POLITICAPRIMO PIANO

Casamicciola, consiglio comunale da resa dei conti

Lunedì sera seduta fiume del civico consesso terminato oltre l’1 di notte. Salta ancora la nomina della Commissione Paesaggio, tengono banco la questione Pio Monte e soprattutto la gestione delle partecipate: da Gerardo Sorrentino pesante d’accuse sulla gestione dell’AMCA, anche D’Orta non risparmia critiche su Marina di Casamicciola

Era partito in sordina, o meglio non era partito proprio. Il consiglio comunale “in notturna” svoltosi a Casamicciola nella sala consiliare della nuova sede municipale presso l’ex convento dei Passionisti è iniziato con ritardo, complice la presenza del sindaco Giosi Ferrandino agli Stati Generali della Cultura in quel di Forio e poi evidentemente la necessità di indire una riunione di maggioranza last minute. Oggetto di discussione, evidentemente, deve essere stata la nomina della Commissione Paesaggio che non a caso è slittata una volta ed a questo punto è da intendersi destinato a data da destinarsi visto che nella nuova seduta (in programma domani in prima e venerdì in seconda convocazione) l’argomento non è stato inserito all’ordine del giorno. Dopo una lunga attesa pronti via e Annalisa Iaccarino, come da copione, ufficializza la sua dichiarazione di indipendenza e dunque la scissione dal trio Castagna-Senese-Silvitelli. Poi i lavori partono col freno a mano tirato, prima dei fuochi che – come succede in tutte le feste patronali – saranno sparati dopo la mezzanotte.

Spulciando il primo tempo del civico consesso, andiamo a ricordare i momenti più significativi: l’approvazione del piano di Protezione Civile comunale è stato rimandato ovviamente al pari dell’esame evidentemente in attesa di un incontro tra i tecnici della struttura del commissario Legnini, che daranno un contributo alla redazione dell’importante strumento, e quelli comunali. In una velina diffusa dall’ufficio stampa del Comune termale, si sottolinea che “L’obiettivo è quello di definire tutte le procedure operative di intervento necessarie a fronteggiare una qualsiasi calamità che dovesse verificarsi avvalendosi del supporto e del know how del Commissariato così che Casamicciola possa contare su uno strumento realmente efficace ed utile e che tenga conto delle peculiarità e dello stato attuale del territorio”. Nel corso della seduta sono state approvate le modiche di alcune consulte comunali e del relativo Regolamento sulla partecipazione per il funzionamento; le nuove consulte saranno queste: Tutela del Territorio, Dissesto e Ambiente, Cultura, Termalismo, Sport, Turismo e Spettacolo, Viabilità ed Estetica Cittadina, Trasporti, Politiche sociali, Pari opportunità, Scuola, Giovani. Su questo argomento si è andati un po’ per le lunghe dal momento che si voleva essere certi di non lasciare nessuna sfera significativa da parte o fuori dalle consulte stesse. Poi sono state approvate alcune modifiche al regolamento per l’istituzione e il funzionamento delle Commissioni Consiliari permanenti che sono quelle per servizi sociali, scuola e cultura, turismo e termalismo, bilancio e programmazione del territorio, viabilità, sicurezza e igiene.

Ma, come dicevamo, i fuochi sono scoppiati dopo la seconda pausa, quando ben oltre la mezzanotte si è affrontato il punto relativo alle determinazioni delle società partecipate AMCA e Marina di Casamicciola. Il sindaco Giosi Ferrandino ha chiamato a relazionare prima l’amministratore dell’azienda monnezzara Gerardo Sorrentino e poi il liquidatore di quella addetta al diportismo, Stani D’Orta. Quando ha preso la parola, Sorrentino non ha soltanto fatto una panoramica di fatti e conti ma ha anche illustrato il tutto con una serie di slide che documentavano lo stato dell’arte. Il commercialista si è così espresso: «Mi sono insediato al timone di una società che aveva un bilancio non approvato ed è chiaro che questo spinga ad un lavoro molto più meticoloso rispetto alla norma. Ho svolto una serie di incontri con tutti i consulenti esterni e la prima cosa che è balzata subito agli occhi è stato il mancato versamento di contributi INPS che la società avrebbe dovuto versare nel corso degli anni e ritenute per i lavoratori autonomi. E’ vero ci sono state sospensione per covid ed altre calamità naturali, ma l’appesantimento di bilancio è stato un fatto inevitabile. La prima domanda che mi lasciò francamente perplesso me la pose il consulente quando mi chiese se l’F24 giugno, che doveva essere pagato entro il 16 luglio, andasse effettivamente pagato oppure no e già questo mi sorprese giacché non capii per quale motivo questo adempimento non avrebbe dovuto essere svolto. Mi fu spiegato che spesso la prassi era quella di sospendere e non saldare ma vi assicuro che da quando mi sono insediato gli F24 sono sempre stati pagati regolarmente».

