CULTURA & SOCIETA'

Creatività, inclusione e design: l’innovazione senza confini di Santopeccatore

Una storia italiana di design tra innovazione e tradizione che ha già lasciato il segno alla fiera Maison&Objet di Parigi ea Edit Napoli, terminata ieri all’interno dell’Archivio di Stato

Realizzata da Santoeccatore, l’esclusiva collezione di vasi e oggetti in ceramica, coniuga brillantemente sapienza produttiva e design contemporaneo.

Con un nome che richiama l’unione tra santità e peccato, Santopeccatore si propone di essere un incubatore per l’Arte che ha lo scopo di accogliere artigiani, artisti, designer fuori dal coro per progettare e proporre opere inedite d’arredamento. Questo è l’obiettivo, ambizioso e unico nel panorama italiano. Un progetto che ha preso il via in Puglia e ha debuttato con una collezione di ceramiche artigianali, creazioni uniche che fondono l’esperienza dei mastri ceramisti con un approccio moderno. La prima collezione, vede la firma del talentuoso designer Domenico De Palo e rappresenta un omaggio alle radici culturali italiane, con pezzi che esplorano temi come la femminilità, la maternità, la sessualità e il piacere proibito.

Il designer De Palo, prosegue il suo percorso di ricerca fra le potenzialità della materia, in questo caso l’argilla, che prende forma dalle mani esperte di artigiani, trasformandosi in opere che raccontano di tradizioni e storie in una chiave provocatoria ma raffinata, celebrando il contrasto tra luce e ombra.

Tra le opere spiccano la Quartara, una sinuosa anfora che simboleggia la bellezza femminile, la Giara, un’evocazione materna dalle linee morbide, e la provocatoria Do&Da, coppia di manufatti che esplora la passionalità dell’amor carnale.

I colori, le linee curve, i tagli, sono frutto dell’eccellente tecnica di lavorazione di Santopeccatore che rappresenta al meglio la forza simbolica di questi elementi scultorei, che lontani dall’iconologia classica esprimono la diversità della nostra epoca.

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L’azienda, con sede in Puglia, ha già lasciato il segno a livello internazionale, partecipando alla prestigiosa fiera Maison&Objet di Parigi ea Edit Napoli, la mostra internazionale d’arte terminata ieri all’interno dell’Archivio di Stato

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Santopeccatore è la storia di un amore: quello per la propria terra. È un viaggio nella memoria alla riscoperta di dell’artigianato locale. È il racconto di una famiglia e della loro azienda nel cuore della Puglia. È un percorso emozionale tra miti e leggende. Tra argilla, acqua e pigmenti colorati, per toccare con mano il savoirfaire italiano della tradizione della ceramica. Ma principalmente è la storia di Grazia Fortunato Savino Muraglia, una storia d’amore, di viaggi, di esperienze, di straordinari percorsi che si uniscono anche al lavoro. Una coppia che, scommettendo su loro stessi, «accompagnati anche da un pizzico di follia e da tanta tenacia» – che non guasta mai – hanno deciso di dare vita a unazienda di home design.

Ogni pezzo è un viaggio sensoriale: la morbidezza dell’argilla bianca plasmata con cura, l’acqua che dona vita e flessibilità alla materia e i pigmenti che rendono vibranti le creazioni ne fanno da protagonisti. Santopeccatore, con questo progetto, non solo plasma forme ceramiche, ma preserva ed emana con cura un patrimonio culturale millenario: quello della tradizione ceramica per eccellenza.

«Ogni oggetto è una piccola opera d’arte», ci raccontano Grazia e Savino. Un’opera unica e irripetibile, interamente realizzata a mano: dalla lavorazione dell’argilla alla sua modellazione fino al decoro e alla cottura finale.

«Ognuno di questi pezzi– continuano i CEO di Santopeccatore – porta con sé l’essenza della maestria artigianale, infondendo in esso un’anima che racconta storie attraverso dettagli decorativi e uno stile distintivo. Il connubio tra l’estetica tradizionale e l’innovazione conferisce a questi oggetti una raffinatezza che li rende unici e ricercati. La capacità di trasformare elementi tradizionali in elementi di design contemporaneo è il tratto distintivo che consente agli oggetti Santopeccatore di essere non solo simboli, ma vogliono anche raccontare storie».

Ma Santopeccatore, come raccontavamo all’inizio, vuole essere un incubatore di belle arti e, seppur giovane, già mostra le potenzialità per avere un ruolo cruciale nel guidare l’innovazione nel mondo del design e fungere da terreno fertile per gli artisti, fornendo loro le risorse, il tutoraggio e il supporto necessari per esplorare il loro potenziale creativo e trasformare le loro idee in risultati tangibili.

«Vogliamo fare di Santopeccatore una sorta di hub che sia capace di contenere e dare vita a progetti d’arredamento molto diversi». spiegano i CEO di questa giovane realtà imprenditoriale «Nuove idee su arte e contemporaneità, design, arredo indoor e outdoor. La nostra struttura offrirà spazi per favorire la contaminazione delle idee».

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