CULTURA & SOCIETA'

La festa di Sant’Antonio alla Mandra nel segno di umiltà e sobrietà. Padre Maurizio richiama i devoti alla preghiera e alla regola Francescana

NOSTALGIA PER I GIGLI E I FRATICELLI DEL SANTO CON IL PANE BENEDETTO - Quando i bambini della Mandra e dintorni facevano ls corsa per accaparrarsi l’abito dei fraticelli col candido giglio per indossarlo e diventare l’”angelo” di Sant’Antonio / . Ricordo della Sagra del Pescatore con lo spettacolo musicale del Gruppo “Spaccapaese and Friends” e dello speciale concerto sulla Marina della Mandra della Banda Musicale “Città di Ischia” con la partecipazione dei cantanti lirici baritono Maurizio Esposito, il soprano Beatrice Amato e il tenore Ivan Lualdi

Torna da questa mattina la solennità e quindi la festa, per modo di dire, di Sant’Antonio alla Mandra, con i tradizionali candidi gigli, anch’essi in numero ridottissimo del Santo e i “fraticelli” angeli di Sant’Antonio. Una festa, quella alla Mandra rifotta ai minimi storici che, tra le altre cose, era stata rilanciata da un decennio, anche nei suoi aspetti tradizionali, dal Superiore del Convento dei Frati Minori, l’ischitano Padre Mario Lauro, trasferito a Portici con l’incarico di parroco della chiesa madre locale e supportato da un efficiente Comitato per i festeggiamenti composto da un gruppo di persone entusiaste vicine al culto dell’amato Sant’ Antonio. Da più di un anno questa parte, è cambiato tutto.

La pandemia ha contribuito non poco a dover rinunciare alla festa esterna ed alle altre iniziative animate ad essa collegate. Poi ci si è messo anche il nuovo Padre superiore che per propria forma mentis segue più la regola francescana della rinuncia e dell’austerità anziché la strada del “superfluo” e dell’”effimero” come allegri intrattenimenti, spese per fiori e quant’altro possa tenere uniti i fedeli al di fuori della preghiera e della partecipazione alle semplici funzioni liturgiche in chiesa. Insomma per padre Maurizio meglio un rientro nei ranghi e darsi alla preghiera con una composta venerazione e devozione per il Santo anziché dipendere troppo dalle Tradizioni a volte anche smodata. In conclusione, per Padre Maurizio Del Giudiuce niente festa e addobbi per Sant’Antonio, ma solo…opere di bene. Checchè se ne pensi, oggi domenica 13 giugno, è il giorno solenne dedicato a Sant’Antonio che per altro si festeggia anche nella contrada di Perrone a Casamicciola. La devozione per Sant’Antonio alla Mandra di Ischia è antica di diversi secoli quanto l’esistenza in loco dello stesso Convento dei frati francescani venuti dalla terra ferma. Il nome del Santo è legato soprattutto al rapporto speciale delle famiglie al completo della zona della Mandra che hanno avuto sempre con il “loro” Santo di Padova e nativo di Lisbona in Portogallo.

Un rapporto di fede e di incondizionata devozione per le continue grazie richieste al Santo Protettore in favore dei propri uomini di famiglia impegnati nel duro lavoro sul mare nella pesca e nella navigazione ‘pe Terre assai Luntane. Insomma ci si affidava a S. Antonio, e lo si fa anche oggi, per sentirsi al sicuro e tranquilli nello spirito ripagato con la preghiera ed azioni votive di riconoscenza. La spiaggia dei pescatori della Mandra, fino a quando è rimasta tale, per i “mandraiuoli”, ha esercitato sempre un particolare fascino di vicinanza ed appartenenza alla figura ed al culto per il giovane Santo della “Si Quaeris Miracula…”, e fraterna amicizia con i monaci del Convento ai quali spesso veniva offerta la prima pesca della nottata, con la storica frase pronunciata dal pescatore devoto, “questo è per il convento”. Quindi nei cuori della gente della Mandra Sant’Antonio è come un fratello, il punto di riferimento delle proprie speranze di vita. Raccomandarsi a Sant’Antonio per i “mandraiuoli” è pratica spirituale quotidiana, e i festeggiamenti che si organizzavano per il Santo di Padova erano e sono quasi un diritto-dovere per cui ciascuno si reputa fedele.