Poi Sorrentino ricorda di aver raccolto una serie di relazioni ed è a questo punto che sul maxischermo della sala consiliare vengono passate una serie di slide che raccontano una raffica di numeri che l’amministratore sintetizza così: «Da novembre 2018 a novembre 2020 non sono stati versati i contributi ai dipendenti, considerato il periodo nel quale erano stati sospesi il totale ammonta a 510.000 euro: attualmente è in corso un rateizzo di 60 rate al costo di 8.500 euro mensili. Lo stesso dicasi per l’Inail, negli anni 2018, 2019 e 2020 non sono stati versati premi per 57.499 euro. Nel 2022 per diversi mesi non sono stati versati i contributi Inps, così come settembre, ottobre e novembre dell’anno 2021, mentre nel 2023 sono stati pagati soltanto dal mese di giugno e cioè dopo il mio insediamento. Ho dovuto così chiedere un nuovo rateizzo per 191.000 euro che si sommano ai precedenti 510.000». Poi Gerardo Sorrentino parla di 947.000 euro di ritenute ai lavoratori dipendenti non versati (anche se sottolinea che una parte di questi sono stati rottamati) e aggiunge che «per il solo anno 2022 non sono stati versati ben 233.000 euro. Ora sapete che quando si supera la soglia dei 150.000 euro si sfocia nel penale ed essendo io l’amministratore e dovendo presentare il 770 entro il 31 ottobre ho dovuto pagare la somma che serviva per far scendere la somma sotto i 140.000 euro pur non avendo gestito io la società. Poi dovremo capire come rateizzare o sanare l’ulteriore esposizione debitoria». Poi conti che non tornano di Ires e Irap con massa debitoria comunque a diversi zeri, rottamazioni e quant’altro con cifre che solo a riassumerle sarebbe esercizio oltremodo complesso. «Tra il 25 e il 26 settembre – prosegue l’amministratore – mi sono arrivate 13 cartelle esattoriali, la prima è addirittura di 650.000 euro ed ho sessanta giorni di tempo per chiedere il rateizzo che qui si presenta più complesso per la documentazione da presentare».

Poi il discorso scivola anche sui compensi liquidati all’avvocato Brunella Conte, che secondo i numeri di Sorrentino ammontano a circa 370.000 euro, 35.000 dei quali ancora da corrispondere. Sul punto è intervenuto l’ex sindaco e consigliere di minoranza Giovan Battista Castagna, che ha cercato di capire dal suo interlocutore se queste somme fossero soltanto il frutto di competenze professionali o magari anche di somme anticipate (contributi unificati ecc.) per i contenziosi seguiti per conto di AMCA SRL. Lo stesso Castagna, poi, ha chiesto di poter entrare in possesso di questi atti per poterli visionare e non fare in modo che la discussione sui punti in questione si rivelasse unilaterale. Quando è toccato a Stani D’Orta, il discorso è scivolato su Marina di Casamicciola e le perplessità più o meno sono state le stesse. Stavolta è toccato a Stani Senese provare a difendere l’operato della precedente amministrazione con una serie di osservazioni accompagnate da una frase quasi iconica del sindaco Ferrandino: «Il cerino che abbiamo tra le mani si sta purtroppo spegnendo», quasi a voler lasciare intendere che con questi chiari di luna la sopravvivenza di AMCA e Marina di Casamicciola è tutt’altro che scontata. Poi il rompete le righe e l’appuntamento a giovedì per il secondo round. Che, ordine del giorno alla mano, dovrebbe essere molto meno “accattivante”. Ma quando si parla di Casamicciola… mai dire mai.

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