LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Muscarà, la sberla giusta per riprenderci dal sonno»

«La mia battaglia ora diventi dei Sindaci», ha tuonato la Consigliera regionale Maria Muscarà, dopo aver presentato la mozione, votata all’unanimità, sul rafforzamento del polo oncologico dell’Ospedale Rizzoli a Lacco Ameno. In realtà la Docente, “prestata” alla politica e oggi al Gruppo misto, ha detto molto di più a Gaetano Ferrandino nell’intervista di qualche giorno fa. Ad esempio che «la salute è anche questo, avere la possibilità di potersi curare senza doversi sottoporre a una traversata che spesso rischia di somigliare a una vera e propria odissea. Le voci sono quelle dei cittadini che spesso diventano anche disperati.

Poi, come un’onda, la sberla della Consigliera s’infrange contro l’apparente apatia dei primi cittadini: «Basta a fare compensazioni del tipo faccio così su questo, quello mi dà quell’altro: no, bisogna mettere un punto fermo e stabilire che per il proprio territorio è più importante ad esempio ottenere il rifacimento di una strada o salvare la vita dei propri concittadini». L’On. Muscarà, ha terminato l’incontro dicendo che scriverà ai sei Sindaci invitandoli a una battaglia “comune”, anche perché – è bene ricordarlo – il Sindaco (o se vogliamo la missione oltre l’ufficio che rappresenta) è il responsabile più alto in grado della salute delle persone

Io posso soltanto immaginare una persona che fa la chemioterapia e che poi deve tornare a casa stanco e fisicamente provato affrontando il viaggio in mare che spesso d’inverno non è nemmeno tranquillo. E’ un qualcosa di assolutamente folle. Serve che questa promessa, anzi adesso si può parlare ufficialmente di impegno, venga seguito e monitorato costantemente e – lo ribadisco una volta di più – la spinta dei sindaci deve essere essenziale.

Quando un sindaco andrà a sedersi con il presidente della Regione che tra l’altro è anche assessore alla Sanità (perché è doveroso sottolineare che non abbiamo avuto nemmeno la decenza di nominarne uno) deve avere la forza di imporre le esigenze del suo territorio». Poi, come un’onda, la sberla della Consigliera s’infrange contro l’apparente apatia dei primi cittadini: «Basta a fare compensazioni del tipo faccio così su questo, quello mi dà quell’altro: no, bisogna mettere un punto fermo e stabilire che per il proprio territorio è più importante ad esempio ottenere il rifacimento di una strada o salvare la vita dei propri concittadini». L’On. Muscarà, ha terminato l’incontro dicendo che scriverà ai sei Sindaci invitandoli a una battaglia “comune”, anche perché – è bene ricordarlo – il Sindaco (o se vogliamo la missione oltre l’ufficio che rappresenta) è il responsabile più alto in grado della salute delle persone. Oneri e onori, insomma, come ha sottolineato la Consigliera regionale.

Quello che incuriosisce però, pure dopo lo schiaffo e lo smacco alle Amministrazioni isolane da parte della Muscarà ancora una volta è il silenzio. Tombale, lapidario, mortifero e opprimente. Non c’è stato nessuno, infatti, almeno finora, dalla maggioranza fino a raggiungere l’opposizione di ogni singolo Comune, che abbia colto l’occasione per manifestare l’appoggio alla battaglia che Silvio Carcaterra strilla da anni e che la Muscarà ha fatto propria raccogliendo consenso unanime

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Tra i più arditi sostenitori dell’iniziativa, nel tentativo di dar luogo almeno al presupposto per la soddisfazione di quella che per i malati di tumore residenti sull’isola è divenuta una necessità, bisogna citare il determinato e inossidabile Silvio Carcaterra. Attraverso articoli e post mirati sulla sua pagina facebook, ha spesso alzato la voce su questo tema. Urlato, a volte. In qualche caso ha pure seguito il suggerimento giunto da non meglio citati esponenti politici di protocollare la “richiesta” – per un’azione più decisa da parte delle Amministrazioni da decidere in Consiglio Comunale e risolvere il problema – ma, come accade nella gestione della “cosa pubblica” e nel metodo di stampo locale, in particolare quella di maggioranza, gli è stata composta qualche fumosa possibilità che non ha mai trovato, però, uno sbocco serio e concreto.

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Come a dire che le Amministrazioni, e i Sindaci – responsabili della salute dei cittadini – hanno altri obblighi cui pensare e vi si sono impegnati a tutti gli effetti stabilendo di non consacrare, insieme, la lotta a una difficoltà sociale come la salute. Lasciando, all’opposto, spazio al loro stile permissivo su certe situazioni pure attraverso comportamenti talvolta autoritari, e abbandonando la “gestione” delle questioni che i malati oncologici sono costretti ad affrontare proprio a questi ultimi, per la verità qualche critica la strappano dalla gola come si faceva un tempo per le tonsille. Quello che incuriosisce però, pure dopo lo schiaffo e lo smacco alle Amministrazioni isolane da parte della Muscarà ancora una volta è il silenzio. Tombale, lapidario, mortifero e opprimente. Non c’è stato nessuno, infatti, almeno finora, dalla maggioranza fino a raggiungere l’opposizione di ogni singolo Comune, che abbia colto l’occasione per manifestare l’appoggio alla battaglia che Silvio Carcaterra strilla da anni e che la Muscarà ha fatto propria raccogliendo consenso unanime. Aspettando la Pec della Consigliera regionale ai Sindaci, vedremo che cosa succederà e se qualcuno le risponderà dopo averla letta, bisogna rilevare un dato che è un fatto al tempo stesso.

Aspettando la Pec della Consigliera regionale ai Sindaci, vedremo che cosa succederà e se qualcuno le risponderà dopo averla letta, bisogna rilevare un dato che è un fatto al tempo stesso. Cioè che un livello superiore, quello che appartiene ai Consiglieri regionali in questo caso, ha messo mano e stimolato un’azione tramite l’assunzione di un comportamento giusto da parte dei Sindaci

Cioè che un livello superiore, quello che appartiene ai Consiglieri regionali in questo caso, ha messo mano e stimolato un’azione tramite l’assunzione di un comportamento giusto da parte dei Sindaci. Perché lo abbia fatto è chiaro, pure se qualcuno potrebbe essere convinto che si tratti di “un’ingerenza”: se c’è chi dorme, nella certezza di non dover vedere o fare ciò che va fatto, ci si deve aspettare che qualcuno “scenda” dall’alto con il compito di tirare sberle fino a quando il malcapitato non sia in grado di svegliarsi. C’è un altro fatto. Di sicuro gli sfortunati non sono i Sindaci che ricevono ceffoni ma chi, ogni giorno, avendone ricevuti dalla vita, è costretto a recarsi a Napoli per sottoporsi a terapie oncologiche obbligati, perciò, a piccoli viaggi della speranza. Perché né il territorio, comprese le associazioni e le flotte di professionisti di ogni ordine e grado, incapaci di trasformare in realistica la sensibilità più volte dimostrata a Carcaterra, né la politica s’interessano delle loro condizioni. In altre parole, la ragione è bella ma è addormentata. E come abbiamo ormai imparato a guardare nei vari fatti isolani il sonno della giusta ragione, genera i “nostri”. Gli schiaffi della Muscarà, sono tutti lì.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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