ALLEGORIA DI SANT'ANTONIO CHE PARLA CON I PESCI
ALLEGORIA DI SANT’ANTONIO CHE PARLA CON I PESCI

Prova ne erano i ricchi programmi della festa con messe continue per tutta la mattinata, con la messa solenne delle ore 10.30 presieduta dal Ministro Provinciale Padre Carlo D’Amodio dell’Ordine dei Frati Minori, con la Supplica a S. Antonio di mezzogiorno (ore 12.00) officiata per gli emigrati dal Parroco della chiesa dello Spirito Sanro al Borgo Don Carlo Candido, con la grande Processione al pomeriggio (ore 18,30) delle statue di Sant’Antonio e della Madonna del Fuoco che percorreva Via Mirabella, Via Sogliuzzo, Via Seminario, Via Luigi Mazzella, Piazzale Aragonese ove avveniva la benedizione del mare, dei pescatori e dei naviganti, Via Pontano, Corso Vittoria Colonna (primo tratto di sotto), Via Champault e Spiaggia dei Pescatori dove si sostava per la messa all’aperto. Al termine del rito liturgico, rientro in chiesa e bacio della Reliquia del Santo. In tarda serata alle 22. 00, gran finale dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio con un importante spettacolo musicale e canoro della Banda Musicale “Città di Ischia” dove si esibivano il baritono Maurizio Esposito, il tenore il soprano Beatrice Amato e il tenore Ivan Lualdi nella interpretazione di classiche romanze italiane e napoletane. I fiori in Chiesa, in maggioranza gigli bianchi candidi, erano forniti e curati da Giovan Giuseppe Arcamone di Campagnano. Non mancavano le degustazioni di cibi locali e lo spettacolo di fuochi pirotecnici che venivano sparati dal mare a mezzanotte ed affidati all’arte fuochista della ditta “Ischia Pirica”.

CHIERICHETTI DI SANT'ANTONIO COL SAIO BENEDETTO ED I CANDIDI GIGLI IN CORTEO
CHIERICHETTI DI SANT’ANTONIO COL SAIO BENEDETTO ED I CANDIDI GIGLI IN CORTEO

La sera prima della ricorranza,ossia il 12 di giugno, aveva luogo, sempre in omaggio a S. Antonio, la Sagra del Pescatore con lo spettacolo musicale del Gruppo “Spaccapaese and Friends”. I tre giorni di festa datati 11,12 e 13 (oggi) Giugno con l’anteprima del tradizionale 1 giugno in cui S’Antonio scendeva in spiaggia alla Mandra, facendosi con i suoi fedeli il giro per mare fino al Castello e ritorno accompagnato dal suono della Tofa, propagato dal fiato resistente di Giovanni Conte (Puparuolo), erano l’omaggio di fede che i “mandraiuoli” e il Superiore del Convento Padre Mario Lauro tributavano al loro Santo conosciuto in tutto il mondo per i miracoli compiuti, alcuni dei quali particolarissimi per i luoghi e le persone beneficiate. Sant’Antonio, Fede e Tradizione in un tutt’uno, era il messaggio che il Comitato e Padre Mario facevano pervenire agli abitanti delle case lungo le strade dove passava la processione. Per questo si chiedeva di salutare Sant’ Antonio al suo passaggio con l’esporre ai balconi e finestre le tradizionali coperte speciali damascate e ricamate del vecchio corredo di casa. Una usanza antica che a Ischia non è mai tramontata in omaggio ai santi patroni e protettori. Stiamo parlando al passato perché, diciamolo chiaro e tondo, la festa di Sant’ Antonio alla Mandra, cosi come si svolgeva fino ad un paio d’ anni fa, appare oggi solo un ricordo intriso di nostalgia e di fede dispersa. Il clima di austerità e sobrietà voluto conferire alla solennità del Santo dal Padre Superiore Maurizio Del Giudice, è solo la decisione di riportare la festa alla semplicità del messaggio francescano a cui vanno aggiunte le regole anticovid che ogni fedele è obbligato a rispettare. Di qui lo scarso entusiasmo quest’anno, dei devoti di Sant’Antonio alla Mandra, che privati della possibilità di festeggiare come avrebbero desiderato, anche al suono tradizionale della storica Tofa di Giovanni Conte detto “Puparuolo”, non smetteranno mai di rivolgersi al Santo per pregarlo di proteggerli da tutti i malichela vita riserva oggi e sempre.

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Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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