessero a progettare insieme opere infrastrutturali (le stesse che Mimmo Barra ha elencato nei suoi interventi), ha però evidenziato un aspetto fondamentale: la mancanza di un dibattito e l’assenza totale di un confronto serio.

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Si potrebbe dedurre sia (stato) questo il centro della riflessione che ha condotto il già Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno di Ischia e Procida a interrompere i suoi contributi? Evidentemente sì, cosa che, allora, apre una voragine ancora più profonda nella struttura sociale isolana su cui iniziare a riflettere. Non tanto perché ai rappresentanti dei Comuni hanno più piacere nel porre l’accento sui risultati raggiunti, dimostrando così di lavorare per il bene comune, quanto per la mancanza di reazione – a quelle idee descritte da Barra o ad altre simili – sia delle forze politiche sia della cittadinanza lasciandole nel disinteresse assoluto. In questo gioco per “evitare il massacro” delle certezze, come rilevato in più occasioni, la “stampa locale” – tranne alcune eccezioni – svolge il proprio (non) ruolo e assume un punto di fondamentale importanza. In particolare se non è in grado di stimolare e sostenere una discussione pubblica, se non è capace di domandarsi – e quindi chiedere, quando è il caso, alla politica e alla società – se tutto va bene o se, magari, c’è qualcosa da cambiare e come intendono farlo. Andando un po’ più in là, insomma, dal riportare un fatto o evitando di ridursi alla mera cronaca.

In questo gioco per “evitare il massacro” delle certezze, come rilevato in più occasioni, la “stampa locale” – tranne alcune eccezioni – svolge il proprio (non) ruolo e assume un punto di fondamentale importanza

Tutto col fine di dare elementi e vita a una meditazione collettiva e viscerale, superando perciò l’amichettismo che si fa “amicizia” e la pelle per approdare nella carne viva e straziante di un tessuto umano e sociale abituato a occultare i nervi scoperti con l’apparenza. Scoprendo in fin dei conti che il “senso” che ci siamo attribuiti è un tentativo di nascondere la poca vocazione al benessere collettivo e che basta poco per superare la noia e determinare l’inutilità di antidoti e messe in opera di soluzioni. Perché, in fondo, non esistono problemi e in ogni caso e in ogni stagione politica arriverà sempre qualche Ministro col portafogli pieno e soldi da distribuire per ogni esigenza, emergenze comprese.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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